Barbora Krejcikova è la nuova regina del Roland Garros. La tennista ceca, attuale n.33 al mondo, vince il suo primo titolo Slam dopo aver battuto in finale la russa Anastasia Pavlyucenkova con il punteggio di 6-1 2-6 6-4 al termine di un’estenuante battaglia durata due ore. Risultato totalmente impronosticabile alla vigilia per il major in corso d’opera a Bois de Boulogne, con la Krejcikova che lo scorso anno era addirittura fuori dalle prime 100 nel Ranking WTA. Al termine del match, commovente l’omaggio a Jana Novotna, sua ex allenatrice – nonché leggenda tennistica del suo paese – scomparsa nel 2017.
Barbora Krejcikova, l’outsider che non ti aspetti. Da quanti anni una ceca non vinceva uno Slam?
Incredula, impassibile, solo un mezzo sorriso abbozzato e le braccia che pian piano si distendevano al cielo. Questa è Barbora Krejcikova una volta che ha visto la pallina della sua avversaria cadere qualche centimetro oltre la linea di fondo, con il giudice di linea che ha pronunciato un sentenzioso ma poco convinto ‘out’. Una semplice parola che ha completamente stravolto la vita di questa tennista classe ’95, fino ad oggi lontana dai riflettori del circuito femminile.
Probabilmente, solo in un secondo momento si è resa conto dell’impresa sportiva di cui si è fregiata, vincendo il Roland Garros da completa outsider. Una volta messa a fuoco la situazione e abbracciato a rete la sua avversaria, Barbora ha cominciato a lacrimare. Il primo gesto da reginetta dell’Open di Francia è stato però eloquente: dito indice che punta in alto, ad omaggiare la leggendaria Jana Novotna, scomparsa nel 2017 a causa di un terribile male. La campionessa a Wimbledon 1998 l’ha presa sotto la sua ala quando Barbora era da poco maggiorenne, cominciando ad addentrarla nel mondo del tennis professionistico.
Ora la prediletta l’ha voluta ringraziare come meglio non si potrebbe, iscrivendo anche il suo nome nel novero delle tenniste ceche capaci di vincere un major. A Parigi, il digiuno per il suo Paese durava addirittura dal 1981, anno in cui a trionfare fu Hana Mandlikova. A premiarla è stata Martina Navratilova, vincitrice alle pendici della Torre Eiffel nel 1982 e nel 1984 ed altra meravigliosa tennista nativa della Repubblica Ceca, ma ‘scappata’ negli states fino ad acquisirne la nazionalità. Con la vittoria del primo titolo Slam, ora per Barbora Krejcikova comincia una nuova vita tennistica, conscia dei propri mezzi e delle proprie aspirazioni. Da lunedì irromperà in Top 20 mondiale, issandosi fino alla posizione n.15.
La partita
Sotto il caldo parigino, una volta scoccate le 15:00, è cominciata un’inedita finale Slam. Da un lato Barbora Krejcikova, solo alla quinta presenza nei grandi tornei; dall’altra parte della rete un habitué come la russa Anastasia Pavlyucenkova, alla 52esima partecipazione negli Slam, ma che per la prima volta in carriera si è saputa spingere così lontano.
Quest’ultima ha faticato a scrollarsi di dosso la tensione da grande appuntamento, lasciando l’inerzia dell’incontro in mano alla sua avversaria, che nel primo set ha prevalso 6-1. Una gara che va molto a corrente alternata, ed il secondo parziale ne è la conferma: Pavlyuchenkova domina dall’inizio alla fine, rimettendo la contesa in parità fino al 6-2 che rimanda il verdetto all’ultimo e decisivo set.
Nelle fasi calde della partita la tensione sale alle stelle: c’è un break e contro-break immediato, con la russa che ha un passaggio a vuoto a cede la battuta anche nel settimo game. Questo fa tutta la differenza del mondo, poiché Krejcikova, nonostante qualche esitazione su tre match point, vince per la prima volta il Roland Garros dopo 2 ore di gioco. Ma per lei non è finita qui: domani sarà impegnata anche nella finale di doppio con la compagna Katerina Siniakova contro Mattek-Sands e Swiatek. In caso di nuovo successo, sarà n.1 al mondo della specialità.
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