Gli organizzatori della gara di Sochi in Russia non si arrendono alla decisione unilaterale presa da Fia e Formula 1, e puntano a intraprendere le vie legali per far continuare a preparare il Gran Premio Russo. Dopo l’addio di Mazepin dalla Haas e di Kvyat entrambi piloti Russi dalla F1 si è detto addio a tutto quello che è vicino a Mosca, come lo sponsor Uralkali che si è dovuto allontanare proprio dal team Haas. Nikita Mazepin inoltre parlerà domani e racconterà la sua versione sull’addio al Circus.
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Russia Sochi: che cosa è successo dopo l’invasione Russa?
Una volta scoppiato il conflitto in Ucraina il mondo dell’Automobilismo ha assunto una chiara posizione avversa verso gli invasori, ovvero la Russia. Dapprima la Haas ha cancellato lo sponsor russo Uralkali dalla propria livrea nei test di Barcellona poi la Fia ha stoppato i piloti Russi e Bielorussi ai quali concederà di correre solamente come neutrali, e dopo la firma di un documento a favore della pace e ha cancellato la corsa di Sochi. Infine la Haas ha ufficializzato la rottura degli accordi in essere con Uralkali e con il pilota Nikita Mazepin, figlio di uno degli oligarchi più vicini a Putin, Dmitry. In questo modo la Formula 1 ha eliminato definitivamente la tappa russa del proprio calendario, prevista a Sochi per il 2022 e successivamente nel nuovo tracciato di Igora Drive che avrebbe dovuto fare il suo ingresso nel Circus nel 2023.
Russia Sochi: che cosa ha detto Titov?
Ma le dinamiche che hanno portato alla rottura degli accordi in essere non sono piaciute agli organizzatori e ai governatori locali, che hanno commentato la decisione come una delle “irragionevoli sanzioni attuate per compiacere i politici occidentali”. Alexey Titov, a capo dei promotori dell’evento di Sochi ha recentemente parlato a Match TV: “Collaboriamo con FIA e F1 da molto tempo. Ci hanno dato solo 10 ore di preavviso sulla loro decisione e siamo stati informati unilateralmente senza che la nostra posizione fosse ascoltata. I primi colloqui con i vertici dell’automobilismo prevedevano una risoluzione del contratto per cause di forza maggiore, ma qualcosa poi è cambiato”.
Titov: il rimborso potrebbe essere un’opzione
Titov ha ha concluso dicendo: “Tutti i passaggi legali intrapresi richiedono un’analisi aggiuntiva. Non ha senso parlare di cosa potremo ottenere, ma di sicuro lavoreremo in termini legali perché per quanto ci riguarda ciò che è successo non è stato del tutto corretto. Parleremo anche di un rimborso, perché la quota è stata parzialmente pagata e la F1 dovrà rimborsarcela” ha concluso Titov che ha rassicurato rimborsi per chi aveva già acquistato i biglietti per la gara originariamente programmata per il settembre 2022.
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