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Sarah Voss dice basta al body sgambato e gareggia con una tuta lunga

E’ un segnale molto forte quello lanciato da Sarah Voss agli europei di ginnastica che si chiudono oggi a Basilea. La sua decisione di indossare una tuta lunga al posto di un body sgambato nella giornata di apertura della manifestazione ha destato una certa curiosità. Siamo ormai da tempo abituati a veder gareggiare le ginnaste in tutine sempre più succinte. A volte possono essere meno comode ed esporre ampie parti del corpo ed ora arriva una nuova mise che appare insieme molto comoda ed elegante.

Sarah Voss ha voluto cambiare questo tipo di tenuta di gara con una precisa motivazione: “Le tute corte sono simili a costumi da bagno. Possono essere considerate provocanti all’esterno e far provare vergogna a chi le indossa, anche per via dei movimenti che dobbiamo fare“. Una posizione che, secondo quanto riporta il Corriere.it è stata ribadita attraverso un comunicato in cui Sarah Voss afferma: “In quanto ginnaste della nazionale tedesca siamo un modello per molte giovani atlete e vorremmo mostrare loro come indossare abiti diversi se si sentono a disagio con quelli classici“.

La federazione tedesca ha voluto supportare la decisione: “La ginnastica include esercizi in cui le atlete allargano le gambe o si mettono a cavalcioni e questo, soprattutto con i body a taglio corto, mette a disagio le ragazze e le donne. Invece dovrebbero sentirsi bene con ciò che indossano in ogni momento“.

La ginnastica ha vissuto anche un grande scandalo di carattere sessuale. E’ accaduto quando Simone Biles, campionessa statunitense, ebbe il coraggio di denunciare le molestie ricevute dall’allenatore Larry Nassar. Pratiche rivolte anche a molte altre colleghe. Una vicenda ripresa anche da Netflix che ne ha fatto un crudo e drammatico documentario in cui è stata raccontata la storia degli abusi, processo compreso. E’ proprio Simone Biles è l’idolo a cui Sarah Voss dice di ispirarsi.

Abusi sessuali nella ginnastica, li racconta Netflix

La ginnasta tedesca è stata apripista ma sono state pronte a seguirla anche altre sue colleghe che hanno portato sulle pedane di Basilea lo stesso tipo di abbigliamento. Si tratta quindi di una decisione che potrebbe avere un peso sulle decisioni future anche di altre atlete che potrebbero indossare questo nuovo tipo di body da gara.

A sostenere la loro decisione è stata anche la loro allenatrice Ulla Koch: “Nessuno dovrebbe sentirsi a disagio in uno sport a causa del proprio abbigliamento. Spero che il gesto delle nostre atlete raggiunga non solo gli sportivi di professione ma tutti quanti. Ognuno dovrebbe decidere con quale abbigliamento gareggiare in base a ciò che lo fa stare bene“.