Il 2022 sarà l’alba di una nuova era per la Supercars Series: la Archer Capital, proprietaria della serie australiana, lascia la categoria alla fine dell’anno. Dopo le trattative dei mesi scorsi, è stata finalmente annunciata la vendita del campionato, che passa nelle mani del consorzio RACE. Finisce così un’epoca durata 11 anni, che ha portato la massima categoria australe a grandi vette, ma a anche a crisi delicate da gestire.
Il campionato Supercars Series è in vendita
Supercars Series: chi sono i proprietari che rilevano il campionato dalla Archer?
Il consorzio si chiama RACE, acronimo di “Racing Australian Consolidated Enterprises”. Si tratta di una società nuova, formata dalla fusione tra la TLA Worldwide e l’Australian Racing Group. La prima è una società di management e media, che si occupa di fornire consulenze su campi come i contratti dei piloti, i diritti televisivi e altro ancora. La seconda è una società promotrice, che organizza vari campionati nazionali come la F5000 ed il TCR Australia. Queste due aziende si sono avvalse della consulenza di Mark Skaife, ex pilota e commentatore TV della serie. RACE ha battuto la concorrenza del “consorzio Adderton”, ossia la società di Peter Adderton e del patron del BTCC Allan Gow. Questi due portavano in dote un terzo polo, ossia la NewsCorp di Rupert Murdoch, ma non è stato sufficiente per convincere il venditore. L’operazione ha un valore di 60 milioni di dollari australiani, assai meno dei 181 milioni che la Archer investì nel 2011, quando prese in mano il campionato. La RACE prenderà possesso anche del capitale societario attualmente in mano ai team, corrispondente al 40% del totale. L’accordo prevede che ogni squadra riceva un compenso di 650 mila dollari per vettura all’anno, per i successivi cinque anni. A questo sarà aggiunto un grant una tantum di 450 mila dollari a vettura, come contributo finanziario per il passaggio alle auto di nuova generazione nel 2023, le Gen3. RACE completerà il passaggio di proprietà entro la fine del 2021, per poi inaugurare la nuova era all’inizio del 2022. Il piano prevede la riassunzione di buona parte dei dipendenti lasciati liberi dalla Archer Capital.