Atalanta in Champions. Questo è il verdetto che ha emesso la trentasettesima giornata della Serie A. Il Milan, invece, pareggiando a San Siro con il Cagliari (0-0), si complica la vita ed ora rischia l’esclusione dalla massima competizione internazionale. Una vittoria sulla squadra di Semplici avrebbe qualificato quella di Pioli alla prossima Champions. Se mai Napoli e Juventus dovessero battere Bologna e Verona, per i rossoneri sarebbe obbligatorio battere l’Atalanta, altrimenti addio massima competizione internazionale. Per restare in A è lotta tra Benevento e Torino. Stasera i granata avranno ancora un’opportunità, contro la Lazio, per guadagnare quel punto che serve per restare in A, altrimenti domenica ci sarà lo scontro diretto al Grande Torino tra le due contendenti.
Atalanta in Champions
Per la terza stagione consecutiva l’Atalanta è in Champions. Con la vittoria sul Genoa, per 3-4, la squadra di Gasperini si è qualificata matematicamente alla massima rassegna continentale. Domani gli orobici affronteranno anche la finale di Coppa Italia, contro la Juventus e per l’Atalanta potrebbe essere l’occasione di mettere in bacheca un trofeo dopo 58 anni. Domenica, poi, i bergamaschi dovranno giocare contro il Milan e se mai dovessero batterli o anche solo pareggiare, per la Juve si aprirebbe la speranza di superare i rossoneri in classifica e accedere alla prossima Champions. Il Milan, domenica, aveva a disposizione un match ball per trionfare nella lotta per un posto alla prossima Champions, ma ha sciupato l’occasione pareggiando a San Siro contro il Cagliari. La squadra di Pioli, dopo i dieci gol realizzati nelle due partite contro Juve e Toro, non è riuscita a fare un gol a Cragno e così ora rischia di non centrare l’obiettivo Champions. Il Milan si è messo da solo il cappio al collo.
Tra Napoli, Milan, Juve, chi la spunterà?
Domenica si deciderà tutto. Il Milan è la squadra che avrà il compito più difficile, perché andrà ad affrontare l’Atalanta al Gewiss Stadium. Mentre il Napoli, sulla carta, non dovrebbe avere difficoltà a superare il Verona al Diego Armando Maradona. Alla Juve invece non basterà vincere a Bologna, ma dovrà sperare anche in un passo falso del Milan a Bergamo. Come detto mercoledì la Juve dovrà affrontare l’Atalanta in finale di Coppa Italia. La squadra di Pirlo come priorità avrà la conquista della coppa o sarà più proiettata a concentrarsi sulla qualificazione Champions? La rosa della squadra bianconera è ampia, ma sarà un bel dilemma per Pirlo su chi mandare in campo nelle due partite. Poi sarà il caso di fare stancare o stressare così tanto la squadra orobica?
La lotta per restare in A è solo più tra il Toro e il Benevento
Benevento e Torino si giocheranno l’ultimo posto per restare nella massima serie. Al Toro basta mettere un punto in classifica per restare in Serie A. I granata di Nicola stasera giocano all’Olimpico contro la Lazio e potrebbe già fare quel punto che gli occorre. Pippo Inzaghi chiede così aiuto al fratello Simone, sperando che i laziali possano battere il Toro. In casa granata la tensione è palpabile. Nelle ultime due gare la difesa del Toro ha subito 11 gol, segnando una sola rete, per di più su rigore. Nicola per l’occasione spera di ritrovare una difesa solida. Finora i veterani non hanno disputato una gran stagione. I tifosi granata si augurano che Izzo e Nkoulou ritrovino la forma migliore e l’orgoglio di vestire la maglia granata. Con Mazzarri, due stagioni fa, il reparto di difesa Izzo, Nkoulou, Bremer, fu uno dei migliori della Serie A e il Toro sfiorò la qualificazione alla fase dei gironi dell’Europa League. Ora il reparto è un colabrodo. A Roma mancherà Bremer, probabilmente il brasiliano sarà sostituito dal giovane Buongiorno. Per i giocatori del Toro è l’ultimo appuntamento per salvare la faccia in questa stagione. In caso di sconfitta, per i granata, sarà da giocare la sfida al cardiopalma contro il Benevento. Un’ulteriore sconfitta con la squadra di Pippo Inzaghi comporterebbe la retrocessione nella serie cadetta. Per il club di Cairo sarebbe l’ennesimo fallimento in sedici anni di gestione.