Feliz cumpleaños, Sete Gibernau! L’ex pilota catalano, autore di mille battaglie che hanno fatto la storia della MotoGP, compie oggi 47 anni. Ripercorriamo le tappe più significative della carriera di uno dei personaggi più carismatici della MotoGP “primo corso”, noto per le sue abilità di guida e per l’attitudine da divo del cinema (lo chiamavano “Hollywood”).
Classe 1972, originario di Barcellona, Manuel Sete Gibernau Bultò è cresciuto con le motociclette nel sangue. Suo nonno, infatti, era Francesc Xavier “Paco” Bultò Marquès, fondatore di marchi leggendari del trial come Bultaco e Montesa. Ed è proprio nel fuoristrada che il piccolo Sete mosse i primi passi.
Dopo aver bazzicato la 250 come test rider e con qualche wild card occasionale, nel 1997 Gibernau debuttò direttamente in 500, in sella alla Yamaha ufficiale gestita da Wayne Rainey. Fu un apprendistato difficile, dovuto alla sua scarsa esperienza e alla mancanza di competitività della YZR di quell’anno. Cosa che lo spinse a passare alla Honda HRC nel 1998, accontentandosi dell’agile ma poco potente NSR-V bicilindrica. Con la twin Sete assaggiò il podio per la prima volta, giungendo terzo al GP di Jarama.
Nel 1999 Gibernau ebbe la sua grande occasione. L’infortunio di Mick Doohan liberò una NSR a quattro cilindri, che fu assegnata proprio a lui. Con quattro podi, Sete concluse la sua migliore annata nella 500, quinto con 165 punti. Di lì in avanti non riuscì a raccogliere più molto. Dopo un disastroso 2000 sulla Honda ufficiale, passò alla Suzuki l’anno successivo, ottenendo l’unica vittoria nel due tempi, in un bagnato e rocambolesco GP di Valencia.
Il passaggio al quattro tempi fu cruciale per la carriera di Sete. Dopo un difficile 2002 con una Suzuki troppo indietro nello sviluppo, il catalano passò alla Honda del team Gresini. La morte improvvisa di Daijiro Kato gli fece ereditare la moto ufficiale del giapponese, con cui il biondo di Barcellona esplose. Quattro vittorie, cinque secondi posti ed un terzo, più la pole position in Sudafrica. E mille battaglie con Valentino Rossi, di cui divenne il più acerrimo nemico.
Nei due anni successivi Vale e Sete si scontrarono più e più volte, in pista e fuori. Il risultato fu uno show pazzesco per il pubblico, ma anche l’incrinatura di un rapporto personale fino ad allora buono. Il punto di rottura avvenne a Jerez 2005, con la celeberrima “spallata” di Rossi ai danni dell’alfiere Honda. Rottura che non fu solo del legamento della spalla, ma anche e soprattutto dello spirito. Da allora, infatti, Gibernau non fu più lo stesso.
Il 2006 lo vide in sella alla Ducati ufficiale, ma l’apprendistato fu complicato e non privo di problemi. La spaventosa carambola del Montmelò gli distrusse definitivamente la spalla, spingendolo al ritiro. Tentò più volte la via del rientro: nel 2009 si ripresentò su una Ducati privata gestita dall’attuale team manager VR46 Pablo Nieto, ma mollò dopo cinque gare e pochissimi punti raccolti. Ci ha riprovato quest’anno in MotoE, con il team Pons. Nella serie elettrica il catalano ha ottenuto un sesto posto come miglior risultato, e ha concluso il campionato undicesimo, con 38 punti conquistati.
Le sue statistiche: https://www.motogp.com/it/riders/Sete+Gibernau
Rossi show ad Abu Dhabi: https://sport.periodicodaily.com/valentino-rossi-abu-dhabi/