Mai come quest’anno le Finals Nba 2020 sono motivo d’interesse. Al di là della consueta importanza dell’evento sportivo, la sfida di questa stagione sta vedendo i Los Angeles Lakers nuovamente impegnati nella lotta al titolo dopo dieci anni di assenza. Inoltre si sta assistendo ad una sfida nella sfida: quella del fuoriclasse LeBron James alla sua ex squadra, Miami Heat. Date le premesse, ci si attendeva una grande risposta dal pubblico da quella che è la prima finale che si disputa nella «bolla» di Orlando per tutelare gli atleti dai rischi di contagio da coronavirus. Finora, però, i riscontri televisivi sono stati a dir poco deludenti.
I dati Auditel sono eloquenti: dopo i primi quattro match (con i Lakers in vantaggio per 3-1) si è registrato un crollo degli ascolti rispetto agli anni precedenti. Il punto più basso finora si è toccato durante il terzo confronto che ha ottenuto una media di 5,9 milioni di telespettatori, diventando l’incontro meno seguito nella storia della Nba dal 1982, ovvero da quando è stata garantita la copertura televisiva in diretta delle sfide. In generale, le restanti tre non sono mai riuscite ad abbattere il muro degli 8 milioni di appassionati dinanzi ai teleschermi.
Questo flop ha acceso il dibattito negli Stati Uniti sui motivi che hanno portato per la prima volta l’affezionato pubblico del basket a seguire con meno interesse le Finals Nba 2020. La questione ha suscitato anche un aspro confronto politico. I repubblicani e alcuni opinionisti conservatori, ad esempio, hanno puntato il dito contro l’eccessiva politicizzazione del campionato americano di pallacanestro. Questi, infatti, ritengono che i cestisti abbiano esagerato nel momento in cui hanno indetto uno sciopero per ribellarsi al ferimento di Jacob Blake, un giovane 29enne di colore, da parte della polizia del Wisconsin.
Inoltre il Partito repubblicano non ha gradito la decisione della North American Basketball League di far disegnare sul campo di gioco il motto «Black Lives Matter», e di andare incontro ad un’altra richiesta degli atleti, ovvero quella di sostituire i loro nomi sulle canotte con dei messaggi riguardanti la lotta al razzismo per sensibilizzare l’opinione pubblica. Insomma, secondo i conservatori questa commistione tra politica e sport non sarebbe piaciuta ai tifosi.
Flop delle Finals Nba 2020: il parere di Patrick Crakes
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha lesinato critiche alla Nba, sostenendo che il suo attivismo politico non avrebbe fatto altro che «distruggere il basket». Invece Patrick Crakes ha un’opinione completamente diversa che non chiama in causa la politica. L’ex dirigente di Fox Sports ha affermato che la perdita di ascolti Tv accusata dalle Finals Nba 2020 sarebbe legata all’eccessiva concorrenza che si sta avendo in quest’annata particolare, segnata dal rinvio continuo dei calendari dei vari sport per l’emergenza sanitaria.
In questo periodo infatti, si sta verificando una coincidenza mai accaduta prima d’ora: i quattro principali campionati statunitensi, Nba (basket), Mlb (baseball), Nfl (football americano) e Nhl (hockey) si sono tenuti tutti in contemporanea a partire dal mese di settembre. Tutto ciò, a suo parere, ha causato una dispersione del pubblico tra i vari tornei, e non a caso tutti sono andati incontro ad una sensibile diminuzione dei dati Auditel.
Gara 4 Nba Finals 2020: Lakers a un passo dal titolo
La prova decisiva per il basket statunitense sarà il quinto match delle Finals Nba 2020. Alle ore 3 italiane del 10 ottobre, Los Angeles Lakers e Miami Heat si confronteranno nuovamente, e in questa circostanza un successo dei giallo-viola (che sono già in vantaggio per 3-1) gli consegnerebbe il titolo di questa stagione. I Lakers andrebbero così a conquistare il 17° anello della loro storia, affiancando i Celtics e confermandosi come uno dei team più vincenti di sempre. In Italia la sfida andrà in onda su Sky Sport Uno e Nba con la telecronaca affidata a Flavio Tranquillo e Davide Pessina.