Matteo meraviglioso approda tra i migliori 8 allo US Open | Ai quarti troverà Monfils | Ok Nadal, fuori Zverev
US Open, New York –
Sono passati solo due mesi scarsi da quella famosa ‘lezione gratuita‘ di Wimbledon contro Roger Federer, ma Matteo Berrettini si è già rialzato da tempo.
Una sconfitta del genere – non per l’avversario ma per il punteggio – potrebbe certamente minare le certezze di un ragazzo così giovane e non ancora a suo agio su determinati palcoscenici, ma Matteo no, lui è differente e lo sta dimostrando.
Dopo aver ringraziato il professor Roger per la seduta d’allenamento sui prati di Church Road, si è subito rimboccato le maniche e tornato a lavorare, facendo tesoro delle esperienze passate, positive o negative che siano.
L’occasione per il rilancio era servita lì, su un piatto d’argento, qualche migliaio di chilometri più a nord, nella Grande Mela ora sommersa dal diluvio.
Questo US Open era infatti l’occasione perfetta per continuare quel percorso di crescita iniziato nel 2019, culminato con 3 titoli ATP di ottimo spessore.
Ovviamente c’è un abisso di differenza tra i campi in terra battuta di Budapest e il Louis Armstrong, ma il Berrettini 2.0 è pronto anche per i grandi appuntamenti, capace di esprimersi ad alti livelli su qualsiasi superficie.
L’ottavo di finale contro Andrey Rublev rappresentava una sorta di pietra miliare per il prosieguo della sua carriera, non quella futura, ma quella presente.
Ebbene sì Matteo è pronto per competere con i migliori e lo sta dimostrando giorno dopo giorno.
Già il confronto con il russo era un super match, nonostante Rublev sia solo 43esimo nelle classifiche mondiali.
Ma puoi mai sottovalutare un ragazzo che ha lasciato le briciole a gente come Tstisipas, Simon e Kyrgios qui a New York, e preso anche lo scalpello di Federer a Cincinnati?
Assolutamente no, e lo stesso ha fatto Berrettini. Fin da subito è entrato in campo con la mentalità del campione, sereno e conscio dei suoi mezzi.
Il primo set va via in un batti baleno: Berrettini ha un servizio favoloso – punte di 220 km/h – e lo schema con il dritto funziona a meraviglia. Rublev ci capisce poco e finisce 6-1.
Il secondo parziale è fin da subito horror per il russo: dopo tre giochi è già sotto di un break. La seconda slice basso diagonale di rovescio/dritto dall’altra parte effettuata da Berrettini manda in corto circuito Rublev, che per certi aspetti ci mette anche del suo.
Infatti le sue seconde palle sono fin troppo lente – 130 km/h circa – e ciò favorisce le rotazioni di gioco di Matteo, che varia che è una bellezza. In campo pare esserci una differenza di svariate categorie, ma non per le qualità ovviamente, ma per il peso che viene dato alla palla.
Il tennista romano prende ripetutamente a schiaffoni la malcapitata pallina, rendendo vano il frastuono causato dall’incessante pioggia sul tetto del Louis Armstrong.
Berrettini concede al suo avversario solo 6 punti in risposta, per poi chiudere 6-4. Nel terzo set finalmente si comincia a vedere qualche sprazzo del vero Rublev, ma Matteo pare saldamente in controllo.
All’aggressività del russo il n.25 al mondo risponde con alcune palle corte fintate da stropicciarsi gli occhi, più una serie di rovesci slice da fondo campo.
Andrey ci mette impegno ma il break dell’azzurro arriva al tramonto del match, esattamente all’undicesimo game.
Rublev è ormai sull’orlo del precipizio, ma il tennis è strano si sa. Il russo vola 15-40 e l’italiano premia il suo ‘crederci sempre‘ con il primo doppio fallo della sua partita e conseguente tie-break.
Il suo avversario pare rinato, quindi l’avergli concesso questa chance può risultare pericoloso, ma Matteo continua a giocare con estrema diligenza.
I primi punti si giocano con un’aggressività mai vista, con una sequenza continua di mini-break. Matteo sul 5-5 si conquista un match point con il servizio, ma Andrey l’annulla.
La tensione sale alle stelle, soprattutto per uno scambio interminabile – 22 colpi – che si risolve con il secondo match point per il romano. Sul suo servizio, una grande volée smorzata di dritto lo porta nell’élite di questo US Open 2019.
Infatti per la prima volta in carriera Matteo raggiunge i quarti di finale in uno Slam, esattamente 42 anni dopo Corrado Barazzutti, che ci riuscì sulla terra di Forest Hills.
Noi ovviamente speriamo sia il primo di una lunga serie, per un ragazzo che fa intravedere lampi di luce in fondo al tunnel degli ultimi anni. Ora la sfida sarà contro Gael Monfils, in un match inedito.
Il francese ha messo fine al sogno di Pablo Andujar in tre set, ed è pronto ad affrontare il nono quarto di finale Slam in carriera – due volte poi in semifinale -.
Così Berrettini nella conferenza stampa post-partita:
“Non so come mi sento, è qualcosa di incredibile, avrò bisogno di qualche ora per capire cosa è successo. Oggi ha funzionato tutto, ho variato con i tagli, il servizio e il dritto, le mie armi hanno funzionato.”
Intanto un grosso passo in avanti per l’azzurro avviene anche nel Ranking ATP, dove da lunedì sarà almeno numero 16 al mondo.
Nadal è in forma, ciao Zverev –
Si completa il quadro dei quarti di finale degli US Open. Ovviamente sarà della partita Rafael Nadal, che nonostante un piccolo momento di appannamento nel secondo set, regola agevolmente Marin Cilic.
Nel prossimo turno affronterà Diego Schwartzman, che ha posto fine al torneo di Alexander Zverev. Per il tedesco è la naturale e giusta conclusione, dopo che ha condotto un major sottotono e in costante difficoltà anche nei turni precedenti.
Tante sorprese anche nel tabellone femminile –
Non è uno US Open fortunato per i campioni in carica. Dopo il forfait di Djokovic nel torneo maschile, arriva la sconfitta di Naomi Osaka in quello femminile. La n.1 al mondo viene sconfitta nettamente in due set da Belinda Bencic.
A farle compagnia tra le escluse eccellenti anche Pliskova e Keys, rispettivamente contro Konta e Svitolina e in precedenza anche Barty.
Continua invece spedito il cammino di Serena Williams verso il tanto agognato Slam n.24. Ai quarti di finale affronterà la cinese Wang.
Risultati tabellone maschile (parte bassa) –
[24] M. Berrettini b. A. Rublev 6-1, 6-4, 7-6(6)
[13] G. Monfils b. P. Andujar 6-1, 6-2, 6-2
[20] D. Schwartzman b. [6] A. Zverev 3-6, 6-2, 6-4, 6-3
[2] R. Nadal b. [22] M. Cilic 6-3, 3-6, 6-1, 6-2
Quarti di finale maschili –
[23] S. Wawrinka – [5] D. Medvedev
[3] R. Federer – G. Dimitrov
[24] M. Berrettini – [13] G. Monfils
[20] D. Schwartzman – [2] R. Nadal