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Verso Crotone-Cagliari, le parole degli allenatori

Leonardo Semplici e Giovanni Stroppa hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia di Crotone-Cagliari. Partita che si disputerà allo Scida alle ore 15, ecco le loro parole.

Cosa hanno detto Stroppa e Semplici?

Le parole di Semplici

“La squadra l’ho trovata con il morale un po’ basso e quindi ho lavorato più sull’aspetto psicologico che tattico e fisico. Ho portato due-tre principi, il tempo è poco quindi non ho voluto stravolgere troppo le cose e la metodologia di lavoro. Voglio far uscire fuori le qualità dei giocatori che tutti conosciamo ma che in questo periodo sono un po’ scomparse. Non c’è preclusione, possono giocare insieme. Sicuramente bisognerà valutare giorno per giorno l’adattabilità in questo tipo di gioco. Io sono abbastanza aperto, negli anni ho sempre giocato con le due punte o con il trequartista e le due punte. Ho ruotato molto in questi 15 anni di carriera, cerco di creare la possibilità di sfruttare le caratteristiche di ognuno“.

Le parole di Stroppa

“Il Cagliari è una squadra di livello assoluto, se è lì in classifica ha dei problemi. Dobbiamo essere ancora più bravi ad evidenziare i problemi che ha avuto. Non mi interessa la prestazione tecnica ma mentale. Il Cagliari ha giocatori importanti, ma c’è la nostra attenzione a voler fare la partita. Poichè è una finale. Cigarini? E’ out per un problema al ginocchio, ma sarà con noi allo stadio per dare il suo supporto e stare vicino alla squadra. Potrebbe recuperare in questi giorni”. 

Salvezza? Fino a che la matematica non ci condanna ci sarà speranza, c’è la certezza che possiamo salvarci. Noi dobbiamo interpretare la partita da dentro o fuori, da ultima spiaggia. Assolutamente. Non dobbiamo concedere nulla al Cagliari. Domani deve esserci qualcosa in più. Tutto quello che è stato fatto con me dimostra riconoscenza e determinazione da parte mia. Lo scorso anno abbiamo festeggiato la promozione con pochi intimi, ma sarebbe stato bello festeggiare con lo stadio pieno. Peccato, manca il contatto con la gente, a maggior ragione quando le cose vanno male cerchi di trovare la forza nella gente che canta, che ti sta vicino. Una partita difficile, ma dobbiamo reagire: lo dobbiamo a noi stessi, a tutti. Bisogna giocare per la maglia».


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