Una situazione terribile e al limite della comicità. La Juventus abdica dopo nove anni di dominio. Distacco dall’Inter di sedici punti e quinto posto a tre giornate dalla fine del campionato. Un disastro totale portato magistralmente avanti da tre anni di scelte societarie ridicole. La Caporetto della Juventus trova il suo apice nella gara con il Milan sotto gli occhi di John Elkann. Ora la situazione è davvero tesa e forse addirittura irrecuperabile. La colpa è di tutti: allenatore, giocatori e società. Troppe scelte sbagliate nell’ultimo triennio e ora tutti i nodi stanno venendo al pettine.
Caporetto della Juventus: perché è successa?
Scelte scellerate da parte dei dirigenti, senatori troppo legati alle “poltrone” e inoltre la storia della Super Lega.
Come scrissi in un recente articolo il primo errore della società è stato l’esonero di Sarri. Un esonero dettato dall’antipatia di senatori e presidente nei confronti del tecnico, accusato di non rappresentare al 100% il “famoso” e oramai obsoleto stile Juventus. E intanto con la separazione da Sarri la Juventus ha cestinato una buona base di partenza per affidarsi ad un novellino perché più accondiscendente nei confronti dei senatori. Il risultato è stato un allenatore totalmente impreparato al mondo della panchina. Un tecnico preso come gestore della squadra e ora in totale confusione. Anche lui abbandonato dai senatori e anche lui alle prese con le stesse parole di Sarri: “lavorare con certi giocatori è difficile”. Un precedente preoccupante, che porta a porsi una domanda: chi comanda all’interno del mondo Juventus?
Il mercato è stato decisivo per la Caporetto della Juventus
Alla scelta di Sarri si aggiunge anche un mercato che negli ultimi tre anni è stato gravemente insufficiente. Il colpo Ronaldo è stato un flop, Ramsey e Rabiot altrettanto e lo stesso Arthur non ha combinato molto, anche per problemi fisici. Kulusevski ha soli 20 anni e spesso viene impiegato fuori ruolo. Morata e Mckennie hanno fatto un buona prima parte di stagione, poi sono spariti come tutta la Juventus. A conti fatti gli unici acquisti che davvero hanno risposto bene sono stati De Ligt (arrivato l’anno scorso) e Chiesa. Poi il vuoto totale. E se si aggiunge la questione Suarez il quadro che esce fuori è anche quello di una società completamente disorganizzata.
La ciliegina sulla torta: la Super Lega
Infine la questione Super Lega, idea oramai naufragata, eppure ancora in vita nei tribunali. La nuova competizione mette a luce un altro particolare: l’assenza del presidente Agnelli per tutta la durata dell’anno. Troppo impegnato in una lotta intestina con i vertici UEFA, ECA e FIFA, il presidente bianconero si è completamente “dimenticato” della sua squadra, lasciandola da sola in un anno così complicato. Inoltre ha creato un danno d’immagine terribile a Madama con questa storia e le ripercussioni potrebbero essere gravissime. Per il bene della società forse è il caso di ritornare ad essere parte integrante della società. Sempre se potrà averne ancora la possibilità: ieri John Elkann ha potuto ammirare i danni delle scelte fatte nell’ultimo triennio dalla dirigenza. Le voci su un ribaltamento societario sono sempre più fondate.
Juventus-Milan 0-3
L’esonero di Sarri è stato l’errore capitale della Juventus