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Quella voglia matta della F1 di avere piloti americani

Nel 2022, il mondiale di F1 avrà ben due gare negli USA, ma di piloti americani nemmeno l’ombra. Eppure sarebbe un grande boost per attirare l’attenzione della massima formula in quel paese. Di questo ne è consapevole Stefano Domenicali, che dal 2020 ha assunto il ruolo di CEO per conto di Liberty Media. In un colloquio con gli organizzatori del GP di Miami, l’ex ds Ferrari conferma la volontà del circus di accogliere un driver statunitense di nuovo nel paddock, ma avverte che non sarà una cosa breve. Ci vuole il candidato giusto, e non è facile da trovare.


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F1: quando rivedremo i piloti americani?

Dialogando con gli organizzatori del GP di Miami, Domenicali ha mostrato ottimismo sulla ricerca dello yankee giusto. “La risposta per me è molto chiara: è si“, ha detto Stefano alla domanda su quanto sia importante un pilota USA per il circus. “Stiamo lavorando con i team, per cercare di capire qual è la reale possibilità per i piloti americani di attirare l’attenzione dei team di F1 nel breve termine“.

Ma su quanto “breve” sia questo termine, Domenicali non è altrettanto ottimista. “Dovendo essere pragmatico“, ha proseguito il CEO, “non lo vedo possibile entro i prossimi due o tre anni. Ma dopo si. So che i team stanno guardando altri buoni piloti che, se sono pronti, daranno una forte spinta ai fan statunitensi“. Domenicali ha svelato così le ragioni di tanta attenzione sul passaporto dei piloti: Liberty non ha mai nascosto la voglia di rendere la formula 1 popolare negli States, e la carta migliore da giocare è avere un “american hero” che se la gioca alla pari con i colleghi europei. Questo vale molto di più che ospitare uno o due GP, che pure attirano interesse. Domenicali ha infatti raccontato il grande entusiasmo che la gente di Miami sta provando per la gara che organizzeranno nel 2022.

I papabili candidati

L’ultimo dei piloti americani che ha corso in F1 è Alexander Rossi, il quale ha disputato le ultime gare del 2015 con la moribonda Manor. Il californiano è poi scappato in IndyCar, dove ha vinto la 500 miglia di Indianapolis e si è costruito la fama di top driver. E chi potrebbe ereditare il posto di Rossi? Attualmente, abbiamo diversi yankee che si stanno facendo le ossa in F3. Logan Sargeant è il candidato numero 1, essendo che ha sfiorato il titolo nel 2020. C’è molta attenzione su Jak Crawford, 16enne supportato dalla Red Bull. Ma sono esordienti o poco più, e ci vorrà del tempo prima che maturino a sufficienza. Eppure ci sarebbe un pilotino già pronto per il salto o quasi, e si tratta di Colton Herta. Il figlio d’arte (suo padre Bryan Herta è stato pilota IndyCar e ha anche provato una F1 in un test nel 2002) ha mostrato un talento incredibile, tanto da ricevere la “sponsorizzazione” di Mario Andretti. Che è l’ultimo americano campione del mondo, nell’ormai lontano 1978…


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