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VR46: com’è dura la vita per gli ex piloti

Entrare nella VR46 Riders Academy è il sogno di tutti i piloti, ma è difficile entrarvi. Bisogna convincere il capo Valentino Rossi, il quale vuole solo i migliori. Ma c’è anche chi ha avuto la fortuna di entrare ma ha poi preferito uscirne, per le ragioni più disparate. E questi fuoriusciti non è che se la stiano passando tanto bene, anzi. Alcuni di loro potrebbero uscire dal motomondiale, in cerca di nuove sfide. Vi presentiamo una breve panoramica sugli ex, e sulla grama vita che adesso fanno.

Quanta fatica fanno gli ex piloti della VR46 Academy?

Il primo nome che menzioniamo in questa lista è quello di Nicolò Bulega. Il romagnolo, quando arrivò nel mondiale Moto3 nel 2016, era considerato un fenomeno, addirittura migliore di Fabio Quartararo. Affermazione forse un po’ esagerata, ma “Bulegas” forte lo era davvero. E lo è ancora, anche sei suoi 181 cm lo hanno reso subito “obsoleto” per la classe minima. Di qui il passaggio in Moto2 nel 2019, con VR46. In cerca di nuovi stimoli, Bulega ha deciso di lasciare l’Academy nel 2020, firmando con Gresini. Ma i risultati non sono arrivati: zero podi e due top ten in tutto. Bulega ha firmato con Ducati per passare alla nuova Supersport, cercando nuovo spazio tra le derivate di serie. E chissà che non arrivi Lorenzo Baldassarri a fargli compagnia, essendo anche lui in crisi. Il “Balda” è entrato nell’Academy nel 2015, e sotto la sua ala protettiva ha ottenuto cinque vittorie. Ma A fine 2019 ha deciso di andarsene, per gestirsi autonomamente. Dopo un’annata disastrosa con Pons, ha accettato la sfida MV Agusta, raccogliendo due punti appena. MV non lo ha ancora riconfermato, ed è difficile che possa rimanere nel giro.

A questo club si unisce anche Lorenzo Dalla Porta. Il toscano è entrato nell’universo Rossi da sostituto, essendo stato chiamato a sostituire Romano Fenati nel bel mezzo del 2016. E aveva deluso parecchio, andando a punti una volta sola. È poi approdato nel mondiale in pianta stabile, raggiungendo il Leopard Racing. Nel 2019 ha conquistato il titolo Moto3, che forse non ha pienamente meritato (la superiorità tecnica della Honda in quell’anno era evidente). Da due stagioni è in Moto2 dove però non ha combinato niente. Operato di recente per un problema alla spalla, è stato riconfermato dal suo team Italtrans, assieme all’altrettanto deludente Joe Roberts.


Nicolò Bulega: addio Moto2, va in Ducati in Supersport


Le eccezioni alla regola

Non tutti gli ex piloti della VR46 Academy sono nei guai fino al collo. Un esempio in questo senso è Dennis Foggia. Il romano è entrato nel team di Rossi nel 2019, salvo uscirne dopo un anno per difficoltà di adattamento. Approdato in Leopard, ha avuto bisogno di una stagione di apprendimento, prima di trovare un suo equilibrio. Quest’anno il “Missiletto” sta mostrando di che pasta è fatto, con tre vittorie e possibilità concrete di strappare il mondiale al super leader Pedro Acosta. Non sono mancati gli incidenti di percorso, come ad esempio il litigio con la squadra per la revoca del pass al babbo. Fortunatamente, lo strappo è ricucito, tanto che Dennis ha rinunciato alla Moto2 per rimanere con loro un altro anno. E magari arrivarci da numero uno, anche se contro il “Rookie Maravilla” non è che ci sia molto da fare…


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