Le prime quattro giornate di Campionato, almeno per il vertice della classifica, sono in linea con i pronostici di partenza. Inter, Juve e Napoli, sono un passo avanti a tutte le altre. Poi, lì a cercare di tenere la loro cadenza, ci sono le due romane, Roma e Lazio, e l’Atalanta.
Il Milan di Giampaolo delude la Serie A
Dopo la più che deludente prova dell’Inter, contro lo Slavia Praga, in Champions League, la squadra di Conte, ha ripreso la sua marcia da protagonista in Campionato, battendo il Milan nel derby. Un’autorete, su tiro di Brozovic, e un gol di Lukaku hanno steso i rossoneri, che ora sono in grosse difficoltà. Complicazioni soprattutto legate al rendimento delle prove, perché per loro fortuna i punti in classifica sono sei: tre soli in meno del tanto decantato Napoli, due in meno della Roma di Fonseca e uno in meno di Lazio e Atalanta.
Ma la verità, è che questi sei punti sono arrivati un po’ così, con prove non del tutto convincenti. Vittoria soffertissima contro il Brescia, patendo per tutti i 90′ il gioco della squadra di Corini e vittoria contro un Verona che giocava in dieci. Successi tra l’altro striminziti. Uno scaturito da un gol di Calhanoglu (Brescia) e l’altro avvenuto per un tiro dagli undici di metri di Piatek (Verona). Due gol in quattro gare, sono davvero poca roba, per una squadra la cui ambizione è trovare un posto per la Champions.
L’inevitabile confronto con il passato
«Bisogna dare tempo!» è una delle esclamazioni che si ode più spesso riguardo alla situazione del Milan. «Ricordatevi cosa era successo con Sacchi giusto una trentina di anni fa. Avvio disastroso in Campionato: sconfitta interna con la Fiorentina e pareggio a reti inviolate a Cesena. Poi eliminazione dalla Coppa Uefa…». I più temerari poi insinuano: «Quando si parte con un progetto nuovo, quasi rivoluzionario, è ovvio che ci voglia un poco di tempo…» Va bene, siamo tutti d’accordo, che tutto non può essere immediato: l’apprendimento totale di nuovi schemi di gioco, ha bisogno di un tempo per essere completamente assorbito dal gruppo. La fluidità nelle manovre d’attacco, necessita di una fase di rodaggio… ma l’impressione è che la realtà sia un’altra.
Il Milan di Berlusconi era fatto di un’altra pasta
Con tutto il rispetto per chi ora gioca nel Milan, allora, si parlava di una squadra che tra le loro fila, aveva uomini del calibro di Maldini, Baresi, Donadoni, Ancelotti, Gullit, Virdis (Van Basten era infortunato ndr). Ora, in questo Milan, ci sono i Ricardo Rodriguez, i Musacchio, i Calhanoglu, i Biglia, i Kessié, i Paquetà, gli Suso… Diciamo pure la verità, il materiale a disposizione di Giampaolo è piuttosto modesto. Se in questo organico non si inseriscono campioni di primo livello, e di grande personalità, la squadra continuerà a naufragare nel mare della mediocrità. Non è acquistando Krunic e Bennacer, da una squadra che è appena retrocessa dalla massima divisione, che si possono cambiare le sorti di una squadra, che vuole presto tornare a calcare i fasti della propria gloriosa Storia. Giampaolo si potrebbe anche considerare un ottimo allenatore, ma con gli elementi che ha a disposizione, solo un soggetto come Harry Potter, riuscirebbe a tirare fuori qualcosa di buono dal cilindro. I giocatori prima citati, Biglia, Kessié, Calhanoglu… sono buoni elementi, ma se non sono adeguatamente supportati da campioni che possono far loro compiere quel salto di qualità necessario, perché diventino dei protagonisti di una Squadra: i Biglia, i Kessié, i Calhanoglu… rimarranno sempre e solo dei modesti comprimari.
Dalle ceneri si può risorgere
Portiamo l’esempio della Juve, di un decennio fa. Del Neri, nella sua rosa 2010/11, aveva a disposizione Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Pepe, Del Piero, Quagliarella, poi Motta, Grosso, Krasic, Felipe Melo, Aquilani, Matri. La squadra titolare era su per giù questa: Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic, Aquilani (F. Melo), Marchisio, Pepe; Del Piero, Matri. L’anno dopo, alla corte bianconera, come tutti sanno, è arrivato Conte, ma con lui sono arrivati pure due elementi come Pirlo e Vidal, più Lichtsteiner e Vucinic.
La squadra, da quello scialbo 4-4-2 di Del Neri, è diventata quella corazzata che tutti sappiamo. Ricordiamo: Pirlo era un saldo. Vidal era stato pagato, ma non così strapagato (10 milioni e 200 mila euro). Vucinic era stato un investimento da 15 milioni e, Lichtsteiner, era stato preso per altri ulteriori 10 milioni.
La squadra di Giampaolo ha bisogno di leader dalla grande personalità
Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno, ma se il Milan sfruttando anche le doti carismatiche di Boban e Maldini, riuscisse a far venire qualche fuoriclasse sul viale del tramonto a Milano, come potrebbero essere Modric o Mandzukic, crediamo che la squadra rossonera possa finalmente ripartire da delle basi concrete e non da delle idee azzardate, in cui si pensa, si possano ricavare chissà quali monili da materiali di modesta fattura. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Theo Hernandez; Modric, Biglia, Kessié; Calhanoglu; Mandzukic, Piatek. Questa pensiamo che sarebbe una formazione con una sua personalità, che possa dire qualcosa, in un campionato competitivo come quello italiano. C’è la consapevolezza che trovare i soldi per pagare i due croati non è cosa facile (soprattutto per quanto concerne gli ingaggi). Ma pur di favorire la formazione di un basamento solido e stabile, è necessario mettere sulla bilancia ogni tipo di evenienza. Perché piuttosto che inseguire il fascino dell’esotico, pensando di scovare chissà quali pietre preziose in giro per il Mondo, sarebbe meglio tenersi i soldi in tasca e pensare di partire da delle fondamenta sicure, magari anche sacrificando qualche prezioso monile che si ha in casa, come è stato fatto nel caso di Cutrone.
In settimana va in scena il turno infrasettimanale
Nel frattempo, in attesa di vedere a tornare grande il Milan, ci godiamo il momento d’oro del Napoli di Ancelotti, che sembra finalmente aver trovato la quadra per la sua compagine. Per la fase offensiva, i partenopei dispongono di diverse soluzioni. Contro il Liverpool, in Champions, in attacco c’erano Insigne, Mertens, Lozano, Callejon e sappiamo come è andata. Contro il Lecce, in Campionato, c’erano invece Insigne, Milik e Llorente e sappiamo lo stesso come è andata. Inoltre, a centrocampo, aspettiamo l’evoluzione di Elmas, ammirando nel frattempo la duttilità di Fabian Ruiz, che, allo Stadio di Via del Mare, è andato pure a segno con un gol di ottima fattura.
Già stasera, con Brescia-Juventus, il Campionato riparte con l’anticipo dell’infrasettimanale. Vedremo cosa riuscirà a fare la squadra di Sarri senza Ronaldo, a riposo per un indolenzimento muscolare. Domani, poi spetterà all’Inter vedersela con la Lazio a San Siro. Il Napoli invece riceverà in casa, al San Paolo, il Cagliari. Mercoledì, prima della mezzanotte, saggeremo già cosa sarà accaduto in testa alla classifica.