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Sprint Race F1: la proposta che non piace ai piloti

La Sprint Race di F1 non ha mai colpito i piloti che non vedono di buon occhio questa manche di qualifica che porterebbe determinare le posizioni della griglia di partenza. Ma ci sono fin troppe polemiche e per questo andrà vagliata una soluzione che meta d’accordo soprattutto gli addetti ai lavori.


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Sprint Race F1: di cosa si tratta?

Nelle conferenze stampa seguite alle presentazioni delle monoposto 2021 c’è stata una domanda rivolta a tutti i piloti su un argomento di grande attualità che da qualche settimana tiene banco. Stiamo parlando dello Sprint Race, cioè quella gara di 100 chilometri che porta a ufficializzare le posizioni di partenza nei Gran premi. L’idea di Liberty Media (che dovrà essere avvallata dal Consiglio Mondiale della FIA), è quella di provare il nuovo format in tre weekend per poi analizzare i riscontri valutando una forma definitiva nel regolamento del 2022.

Quali sono le problematiche?

Molti sono i problemi che i piloti fanno notare. Per prima cosa si chiedono perché cambiare l’attuale qualifica che piace al pubblico e che da spettacolo?. In secondo luogo è lo sforzo delle power unit nel loro chilometraggio, anche perché lo stress dei motori per cento chilometri di gara non è equivalente allo stesso chilometraggio in regime di prove libere. Serviranno quindi più motori? E nel caso come saranno gestiti i costi? 

Ultimo problema ma di difficile soluzione è la gestione del parco chiuso dopo la sessione di qualifica del venerdì pomeriggio (essendo poi in programma un’altra sessione di prove libere il sabato mattina), fino alla possibilità di poter lavorare sulle monoposto dopo la sprint race. Come fare quindi per mettere d’accordo tutti?.

Cosa hanno detto i piloti sulla Sprint Race?

“Ho l’impressione che si stia spostando o distogliendo l’attenzione dal vero problema, mi sembra più una pezza che una soluzione” ha commentato Sebastian Vettel sottolineando che se il problema è quello di rompere l’egemonia Mercedes non è questa la via da seguire. Opinione condivisa anche da Max Verstappen: “Se i valori in campo sono ravvicinati non abbiamo bisogno di gare sprint”. “Non so quale sia l’obiettivo ma ad un primo approccio non mi piace ha aggiunto Vettel perché si sente la necessità di inserire una pre-finale prima di una finale? Qual è l’obiettivo? Onestamente non lo capisco, credo che non sia una cosa da fare”.

Sprint Race F1: il Gran Premio deve rimanere accattivante

I piloti inoltre hanno paura che il fascino dei Gran premi possa cambiare se verrà adottata l’opzione Sprint Race. “Quando mi hanno riferito questa proposta mi sono preoccupato molto ha commentato Daniel Ricciardo perché pensavo che sarebbe stata scelta la formula della griglia invertita, ma ora mi sento un po’ meglio”.

Sprint Race: cosa ha detto Ricciardo?

“Se non ci sono artifizi che manipolano i valori in campo, allora ho meno paura! Ciò che amo di più è la competizione, fosse per me farei ancora più gare e meno prove, e forse questa proposta va nella mia direzione. Però voglio sottolineare un aspetto: la grandezza di una vittoria in Formula 1 non deve cambiare, non vorrei mai che perdesse per strada la caratura che ha oggi e che ha sempre avuto in passato. Se è possibile introdurre un’altra corsa senza intaccare questo valore, per me va bene, ma il Gran Premio deve restare sempre e solo uno”.

Cosa ha detto Leclerc?

Un rischio che ha sottolineato anche Leclerc: “La cosa più importante è e deve essere il Gran Premio, e il suo valore non deve essere intaccato o ridimensionato”. “Aggiungo ha commentato un addetto ai lavori che quella di Montreal è una delle piste più impegnative in assoluto per i freni. Li potremo sostituire dopo la sprint race?”. In conclusione un caos senza fine, ma la domanda più utile sarebbe: perché bisogna cambiare qualcosa che funziona?. Staremo a vedere cosa succede.

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