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Auguri Vale! 40 anni da leggenda

Una vita in moto. Valentino Rossi compie oggi i suoi primi 40 anni. Una leggenda, non solo dello sport Italiano, ma Mondiale. La sua grandezza è riconosciuta in tutto il globo. Tifosi in ogni parte del pianeta, ed attestati di stima da campionissimi come Federer, Nadal, Pellegrini, Maradona, Michael Jordan e Lorenzo. Rossi ha segnato un’epoca, e non è un caso che anche il suo più acerrimo avversario, Marc Marquez, ha sempre visto in Valentino il suo punto di riferimento, l’esempio da seguire per cominciare e continuare a vincere. Per capire la grandezza di Valentino basta guardare in primo luogo il palmarès: 9 Mondiali, 115 vittorie, 65 pole position, 95 giri veloci, 232 podi. Numeri impressionanti, leggendari, paurosi, che non hanno eguali nel MotoMondiale.

1996-1999 I primi passi

L’avventura di Valentino nel Motomondiale comincia nel 1996 alla guida dell’Aprilia. L’allora direttore sportivo del reparto corse Carlo Pernat – uno dei massimi esperti ancora oggi – nota da subito le capacità del ragazzo di Tavullia comprendendo di avere tra le mani un futuro fenomeno. La storia gli darà ragione. L’inizio per Valentino nel 96′ è di apprendistato, buone gare condite però da una mancanza di “disciplina”. Tante cadute alla ricerca del limite, ma basta poco al giovane Valentino per trovarlo. Il 4 Agosto 1996 arriva il primo podio in Austria, e 14 giorni dopo il 18 Agosto, la prima vittoria, a Brno con un sorpasso all’ultimo giro su Martinez. E’ l’inizio del mito.

L’anno dopo Valentino è pronto. Il 1997 è suo. Ben 11 vittorie, 13 podi, e il primo titolo Mondiale arriva in modo schiacciante. E’ l’anno anche delle gag. Famosa quella al Mugello con una bambola gonfiabile con le sembianze di Claudia Schiffer, evidente frecciata a quello che sarebbe diventato uno dei suoi maggiori rivali, Max Biaggi. Valentino nel 1998 passa alle moto 250. Non è semplice il feeling iniziale, ma dosata la potenza maggiore rispetto alle 125 Valentino comincia ad ingranare. Cinque le vittorie finali, di cui 4 consecutive nelle ultime 4 gare. L’anno dopo è di nuovo dominio: 9 vittorie, 12 podi, e 2° titolo Mondiale in tasca. Valentino ora è pronto al grande salto, quello nella classe regina.

2000-2003 Il connubio dominante con Honda

Dopo due titoli Mondiali nelle classi inferiori, per Valentino è l’ora di fare sul serio. Nel 2000 passa alla Honda, la più grande casa motociclistica del Mondo. Al suo fianco trova come capo tecnico “il mago” Jeremy Burgess, con vicino a lui tutti gli uomini che fino a qualche mese prima supportavano Mick Doohan. Valentino ha sempre definito le moto della 500 come dei “bestioni brutali”. Un rapporto peso potenza incredibile. Le 500 sono l’università delle moto. Il giovane Valentino studia, impara, ma non riesce ancora ad essere competitivo per vincere. Si arriva in Gran Bretagna, Donington, il 9 Luglio 2000. Piove, diluvia, ma Valentino sembra di correre sull’asciutto, umilia i suoi avversari, scappa via e si prende la prima vittoria nella classe regina. Per Valentino arriverà un altro successo in Brasile ma chiuderà l’anno in seconda posizione.

