Il giovane attaccante italiano torna in Italia dopo un’esperienza tutt’altro che felice al Monaco. Un’avventura costellata da una serie di infortuni che hanno impedito al giocatore di giocare con continuità e di esplodere. Il ritorno nel paese dello Stivale però potrebbe rappresentare una seconda occasione per Pietro Pellegri.
Pietro Pellegri cosa può dare al Milan?
Attaccante molto dotato dal punto di vista fisico e con un’altezza pari a 1.88 cm, Pellegri è quel classico attaccante capace di tenere bene la sfera e far salire la squadra. Altra sua qualità è la bravura nell’attaccare la profondità, quindi sa alternare movimenti davanti alla difesa avversaria e alle spalle. Inoltre mostra una discreta duttilità perché è in grado di adattarsi a diversi tipi di modulo. Funge perfettamente da unica punta in un 4-2-3-1 oppure come attaccante boa in un sistema offensivo a due punte. Difficilmente troverà spazio immediatamente in questo Milan. Giroud e Ibrahimovic reclamano spazio, ma le occasioni per il classe 2001 di certo non mancheranno. Infatti il Diavolo dovrà lottare su tre fronti: campionato, Coppa Italia e la riconquistata Champions League. Per Pietro dunque ci potrebbe essere la possibilità di giocare diverse gare.
Una spada di Damocle non da poco
C’è però un dato che va sottolineato, ovvero la sua predisposizione agli infortuni muscolari. Una vera e propria piaga per il giocatore, la principale causa della mancata esplosione. Eppure l’acquisto di Pellegri potrebbe aver senso nell’ottica societaria rossonera. Il Milan non ha a disposizione molta liquidità, così come altre squadre. La politica societaria poi è chiara: bisogna puntare sui giovani, un progetto di auto sostentamento duraturo e sostenibile. Uno sguardo al futuro per il dopo Ibra/Giroud, ma allo stesso tempo un possibile “apprendistato” all’ombra di due esperti e blasonati attaccanti.
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