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Sila 3 Vette, 3 donne si sfideranno nella Winter Challenge

Unica Winter Challenge europea del 2021, la Sila 3 Vette chiude le iscrizioni con un numero di partecipanti oltre ogni aspettativa. Un risultato importante, che premia gli sforzi degli organizzatori per riuscire a confermare lo svolgimento di questa edizione in totale sicurezza. Partenze contingentate, tamponi in loco grazie ad un laboratorio mobile (o a 48 ore prima della gara) e strutture riaperte appositamente e perfettamente sanificate. Queste sono solo alcune delle misure messe in atto, al fine rendere sicura la competizione e creare una sorta di “bolla”.

Tre donne eroiche si sfideranno in questa edizione della Sila 3 Vette. Una gara estrema in cui mettersi alla prova psicologicamente prima ancora che fisicamente. Un modo per scoprire e superare i propri limiti, affrontando la paura, il silenzio e la perdita di ogni riferimento che muoversi nel buio comporta. 

Numeri impressionanti quelli di Francesca Canepa. Tra gli ultimi riconoscimenti in ordine di tempo, nel 2018 ha vinto l’Ultra-Trail du Mont-Blanc, il Premio Panatlon e “Athlete of the year”. E ancora, due volte sul podio alle finali della World series ISF ULTRA e due volte sul podio UTMB. Queste e tante altre vittorie e riconoscimenti l’hanno resa protagonista assoluta degli ultimi anni.

Ausilia Vistarini è la regina dei ghiacci. E’ la prima donna italiana a concludere l’Iditarod Trail Invitational, gara ciclistica tra le più dure al mondo. 350 miglia, 560 chilometri, sui laghi ghiacciati e fra le foreste dell’Alaska a 38 gradi sottozero. Un’avventura estrema compiuta in 5 giorni, 5 ore e 50 minuti: per Ausilia il traguardo più prestigioso e difficile da raggiungere.

Classe 1979, Lisa Borzani è nazionale azzurra ai campionati del Mondo di Trail Running nel 2017. Nel 2018 e plurivincitrice del Tor des Géants, considerata la gara di ultra trail tra le più dure al mondo.

Con gli sci, in fatbike, di corsa o con le ciaspole gli atleti affronteranno le tre distanze in programma. 140, 80 e 40 km, tra antichi alberi alti come giganti, ruscelli e ampi spazi popolati da animali. Questo altopiano che ricorda le fredde terre del Nord, in un’atmosfera ancestrale dominata dal buio e dal silenzio. In gioco ci sono la sopravvivenza e un traguardo importante da raggiungere. Un lasciapassare per le due Winter Race più importanti al mondo: la Iditasport in Alaska, sulla millenaria rotta commerciale e migratoria percorsa dai primi popoli dei ghiacci, e la Rovaniemi150, la più importante e storica winter ultramarathon in Europa che si tiene ogni anno tra le nevi finlandesi. L’edizione 2021 è pronta a presentare una ulteriore novità, la partnership con la Ultra Mirage El Djerid, cento chilometri in solitaria nel deserto tunisino.

Il percorso si snoda lungo l’altopiano che unisce il Monte Scuro, il Monte Curcio e il Monte Botte Donato. 5500 metri di dislivello nella 140 km, continui saliscendi per un’altezza media di 1600 metri, con T° che di notte toccano anche i – 15°C. Ad attendere i partecipanti lungo il percorso ci sono i punti ristoro ma a tutti è vietato usufruire di aiuti esterni. Contare esclusivamente sulle proprie forze è il segreto per vincere.