Nel 2001 Valentino è il favorito. Nella strada per l’iride – l’ultima con la 500 che dal 2002 verrà sostituita dalla MotoGP – trova quel Max Biaggi con cui instaurerà una rivalità Italiana al pari di Bartali – Coppi. La sfida è agguerrita, tante battaglie ed anche liti, come nel retro podio di Barcellona. Ma i dati a fine anno parleranno chiaro: 11 vittorie e 13 podi per il Pesarese, 106 punti di distacco per Biaggi. Inizia l’era Rossi. Nel 2002 avviene il cambio epocale per la classe regina: si passa ad un motore a 4 tempi, da quello a 2 della 500. Honda e Rossi si dimostrano le migliori in questo cambio. Una superiorità netta, quasi imbarazzante per i distacchi che gli avversari sono costretti a subire. Ben 11 vittorie e 15 podi. L’anno dopo cambia poco, 9 vittorie e 16 podi, con un nuovo sfidante, lo spagnolo Sete Gibernau, che dovrà anche lui arrendersi al fenomeno Italiano. Ma nonostante le vittorie, il matrimonio Honda Rossi non è felice. Il 46 si sente intrappolato dalla casa Giapponese, dove hanno un motto: “Conta la moto, non il pilota”. Senza dubbio la loro moto era la migliore, ma Rossi era il pilota migliore. A Novembre l’ufficialità di un notizia clamorosa: Valentino passa alla Yamaha. La casa Giapponese non vince un mondiale nella classe regina dal 1992, e nel 2003 il punto più basso 0 vittorie e 0 podi. La missione impossibile di Rossi ha inizio, e lo porterà nella leggenda.

2004-2010 La missione impossibile in Yamaha

I mesi che fanno da countdown alla prima gara della stagione sono pieni di tensione. Biaggi alla Honda, Rossi in Yamaha, il mondo capovolto. Il 18 aprile 2004 si corre a Welkom, Sudafrica, il primo gran premio della stagione. E’ il giorno del giudizio. Rossi in pole, Biaggi subito dietro. La gara è tra le più belle della storia. La Honda di Biaggi è superiore alla Yamaha di Valentino, soprattutto di motore, ma nel guidato Valentino è il migliore di sempre. A tre giri dalla fine, il sorpasso alla penultima curva del 46 sul Romano. Valentino non lascerà più la prima posizione e andrà a vincere il Gran Premio più importante della sua carriera. Momento storico, con stretta di mano con il rivale, e bacio alla Yamaha. E’ l’inizio di una storia d’amore. Nel corso del campionato lo sfidante sarà Sete Gibernau. Tra alti e, pochi, bassi il giovane di Tavullia conquisterà uno storico Mondiale, il suo sesto titolo iridato, il quarto consecutivo nella classe regina. Dopo il Qatar, con vittoria dello Spagnolo e caduta di Valentino, il mondiale si riaprì, ma Valentino disse una frase diventata storica: “Le ultime tre gare Gibernau non le vince, perchè le vinco tutte io”. Detto, fatto.


Nel 2005 è un nuovo dominio. 11 vittorie e 16 podi. Gare storiche come Jerez col sorpasso all’ultima curva su Gibernau. Al Mugello davanti a 100.000 spettatori e beffando gli altri Italiani Biaggi Melandri e Capirossi. A Donington sotto un diluvio torrenziale dove Rossi diede 2 secondi a giro a tutti dopo un errore ad inizio gara. Rossi conquista il settimo iride, il quinto consecutivo nella classe regina. Il dominio nel 2006 però si ferma. Rossi viene buttato fuori alla prima curva della prima gara. Viene tradito dalla Yamaha con innumerevoli problemi tecnici, e spesso ha problemi con le gomme Michelin che in Cina si spiattellarono. Tuttavia Rossi con una grande rimonta sull’Americano Hayden recuperò 50 punti di svantaggio e si presentò a Valencia nell’ultima gara con 8 punti di vantaggio e la pole del sabato. La gara sarà tragica. La Yamaha che poche ore prima sembrava essere superiore diventò ingestibile, problemi di gomme, e Valentino col primo grave errore della carriera si stese sulla ghiaia dopo pochi giri. Rossi perse l’iride ad un passo dall’impresa e cominciò la prima crisi. L’anno dopo infatti Valentino subì l’uragano della coppia Ducati-Stoner che sbaragliarono la concorrenza dominando tutta la stagione.

Nel 2008 Valentino, dopo aver risolto i guai col Fisco, aveva una solo obiettivo: riprendersi il titolo Mondiale. La sfida con Ducati e Stoner fu storica. La gara spartiacque fu Laguna Seca, teatro preferito per l’Australiano. Il 20 Luglio al via dei semafori iniziò una gara ancora oggi per molti definita “la migliore di sempre”. Stoner e Ducati sembrano superiori, soprattutto sul rettilineo, ma nel guidato Valentino è un mago. Il sorpasso storico al cavatappi, l’errore a pochi giri dal termine di Stoner. Valentino vince, allunga in classica, e il 28 Settembre conquista l’ottavo titolo Mondiale. Nel 2009 lo sfidante sarà Jorge Lorenzo, giovane Spagnolo, compagno di squadra in Yamaha. Il 99 non potrà nulla contro lo strapotere del 46. Negli occhi di molti la gara di Barcellona del 14 Giugno 2009. Il sorpasso storico all’ultima curva, da molti definito contro le leggi della fisica. Per Rossi arriva il 9° titolo Mondiale, il 7° nella classe regina. Il 2010 per Rossi inizia con la vittoria in Qatar, ma al Mugello nelle prove si rompe tibia e perone. Torna dopo un mese e mezzo saltando 4 gare. Nel frattempo anche la spalla presenta problemi. Lorenzo avrà vita facile, e Valentino decide di cercare una nuova sfida, la Ducati.

