Il mondiale WRC 2022 è sempre più nel segno di Kalle Rovanpera e della Toyota, protagonisti assoluti del Safari Rally. In Kenya il 21enne finnico mette a segno la quarta vittoria stagionale, mettendo un’ipoteca sul titolo mondiale. La casa giapponese lo assiste con una vettura, la Yaris Rally1, ultra competitiva: sono ben quattro le vetture nelle prime quattro posizioni! Hyundai e Ford M-Sport escono dal rally con le ossa rotte.
WRC 2022: cosa succede al Safari Rally?
All’arrivo a Nairobi gli equipaggi trovano le condizioni tipiche del Safari: percorsi sabbiosi all’inverosimile, buche e pietre dappertutto, guadi profondissimi ed un caldo allucinante. Qui l’esperienza paga, come dimostra la prima tappa che è un derby tra i Sebastien campioni del mondo, Ogier e Loeb. Il Seb di Gap è il primo leader, ma una serie di forature lo faranno retrocedere al quarto posto finale. Al Seb di Haguenau va decisamente peggio: il motore della sua Puma Rally1 è KO. Il nove volte iridato e la sua navigatrice Isabelle Galmiche riescono a tornare al parco assistenza con il sistema ibrido, ma il ritiro è inevitabile. Ritornano in gara con il Second Rally, terminando all’ottavo posto. Questi inconvenienti spianano la strada a Rovanpera, costretto dal regolamento a partire per primo e pulire le strade. Il finnico adotta la linea della prudenza che gli ha permesso di “sopravvivere” in Sardegna. A chiudere il podio ci sono Elfyn Evans e Takamoto Katsuta, che bissa il terzo posto del 2021.
Safari Rally 2021: la crudele sfortuna di Neuville
Auto che si rompono e commissari incompetenti
Le Toyota fanno il vuoto grazie anche all’affidabilità. Le Hyundai escono dal Kenya decisamente malconce, tra motori ingolfati dalla sabbia, tergicristalli che smettono di funzionare e sterzo ballerino. L’unico che non rompe quasi nulla è Thierry Neuville, che termina quinto dietro ad Ogier. Oliver Solberg si ritira il venerdì e riparte chiudendo decimo. Ott Tanak si ritrova con il servosterzo KO a due speciali dalla fine, ed è out. Destino analogo per la M-Sport, vittima anche di incidenti. Gus Greensmith capotta alla PS8, con la Puma che rimane su un fianco. L’inglese ed il navigatore Jonas Andersson faticano ad uscire, con i commissari che invece di aiutarli restano lì a filmare l’accaduto con i cellulari. Un episodio vergognoso, per il quale si spera che la FIA prenda provvedimenti. Craig Breen applica il “metodo Rovanpera” e finisce settimo. Nel WRC2 sfiora la prima vittoria americana: Sean Johnston è leader fino alla giornata di sabato, quando la sua Citroen C3 Rally2 smette di funzionare. Kajetan Kajetanowicz conquista la vittoria di classe senza grossi patemi, in una gara in cui arrivare in fondo è già di per sé un successo.
Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione