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Stefan Bradl: l’Academy in salsa tedesca

Stefan Bradl come Valentino Rossi, ossia fondatore di una sua Academy. Il collaudatore tuttofare della Honda sta progettando la creazione di una scuola, riservata ai giovani talenti della Germania. L’obiettivo è quello di colmare la lacuna dell’assenza di piloti tedeschi nelle classi del motomondiale, con il solo Marcel Schrotter a rappresentarne i colori nazionali. Il programma è in fase di definizione, e potrebbe coinvolgere anche la Honda.


Stefan Bradl: un collaudatore in Q2 a Jerez


Stefan Bradl: qual è il principio ispiratore della sua Academy?

La Germania ha una forte tradizione nel motociclismo mondiale. È la patria di campioni del mondo del calibro di Toni Mang e Dirk Raudies, e più di recente di Sandro Cortese, ultimo iridato proveniente da questa nazione. Lo stesso Bradl appartiene a questa elite di vincenti, con un titolo in bacheca nel 2011. Ma dopo di loro, il nulla. Quest’anno, il solo rappresentante tedesco nel mondiale è Marcel Schrotter, attualmente in Moto2 con IntactGP. Bradl non sopporta di vedere un solo connazionale in pista, e sente di dover fare qualcosa per colmare il vuoto. Di qui l’idea di un’academy dedicata ai giovani, seguendo le orme di Valentino Rossi e della sua VR46. Nel progetto ha già ottenuto il supporto di Red Bull e Honda, le cui filiali tedesche hanno espresso interesse. A dargli una mano ci sarà anche Adi Stadler, ex pilota con 114 GP all’attivo tra il 1985 ed il 1995, in 125 e 250.

Niente supporto federale

Ma l’aspetto più sorprendente del progetto dell’Academy di Stefan Bradl è il mancato coinvolgimento delle federazioni nazionali. Né ADAC né DMSB avranno voce in capitolo in questa avventura. Si tratta di una scelta dello stesso Bradl, il quale vuole fare tutto da solo. Il pilota classe 1989 ha più volte criticato le due associazioni, accusandole di non fare abbastanza per far crescere il motociclismo in Germania.

Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione