Alla prima uscita stagionale a Rieti Andrew Howe, all’età di 35 anni, torna a stupire nel salto in lungo e vola a 8.03 metri. Una risposta stupenda a chi ormai lo dava per finito. Era dal 2010 che il campione non saltava oltre gli 8 metri all’aperto e, forte di questo risultato, Howe ora è alla ricerca delle Olimpiadi di Tokyo.
Cosa ha detto Howe?
L’azzurro ha commentato così il risultato: “Ho capito finalmente che dovevo guarire me stesso, tornare ad avere una pace interiore per gareggiare e divertirmi. Lo faccio per me stesso e per le persone che mi circondano. Mi ha aiutato uno psicologo sportivo, perché ho sempre avuto grossi problemi di ansia da pre-gara, arrivavo a non dormire la notte prima. Adesso piano piano sto tornando ad essere il vero Andrew”.
Chi è Andrew Howe?
Andrew Howe ha ricordato a tutti proprio nella sua Rieti di essere un campione, saltando oltre gli otto metri dopo 11 anni. Un lasso di tempo in cui in tanti, troppi lo hanno definito un talento sprecato. Howe è nato a Los Angeles nel 1985, trasferitosi poi a Rieti quando sua madre si è sposata in seconde nozze con Ugo Besozzi ed è divenuta l’allenatrice del figlio. Ai Mondiali juniores di Grosseto a 19 anni mostra tutto il proprio talento nel salto in lungo e nei 200 metri quando in 20.28 corre mezzo giro di pista e in pedana vola a 8.11 metri. Due anni dopo al Golden Gala di Roma atterra a 8.41 e subito dopo conquista con 8.20 metri l’oro agli Europei di Göteborg.
Il nuovo record italiano ai Mondiali di Osaka
Nel 2007 ai Mondiali di Osaka migliora il record italiano di 8.43 stabilito nel 1987 da Evangelisti saltando a 8.47 metri, ottenendo la medaglia d’argento. Nel 2008 Howe si fa male correndo i 200 metri in Coppa Europa e l’infortunio muscolare non gli permette di prepararsi adeguatamente per le Olimpiadi di Pechino. Ai Giochi Olimpici si presenta lo stesso, ma non supera nemmeno il turno di qualificazione: “se non avessi corso i 200 magari avrei una medaglia olimpica al collo nel lungo?“, questo il pensiero costante dei mesi successivi.
Nel 2010 prende parte agli Europei di Barcellona, rimediando un quinto posto con 8.12 metri. Nel corso degli anni si susseguono alcuni infortuni, che fanno pensare a molti che ormai la sua carriera sia giunta al capolinea. Andrew Howe però non vuole rinunciare al proprio sogno, alla propria passione. Decide di dedicarsi solamente al salto in lungo (“perché io non sono un velocista, non ho la mentalità del velocista, io sono un saltatore, io amo i salti”), ma ci sono molti bassi e pochi alti. Ora però il campione è tornato: “Questa è stata una gara che serviva a testare le mie sensazioni con anche una rincorsa nuova. Sono tornato a saltare come quando ero giovane, diciamo. Il vento non mi ha aiutato, anzi, un vento così eccessivo mi ha creato problemi di rincorsa, quindi aspetto con curiosità la prossima gara. Il mio obiettivo è saltare 8.22, cioè il minimo olimpico. Voglio partecipare e cercare di fare una Olimpiade degna del mio nome”.