Ora è ufficiale: dal 2021 le porte della Formula 1 si riapriranno per l’Aston Martin, che tornerà in griglia di partenza dopo 61 anni d’assenza. Infatti tramite un comunicato stampa la scuderia britannica ha annunciato la fusione con il team Racing Point sotto la guida di Lawrence Stroll.
In attesa di capire il futuro della stagione 2020, ancora in bilico a causa dell’emergenza Coronavirus, comincia già a delinearsi la stagione che verrà.
Il miliardario canadese, padre di Lance Stroll, pilota della medesima Racing Point, ha assunto il ruolo di socio di maggioranza della neonata scuderia. La notizia era già nell’aria dall’inizio di quest’anno, dopo il divorzio tra l’Aston Martin stessa e la Red Bull.
La Casa britannica parteciperà al campionato mondiale di Formula 1 sotto la dicitura di Aston Martin F1. Ci apprestiamo quindi ad assistere ad un gran ritorno, poiché questa vettura è già stata protagonista per una manciata di gare nelle stagioni 1959 e 1960. Un attesa quindi lunga 61 anni per riascoltare il rombo dei motori della mitica Aston sulla griglia di partenza.
Ora potrà vivere nuove eccitanti avventure nel mondo delle corse, dopo essere divenuta celebre soprattutto nella 24 ore di Le Mans, nel campionato WEC e nei film di 007.
Da capire ora il futuro della Racing Point – di cui Lawrence Stroll è l’attuale proprietario dal 2018 – che sulla carta dovrebbe essere rilevata dalla nuova compagine. Alcune indiscrezioni parlano di una possibile partecipazione della scuderia rosanero come team satellite. Ipotesi tuttavia piuttosto remota.
Decisivo nella buona riuscita della fusione è stato l’ingresso nel board della società Aston Martin Lagonda del consorzio finanziario Yew Tree (guidato da Stroll). Tale sodalizio ha permesso l’aumento di capitale per il 2021 a 608 milioni di euro, di cui 295 provenienti proprio da Yew Tree.
Un investimento imponente quello fatto dal magnate canadese, da qualche anno a questa parte sempre più vicino al mondo della Formula 1. Nel 2018 acquistò la Force India dopo il suo fallimento: da lì nacque la nuova Racing Point.
Il fine di questa fusione, oltre che quello di creare una vettura competitiva, è dare nuova linfa all’immagine dell’Aston Martin nell’intero mercato automobilistico. Un settore quello delle quattro ruote anch’esso martoriato negli ultimi mesi dalla pandemia di Covid-19. Il quartier generale della Scuderia resterà sempre a Silverstone, mentre non si è ancora parlato invece della questione piloti.
Quel che è certo è che un volante sarà riservato a Lance Stroll, sempre più trainato nel prosieguo della sua carriera dal patrimonio di famiglia. Da delineare invece il futuro prossimo dell’altro pilota, il messicano Sergio Perez.
Nelle due pagine di comunicato stampa stilate dall’Aston Martin, così ha parlato Lawrence Stroll sull’ufficialità di questa nuova unione:
“Ho passato diverse notti insonni, ma devo ammettere che si è trattato di uno degli affari più emozionanti della mia vita. Adesso con tutti i documenti sistemati, posso concentrarmi esclusivamente sulle strategie per riportare questo storico marchio a ottenere nuovi straordinari successi nel prossimo futuro“.
In attesa che si accendano i semafori di questo 2020, i top team faranno ora bene a guardarsi intorno in vista della nuova stagione. Una nuova realtà è pronta a far saltare il banco.
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