Il Benevento vince anche a Venezia. Coda e Caldirola regalano la vittoria ai sanniti, che allungano sulle dirette inseguitrici. La marcia della squadra di Pippo Inzaghi è inarrestabile. Questo per i campani è il quarto successo negli ultimi cinque incontri disputati. Ora per il Benevento si può parlare di fuga.
Il Benevento trionfa anche in laguna
Pippo Inzaghi ritorna per la prima volta da avversario al Penzo, dopo l’ottimo biennio sulla panchina dei lagunari, che aveva portato il suo Venezia dalla Lega Pro alla serie cadetta. Oggi il Benevento patisce i primi venti di gioco degli avversari, poi trova la matassa del gioco e trionfa con un doppio vantaggio. Inzaghi a sorpresa si schiera in campo con un aggressivo 4-3-3, rinunciando ai suoi moduli preferiti: il 4-4-2 e il 4-3-1-2. Il piacentino lascia fuori Tello e spedisce in campo il tridente, formato da Kragl, Coda e Sau. Prima che il centravanti Coda portasse in vantaggio i sanniti (29′), Maggio aveva già cercato di violare la porta del Venezia, ma la sua conclusione era stata ribattuta dalla retroguardia di casa. Dopo il vantaggio, sempre nel primo tempo, il Benevento avrebbe due grandi occasioni per raddoppiare, ma la squadra oggi in maglia azzurra, non sfrutta a dovere le circostanze. La prima chance gliela regala Lezzerini, che uscito maldestramente, lascia a Kragl la possibilità di calciare un lob da lunga distanza, che per poco non finisce in rete. La seconda opportunità è una conclusione di Antei, da pochi passi dalla porta, che lo stesso Lezzerini riesce miracolosamente a deviare in corner.
Nella ripresa il Benevento si scatena e rischia di dilagare, sfiorando ripetutamente la rete. Al 5′ è ancora Coda che va vicino alla realizzazione, ma Lezzerini gli esce sui piedi e riesce a buttare la palla in angolo. Al 65′ i sanniti riescono finalmente nell’impresa di trovare la rete del raddoppio: Caldirola inzucca una punizione di Kragl. Le occasioni per trovare la terza marcatura ci sarebbero per l’attuale capolista. Ma la squadra di Dionisi ha quantomeno il merito di non crollare. Finisce così 2-0 per il Benevento che allunga a nove il suo vantaggio sul Crotone, sua prima inseguitrice.
Inzaghi sta legittimando il primo posto
Che da inizio Campionato il Benevento fosse una predestinata a risalire nella massima serie è pur vero, c’erano molte voci che lo annunciavano. Ma un avvio così esaltante per la squadra diretta da Pippo Inzaghi, in pochi se lo sarebbero aspettato. L’ex milanista ha trovato presto una fisionomia alla sua squadra. Il portiere Montipò è una sicurezza. La difesa a quattro è una certezza: Maggio, Antei, Caldirola, Letizia, formano un reparto di assoluto valore. Poi, a centrocampo, Schiattarella si sta rivelando un metronomo indispensabile per dare equilibrio a ogni suo modulo di gioco. Inoltre Kragl riesce a fare sia l’esterno di attacco come oggi, che il quarto largo a centrocampo. Mentre Sau e Coda offrono enormi garanzie per quanto riguarda l’offensiva. Per finire è doveroso fare una citazione per Viola che sembra avere trovato quella continuità, che troppe volte gli era mancata in carriera, dai tempi di Reggio a quelli del Novara.
Ad oggi un posto per la massima serie, sembra gìa prenotato dalla squadra di Pippo Inzaghi.
Il tabellino di Venezia-Benevento 0-2
Marcatori: 29’ p.t. Coda, 20’ s.t. Caldirola.
VENEZIA (4-3-1-2): Lezzerini 6; Fiordaliso 5, Modolo 5.5, Casale 4.5, Ceccaroni 6; Suciu 5 (29’ s.t. Lollo 5.5), Fiordilino 5, Zuculini 5 (13’ s.t. Montalto 5); Aramu 6.5; Capello 5, Bocalon 5.5 (40’ s.t. Di Mariano s.v.). A disposizione: Bertinato, Pomini, Senesi, Gavioli, Zigoni, Maleh, Lakicevic. Allenatore: Alessio Dionisi 5.5.
BENEVENTO (4-3-3): Montipò 6.5; Maggio 6.5, Antei 6.5, Caldirola 7, Letizia 6.5; Hetemaj 6 (17’ s.t. Tello 6), Schiattarella 7, Viola 6.5; Kragl 6.5 (22’ s.t. Improta 6), Coda 7.5, Sau 6 (31’ s.t. Insigne 6). A disposizione: Manfredini, Gori, Del Pinto, Tuia, Basit, Gyamfi, Di Serio, Vokic. Allenatore: Filippo Inzaghi 7.5.
Arbitro: Marco Serra di Torino 6 .
Ammoniti: Zuculini (V), Hetemaj (B), Kragl (B), Antei (B).
Recupero: 0’ (p.t.). 4′ (s.t.).