Come la NASCAR rappresenta la cultura americana del motore, il V8 Supercars interpreta al meglio l’idea australiana del motorsport. Tuttavia, come la serie statunitense, la popolarità della categoria va ben oltre i confini nazionali, diventando un vero cult tra gli appassionati delle quattro ruote. In questo articolo daremo un’occhiata da vicino alla massima categoria del continente nuovissimo.
Turismo da corsa
Il primo campionato V8 Supercars (ribattezzato Virgin Australia Supercars Championship dal 2016) risale al 1996, tuttavia il regolamento tecnico è scritto cinque anni prima. Nel 1991 gli organizzatori dell’Australian Touring Car Championship avevano introdotto delle novità basandosi sul regolamento internazionale del Gruppo A (auto di serie modificate). Con la Classe A le berline di fabbricazione locale, con motori V8 di 5 litri, correvano allo stesso livello delle vetture europee con motori 4 cilindri di 2 litri (Classe B). Nel 1995 la classe B costituì una serie a sé, basandosi sul regolamento del Super Turismo britannico, con le berline V8 che divennero “adulte” un anno più tardi.
Il V8 supercars di oggi ricorda alla lontana quello delle origini, mantenendo tuttavia diverse somiglianze. Le berline ci sono ancora, così come i V8 che però sono in parte costruiti negli USA. Con l’introduzione della “Car Of The Future” nel 2013 molte componenti sono in comune: telaio, cambio e parti di sospensioni sono prodotti da un unico fornitore. L’aerodinamica, costituita da alettoni e spoiler giganteschi, sono omologati in modo tale da generare lo stesso carico con modelli differenti. Dal 2014 sono ammesse le coupé ed i motori turbocompressi a 4 o 6 cilindri, anche se nessuno li ha ancora adottati.
La serie ha conosciuto un tentativo di espansione internazionale nel corso degli ultimi dieci anni. Gare in posti esotici come la Malesia e gli Emirati Arabi hanno fatto parte brevemente del campionato. Nuove case si sono affacciate a partire dal 2013, anno d’introduzione dei nuovi regolamenti “paritari”. Nissan, Volvo e Mercedes AMG hanno aderito con le loro berline, ma la loro presenza è stata fugace complice l’impossibilità di strappare lo scettro dei padroni di casa. E anche tra le due case autoctone, va sottolineato come di australiano sia rimasto ben poco. Ford ha interrotto la produzione della leggendaria Falcon, e la Mustang ne ha preso il posto nelle piste. E’ notizia di pochi giorni fa della soppressione della Holden da parte di General Motors, a partire dal 2021.
Dal punto di vista strettamente tecnico, le V8 supercars non sono un concentrato di tecnologia, in quanto il loro obiettivo è il contenimento delle spese. Con 650 CV di potenza, le prestazioni non mancano, così come il carico generato dagli enormi alettoni. Sospensioni indipendenti, cambio transaxle a sei rapporti, telaio tubolare e carrozzeria in materiale composito completano il quadro tecnico di queste affascinanti vetture.
Sprint vs Endurance
Il V8 Supercars si distingue dalle altre categoria per il format delle gare. In nessun’altro campionato troviamo gare così diverse in un’unica serie.
Le gare sprint si compongono di due manche, una al sabato ed una la domenica. Le distanze variano dai 150/300 Km per i circuiti stradali tipo Phillip Island (la stessa pista della MotoGP) ai 200/250 Km delle gare sui cittadini tipo l’ex di F1 Adelaide. A Melbourne in occasione del GP d’Australia si corre con un weekend di tre gare sprint, non valevoli per il campionato. La Enduro series, infine, si articola di gare di durata, da 500 a 1000 Km, con due piloti per vettura. Il culmine di questo campionato nel campionato è la celeberrima Bathurst 1000, gara massacrante che si svolge sul pittoresco tracciato di Mount Panorama.
Il calendario 2020 consiste di 14 round. Quest’anno avremo ben due gare in notturna: una a Perth nel mese di maggio ed una a Sydney ad agosto, sul leggendario tracciato di Eastern Creek. Confermata l’unica trasferta in Nuova Zelanda, in aprile sul tracciato di North Waikato. La serie enduro si compone di tre gare, a cominciare dalla Bathurst 100 prevista per ottobre. La seconda tappa è la Gold Coast 600 sul cittadino ex IndyCar di Surfers Paradise, e infine la gara sul cittadino di newcastle, a dicembre.
I protagonisti
Nel 2019 la massima serie australiana è stata contesa da due piloti neozelandesi. Scott McLaughlin ha battuto il connazionale Shane Van Gisbergen, conquistando il secondo titolo consecutivo. Il 26enne di Auckland tornerà quest’anno con lo stesso team, frutto della joint venture tra il magnate statunitense Roger Penske e l’ex pilota australiano Dick Johnson. Tramite Penske Scott sta esplorando la IndyCar, cosa che potrebbe rendere il 2020 il suo ultimo anno di corse in Oceania.
Van Gisbergen è confermato dal team Red Bull Holden, che rappresenta ufficialmente l’ala australiana della General Motors. Al suo fianco ritorna Jamie Whincup, che con i suoi sette titoli e 177 vittorie è il recordman della categoria.
Tra i piloti da non sottovalutare c’è Chaz Mostert. Dopo un 2019 deludente, con una vittoria ed un quinto posto insoddisfacente, il talento australiano ha compiuto quello che potremmo considerare il colpo di mercato. Chaz ha lasciato il Tickford racing per aderire al team fondato dal compianto Tom Walkinshaw, che da un anno ha come partner nientemeno che Michael Andretti.
In cerca di riscatto anche James Courtney, che guiderà una Holden gestita dal Garry Rogers Racing, e Rick Kelly, che corre con il team gestito dal fratello ed ex pilota Todd. Il team della famiglia Kelly abbandona definitivamente le Nissan Altima sviluppate “in privato” per schierare due Ford Mustang nuove di pacca.
Tra gli outsider non possiamo non contare Will Davison, già vicecampione della categoria nel 2009 e che si è mostrato velocissimo nei test pre campionato. Andre Heimgartner è un altro osservato speciale, perché quest’anno aderisce al nuovo progetto del Kelly Racing con Ford. E parlando di giovani, aspettiamo quali nuovi talenti al di fuori di McLaughlin. Molti occhi sono puntati sul 25enne Anton De Pasquale, che quest’anno si presenta al via al volante di una Holden.
Come seguire le gare
Il V8 Supercars è disponibile agli utenti italiani grazie a Sportitalia, che trasmette le gare in differita attraverso la piattaforma SI Motori. Inoltre è disponibile un servizio streaming realizzato dallo stesso organizzatore del campionato. Con un abbonamento di 59 dollari australiani (circa 37 Euro) si può vedere tutta la stagione in diretta, per un anno. Le telecronache sono in lingua inglese. Attenzione al fuso orario!