Dall’8 al 12 marzo 2021 si terrà a Doha il torneo di beach volley World Tour. È la prima volta che il Qatar ospita quest’evento tutto al femminile. Parteciperanno le più grandi pallavoliste che sono alla ricerca di quanti più punti possibili per raggiungere la qualificazione all’Olimpiade. Il torneo ha però rischiato di essere boicottato. Cos’è successo?
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World Tour, perchè ha rischiato di essere boicottato?
Tutto è cominciato quando la squadra tedesca di beach formata dalla giocatrici Karla Borger e Julia Sude, si è dichiarata assolutamente contraria al dress code imposto per le gare. Le atlete infatti sarebbero dovute scendere sul terreno di gioco non indossando il classico bikini ma portando una maglietta e un paio di pantaloni fino al ginocchio. Le tedesche hanno puntato i piedi minacciando di non presentarsi al torneo.
Borger aveva commentato in questo modo la decisione sua e della collega: “Noi vogliamo fare il nostro lavoro ma non ci è permesso di indossare i nostri abiti da lavoro. Questo è l’unico Paese in cui un governo ci dice come fare il nostro lavoro. E questo non va bene. Noi ci adattiamo volentieri alle usanze dei paesi dove andiamo, ma questa volta non è così. E faccio anche notare che a Doha a marzo ci saranno 30 gradi e il bikini è veramente una necessità. E mi chiedo anche se davvero ci fosse bisogno di assegnare una tappa del circuito a una nazione che ha quel tipo di regole“.
Il codice d’abbigliamento era stato voluto dalla famiglia reale del Qatar che era assolutamente nuova al tipo di competizione. Vedendo il malcontento delle atlete tutte che si sono sentite discriminate in quanto gli uomini indossano il classico costume, la Fivb si è esposta. La Federazione Internazionale ha chiesto agli organizzatori locali di rivedere il regolamento che è poi stato modificato con la seguente nota: “La Qatar Volleyball Association ha confermato che non ci saranno restrizioni per le giocatrici, qualora intendessero indossare la tenuta standard durante la competizione”.
L’allarme sembra quindi essere rientrato ma che fatica ogni volta che si tratta delle donne.