2011-2012 Il matrimonio fallito con Ducati

Quello che doveva essere il matrimonio perfetto, diventerà un incubo. Il connubio Rossi-Ducati lascerà l’amaro in bocca a tutti gli Italiani. In due anni solo 3 podi, e di mezzo, la tragedia di Marco Simoncelli, tra i migliori amici di Valentino, che perse la vita il 23 Ottobre 2011 in Malesia. Per Rossi fu un dolore enorme, atroce. Lui ed Edwards si ritrovarono davanti Simoncelli appeso alla moto, che non uscì verso l’esterno, ma bensì rientrò in pista. Nell’estate 2012 Rossi annuncia il ritorno in Yamaha.

2013-2019 Il ritorno in Yamaha, le polemiche sul Mondiale 2015 sfumato, e gli obiettivi di oggi

Il ritorno in Yamaha è complicato. Dopo due anni di Ducati a lottare per posizioni non degne della sua grandezza, Valentino è come uno studente dopo le vacanze estive. Bisogna riprendere i ritmi, le geometrie, le tattiche. La stoffa c’è sempre, e il 29 Giugno 2013 a due anni e mezzo dall’ultima volta, Valentino torna sul gradino più alto del podio. Il luogo è uno dei suoi preferiti, Assen. La classifica finale non sorride al 46, e premia Marc Marquez al primo titolo Mondiale. Il 2014 sarà un dominio del 93 Spagnolo insieme alla sua Honda, un connubio che ricorda quello del Pesarese. Marquez vincerà il secondo titolo consecutivo ma Valentino è tornato ufficialmente: vince due gare, Misano e Phillip Island, torna in pole, e finisce secondo in classifica. Il dottore è tornato e nel 2015 lancia la sfida a Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Vince all’esordio in Qatar, poi in Argentina dopo una rimonta storica su Marquez, che cade dopo un contatto con Valentino che si invola verso la vittoria. Il 93 subirà tantissime cadute che lo porteranno fuori dalla lotta per il Mondiale a discapito dei due compagni di squadra Yamaha. Ad Assen, dopo quattro vittorie di fila di Lorenzo, Valentino compie la magia all’ultimo giro battendo Marquez con quel contatto-taglio all’ultima curva che tante polemiche si portò dietro. Il mondiale è combattuto, e dopo la vittoria a Silverstone di Valentino, la caduta a Misano di Lorenzo, e la gara di Motegi, il 46 Italiano ha 18 punti di vantaggio a tre gare dal termine.

Mancano all’appello le gare di Phillip Island in Australia, di Sepang in Malesia e Valencia in Spagna. Purtroppo, sappiamo tutti cosa successe. Accuse reciproche, i rapporti incrinati irreversibilmente, e la lite Marquez Rossi che di fatto segnerà un’epoca. Il Mondiale andrà a Lorenzo, mentre per Valentino si spegneranno i sogni del 10° titolo Mondiale a 36 anni. Le stagioni 2016-2017-2018 vedono il dominio di Marquez ai danni di Valentino, Lorenzo e Dovizioso in sella ad una competitiva Ducati. Valentino regalerà anche in questi tre anni gare e vittorie indimenticabili come Jerez e Barcellona 2016 ed Assen 2017. Il 2018 sarà privo di vittoria, con l’amarezza di Sepang dove Valentino dopo una gara dominata cadde a 3 giri dalla fine mentre era seguito da Marquez.

Oggi compie 40 anni, ed è ancora in sella alla moto. Pronto per una nuova stagione, alla ricerca del decimo titolo mondiale. Valentino Rossi dopo 23 anni è ancora qui. C’è sempre stato, c’è ancora, e ci sarà sempre.

Auguri Vale.