La ginnasta costaricana Luciana Alvarado ha reso omaggio al movimento “Black Lives Matter” durante la qualificazione all-around di domenica per le Olimpiadi di Tokyo.
Cosa ha fatto Luciana Alvarado?
La ginnasta costaricana Luciana Alvarado ha reso omaggio al movimento “Black Lives Matter” domenica 25 luglio dopo aver concluso la sua routine. Con questo gesto ha sfidato le regole del CIO. La 18enne ha terminato la sua routine a terra inginocchiandosi e alzando il pugno destro in aria con il braccio sinistro dietro la schiena. La postura che è diventata famosa nelle proteste di tutto il mondo dopo l’uccisione dell’americano George Floyd da parte di un poliziotto l’anno scorso.
La sua dichiarazione
“Volevo fare qualcosa che unisse le persone, per dire l’importanza di trattare tutti con rispetto e dignità e che tutti hanno gli stessi diritti, perché siamo tutti uguali, tutti belli e magnifici. Ecco perché amo incorporare (questo movimento) nelle mie routine,” ha detto Alvarado, il primo ginnasta costaricano a qualificarsi per i giochi olimpici. È la prima volta che questo gesto, un omaggio al movimento “Black Lives Matter”, appare in una competizione internazionale di ginnastica.
CIO timido sulla politica
Prima dell’inizio dei Giochi, il CIO ha firmato una serie di modifiche alla Carta Olimpica, che funge da legge, per quanto riguarda la libertà di espressione degli atleti ai Giochi. I partecipanti olimpici possono ora esprimersi su questioni politiche o sociali quando parlano ai media, alle riunioni di squadra, sui social network e anche appena prima dell’inizio dei loro eventi. Tuttavia, il CIO vieta ancora le manifestazioni durante gli eventi, sui podi, durante gli inni o nel Villaggio Olimpico. Alvarado ha terminato 51° nella classifica di qualificazione e non competerà in finale, riservata alle top 24.