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Bahrain 18-19-20 si parte! Cambi all’ultimo, tanto vento, un circuito insidioso

I team si confrontano per la prima volta a viso scoperto nella stagione 2022 per il GP del Bahrain, su un circuito molto veloce e con curve “una via l’altra”, dove non c’è spazio di manovra e tutto deve andare subito nel verso giusto. A Sakhir, sede del GP, si lavora duramente per l’avvio delle danze, ma a causa delle forti raffiche di vento, la Fia“: ha diramato un comunicato che consente ai team di ancorare tutto e chiudere le porte dei garage. Ma questa non è la sola insidia prevista per la gara. Le previsioni meteo danno soleggiato e asciutto tutto il giorno, con nuvole di sabbia in aumento in alcuni punti del tracciato a causa del forte vento da nord, con raffiche fino a 40-50 km/h. Temperature tra i 17 e i 23°. E come se non bastasse c’è sempre il Covid-19 che fa sentire la sua insidiosa presenza. Dopo Ricciardo, che però dovrebbe riuscire ad essere della partita, ora è l’Aston Martin a trovarsi alle prese con la positività di Vettel al virus: il pilota non prenderà parte al GP e sarà sostituito dal connazionale Nico Hulkenberg.

Le insidie: tra asfalto e temperature

Il Bahrain International Circuit si trova nei pressi della capitale Manama, a Sakhir, in mezzo al deserto. Il circuito è lungo 5,4 chilometri e il suo layout è caratterizzato da 15 curve molto impegnative che, unitamente alle condizioni ambientali (tormente con raffiche di vento e sabbia), fanno del GP del Bahrain un appuntamento tra i più difficili della stagione. L’asfalto è molto abrasivo, consente una buona trazione in uscita di curva e alte velocità di percorrenza, per affrontare i rettilinei, che non sono particolarmente lunghi.  Le monoposto usano di solito un carico aerodinamico medio, ma basta anche un po’ di vento per creare problemi di stabilità in frenata e in entrata di curva, compromettendo la traiettoria ideale e id conseguenza il tempo sul giro. Questo weekend le raffiche “sono importanti” sia venerdì, sia sabato e staremo a vedere quanti staranno in curva o prenderanno il volo. Un’altra caratteristica di questo circuito sono le elevate temperature, che si fanno sentire sulla meccanica, con le gomme posteriori che raggiungono punte di 130°.

Una cattedrale nel deserto

Circuito è voluto dal principe Salman Bin Hamad Al Kalifa. Il primo Gran Premio del Bahrein venne corso il 4 aprile 2004.  A partire dalla stagione 2005, la curva 4 fu leggermente allargata, rendendo il tratto leggermente più veloce, e modificando la lunghezza totale del circuito di 5 metri.   Essendo posizionato al centro di un deserto, il circuito soffre del problema della sabbia soffiata dal vento nella pista. Per ridurre il fenomeno gli organizzatori usano “uno speciale spray adesivo” per trattare le zone sabbiose intorno all’impianto, lontano dal tracciato. Famose le tempeste di sabbia che avvolgono tutto e tutti, come nel 2007, alla vigilia della nomina da parte della FIA come “circuito d’eccellenza“, o ancora nel 2009! Poi grazie all’innalzamento del livello tecnologico, che consente di mantenere in sesto il tracciato e rispettare gli standard di sicurezza, l’impianto, con tutti i benefici del caso, passò di livello e venne riconosciuto per la grande sicurezza di guida. La capienza prevista è di 50.000 spettatori, un po’ pochini, vista l’importanza dell’introito turistico negli ultimi anni.

I punti spinosi del tracciato:

Decelerazione massima: si arriva in fondo al rettilineo principale a circa 330 km/h, si stacca all’inizio del cordolo a sinistra. La frenata è molto forte, con 5,2 G di decelerazione: in 2,5 secondi si scende a 85 km/h, il pilota deve esercitare 155 kg di pressione sul freno.

Curva 4: molto stretta, si arriva in velocità dopo un lungo rettilineo ed è facile arrivare lunghi; attenzione alle perdite di trazione in uscita.

Curve 5, 6 : cambi veloci ad alta velocità, è importante tenere bene la traiettoria e serve una macchina reattiva e stabile, che non saltelli sull’ anteriore (ci sarebbe da citare Binotto, che giura il miracolo contro il saltellamento della F1-75, ma noi aspettiamo la curva 14). https://sport.periodicodaily.com/f1-75-binotto-punta-al-massimo-in-bahrain/

Curva 7: Si entra in sesta marcia, a 250 km/h, per poi scalare in quinta e passare a 210 km/h, bisogna usare la parte interna della curva 6, per tenere l’allineamento di tutta la curva, se no si vola fuori!

Curva 10: si passa da 270 a 80 km/h, frenata dura, durissima! Qui Brembo testa il comparto frenante diverse volte in prova perché è una curva mangia freni!  Infilare la monoposto in curva, in frenata e con molto angolo di sterzo, non è facile, ma è facilissimo bloccare l’anteriore sinistro e finire in testacoda accelerando in uscita. Il pilota esercita circa 70 kg di pressione sul freno. Si passa dalla sesta alla seconda tutto in un respiro.

Curva 14: chi l’ha vista la eviti! Dall’ottava alla quarta, da 310 a 130 km/h. Bisogna tenere la velocità di percorrenza più elevata possibile e la macchina “al centro della curva”, si apre il gas ben presto con il volante ancora ben ruotato. Anche in questo caso è importante la stabilità della vettura, evitando i famigerati saltellamenti che sporcano e rallentano la traiettoria ideale.