Vigilia in casa neroverde. Il Sassuolo di De Zerbi infatti giocherà contro il Torino di Marco Giampaolo. Un successo del Sasôl lancerebbe gli emiliani in testa alla classifica per almeno tre notti. La partita si giocherà venerdì sera alle ore 20.45 presso il Mapei-Stadium di Reggio Emilia.
De Zerbi ai microfoni
La classifica?
“Ora non dico che conti zero ma conta poco. Quando vuoi cercare di alzare l’asticella, il momento determinante non devi viverlo con l’ansia. Non dobbiamo avere l’ansia di vincere a tutti costi, la voglia sì. La voglia di sbloccare la partita sì, l’ansia e la smania di sbloccarla subito no. Dobbiamo entrare in campo giocando, passando attraverso il gioco e l’organizzazione, divertendoci, stando attenti, volendo vincerla a tutti i costi per vederci in cima alla classifica perché è una gratificazione ma se vogliamo diventare una grande squadra dobbiamo viverla in maniera giusta, non dobbiamo avere preoccupazioni anse o altri impedimenti mentali, dobbiamo accettare di avere delle difficoltà nella gara, già prevederle adesso”.
Maggiore consapevolezza?
“Sì ma questo non fa male, è positivo. Nella gara col Bologna abbiamo avuto l’esempio che quando non siamo giusti giusti siamo sotto anche meritatamente. Il gol di Djuricic ha fatto partire la reazione ma fino a lì non abbiamo giocato male ma non eravamo giusti, avevamo perso i duelli, c’erano delle letture sbagliate e in Serie A quando non sei giusto sei sotto 3-1 e perdi le partite”.
Sassuolo coi favori del pronostico?
“Di sicuro la classifica oggi conta poco perché il Torino è una squadra in costruzione fatta di giocatori buoni che cercano sempre di giocare, una squadra ben organizzata che sa cosa deve fare. Sicuro i pronostici fatti a seconda della classifica contano zero”.
In cosa siete diversi con Giampaolo?
“Siamo diversi nel percorso e nel momento del percorso. E’ un mio amico, l’ho sempre stimato, lo stimo, l’ho stimato quando andava bene e quando non ha avuto i risultati, che nascono da tante motivazioni e non mi sposta il giudizio su di lui. Partire costruendo un progetto non è come essere al terzo anno”.
La gara del Sassuolo?
“Noi dobbiamo giocare e anche bene. A oggi non siamo brillantissimi. Stiamo segnando tanto, non stiamo subendo particolarmente ma nel gioco non siamo brillantissimi. Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti, tenendo fede al nostra Dna che rispecchia le qualità dei giocatori, dobbiamo fare calcio giusto come questa squadra ha dimostrato. Ci sono tanti perché sul fatto che non siamo stati brillantissimi, non sono alibi sono motivazioni concrete ma nel gioco dobbiamo cercare sempre la perfezione, sapendo che non sempre basta per il risultato ma quello deve essere il nostro obiettivo”.
I tanti infortunati?
“Un altro motivo per essere fiduciosi del futuro è il fatto che tanti giocatori determinanti sono fuori. Magnanelli è l’anima della squadra e quando manca già nell’allenamento si sente. Defrel non è a pieno regime, Boga non lo abbiamo mai avuto, Chiriches si è allenato poco, Rogerio non lo abbiamo mai avuto oltre che col Cagliari, Maxime Lopez è appena arrivato ed è un giocatore importante che prima entra nei meccanismi della squadra e prima miglioreremo tutti, Toljan è out da due partite, in tanti non hanno la forma al 1000% e quando ce l’avremo tutti saremo ancora più forti”.