― Advertisement ―

spot_img

Liga: vittoria e allungo Real, al Barça il big match della rinascita

Torna la Liga dopo la pausa per le nazionali con la 23a giornata, la 4a del girone di ritorno. Il Real vince e allunga...
HomeMotoriMotoGpVR46 Riders Academy: i segreti dietro il successo della scuola targata Vale

VR46 Riders Academy: i segreti dietro il successo della scuola targata Vale

L’amministratore delegato di VR46 Academy Alberto Tebaldi parla degli inizi e delle caratteristiche speciali della scuola di piloti targata Valentino Rossi. Dal ruolo di papà Graziano al futuro di Valentino e della VR46.

Da Valentino alla VR46 Academy: la storia di un successo

Alberto «Albi» Tebaldi è uno dei migliori amici e confidenti più stretti di Valentino Rossi. Ha accompagnato il nove volte campione del mondo fin da ragazzo e ha visto, tra l’altro, come si è sviluppata la VR46 Riders Academy. Già due i campioni del mondo Moto2 usciti dalla “scuola di piloti” di Valentino Rossi, con Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia ora entrambi piloti ufficiali di Yamaha e Ducati in MotoGP. Anche se il “Dottore” si ritirerà a fine stagione, l’anno prossimo sarà rappresentato nel Motomondiale da una squadra con il suo nome e quattro suoi fedelissimi. Sì, perché dopo Luca Marini anche Marco Bezzecchi sarà promosso in classe regina, insieme ai due ufficiali già citati. 


Il GP di Aragón di MotoGP si avvicina: gli orari tv


Albi Tebaldi: “Il Ranch rende unico e speciale il nostro gruppo”

In un’intervista ai colleghi di SPEEDWEEK.com, Albi Tebaldi parla del passato e del futuro. “Il Ranch è qualcosa di speciale e unico. Tutto è iniziato con Graziano in realtà, il guru del gruppo. Durante i suoi anni da pilota era molto diverso dagli altri piloti professionisti. Ad esempio, è stato il primo a progettare il suo casco con creatività e immaginazione, qualcosa che Valentino ha “rubato” e sviluppato. Graziano ha inventato un nuovo tipo di allenamento: percorrere più chilometri possibili in moto, preferibilmente scivolando. “La Cava” o il Ranch, era il posto giusto. Uno dei primi ragazzi che è venuto da noi è stato Marco Simoncelli. Di giorno si allenavano duramente e la sera andavano in pizzeria dove ridevano e scherzavano. Dopo la tragedia di Marco abbiamo deciso di creare qualcosa di più strutturato per supportare i giovani piloti, si tratta di un gruppo di semplici amici con una passione speciale in realtà. L’esperienza offerta prima dalla Cava e ora dalla VR46 Riders Academy è unica. Non credo che nessun bambino al mondo abbia mai avuto l’opportunità di imparare a giocare a calcio con Maradona o Pelé oppure di incrociare i guantoni con Mike Tyson mentre questi erano ancora attivi. I nostri piloti hanno avuto questa possibilità negli ultimi anni e penso che questa sia la loro forza inconscia”.