Al minuto 85 di Atalanta-Napoli, quando la noia sembrava essersi impadronita definitivamente del campionato, ci ha pensato Arkadiusz Milik, polacco scuola Ajax, a suggellare il concetto che no, non è ancora tempo per arrendersi. E pensare che Ancelotti lo aveva nuovamente spedito in panchina, cosa usuale di questi tempi, schierando il Napoli delle notti europee con i due piccoletti (Mertens-Insigne) davanti. Il resto dell’undici iniziale prevede Ruiz mezz’ala e Maksimovic terzino destro, coadiuvato nel reparto dalla coppia centrale classica Albiol-Koulibaly e Mario Rui (il migliore in campo per distacco) a sinistra. Agli albori del match ci si aspetta che siano i padroni di casa a partire forte per cercare di mettere da subito i partenopei alle corde, e invece sono proprio gli ospiti a passare in vantaggio con Fabian Ruiz, bravo a concludere un perfetto contropiede orchestrato da Insigne e a battere Berisha con un sinistro sul primo palo.
Fatto il goal, il Napoli prende in mano il pallino del gioco, mettendo in mostra un predominio territoriale netto con l’unica pecca di non riuscire a certificarlo con la rete del raddoppio. Infatti, al netto di un Insigne nella sua ormai abituale serata di grazia, Mertens è molto meno ispirato del solito e il Napoli, al momento di concludere, ne risente inevitabilmente. Senza ulteriori nitide palle goal quindi si va negli spogliatoi. Al ritorno in campo diventa subito lampante come Gasperini abbia strigliato i suoi, perché l’Atalanta parte a testa bassa e al minuto 47 va ad un passo dal goal del pareggio: la conclusione di Freuler è però miracolosamente rimpallata da Albiol, bravo a gettarsi in scivolata e a salvare Ospina dal diagonale dell’esterno atalantino. Nove minuti più tardi però arriva il meritato pareggio: a timbrarlo è l’ex di turno, Duvan Zapata, bravo a beffare il portiere del Napoli con un destro sotto porta su sponda aerea di Hateboer.
A quel punto il sipario del campionato era ad un passo dal calare mortalmente, con 5 mesi d’anticipo rispetto all’effettiva chiusura della stagione agonistica.È proprio a quel punto però che Milik, cavaliere senza macchia e senza paura entrato al posto di un balbettante Mertens, decide di rimandare la fine delle ostilità e mantenere quel pizzico di pepe che male non fa. Il cross dalla sinistra di Mario Rui è arpionato con uno stop volante dal centravanti che poi è bravissimo a coordinarsi in una frazione di secondo e a battere imparabilmente il portiere dell’Atalanta. È l’ultimo sussulto dell’incontro. Come quei pugili che ad un passo dal K.O. trovano energie insperate per ribaltare a proprio favore l’esito della sfida, Carletto Ancelotti e la sua truppa hanno dimostrato di non volersi arrendere. La Juve è avvisata. Milik c’è.
TABELLINO
ATALANTA – NAPOLI 1-2
ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Mancini (44′ st Tumminello), Palomino, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Rigoni (26′ st Valzania), Zapata
Allenatore: Gian Piero Gasperini
NAPOLI (4-4-2): Ospina; Albiol, Maksimovic (33’st Hysaj), Koulibaly, Rui; Callejon, Allan, Hamsik, Ruiz (32′ st Zielinski); Mertens (37′ st Milik), Insigne
Allenatore: Carlo Ancelotti
Marcatori: 2′ Fabian Ruiz, 56′ Zapata, 85′ Milik
Arbitro: Giacomelli
Ammoniti: Allan, Masiello, Rui