Un brodino caldo dal sapore di qualificazione agli ottavi. Può essere descritto così il pareggio che il Napoli strappa al Salisburgo nella prima gara di ritorno del girone F della fase a gironi della Champion’s League.
Un risultato che non garantisce il matematico passaggio del turno ma che permetti agli azzurri di mantenere il secondo posto in solitaria, ad una sola lunghezza dal Liverpool capolista. In un ambiente scosso dalla inaspettata decisione del presidente De Laurentiis di mandare tutti in ritiro dopo la brutta sconfitta di Roma, in aperto contrasto con la volontà di Ancelotti, ci si aspettava una reazione di cuore e di pancia di Insigne e compagni, reazione che è arrivata solo a metà, col Napoli apparso molto contratto in alcune fasi della partita.
La grande novità di formazione è l’assenza di Milik che nonostante il bottino di 5 goal nelle ultime 4 partite si accomoda in panchina e lascia il posto a Mertens, che davanti fa coppia con Lozano per non dare punti di riferimento alla difesa ospite. In difesa, Maksimovic fa coppia con Koulibaly sostituendo l’ex Roma Manolas. Di contro, gli uomini di Marsch si affidano alla splendida forma fisica di Haaland e più in generale non si mostrano per nulla intimoriti dall’ambiente caldo del San Paolo. La prima occasione della sfida capita al quinto minuto, col tiro di Insigne deviato da Onguenè che costringe Coronel al primo grande intervento della sua serata. Tre minuti più tardi è lo stesso difensore a sfiorare il goal da azione d’angolo.
Ciò che balza agli occhi nei primi dieci minuti è la difficoltà del centrocampo del Napoli nel prendere in mano le redini della sfida e il Salisburgo punisce subito: Koulibaly stende maldestramente Hwang in area, Haaland è perfetto dal dischetto e porta avanti il Salisburgo spiazzando impeccabilmente Meret. Lo svantaggio dà la sveglia agli uomini di Ancelotti che colpiscono un clamoroso palo (l’ennesimo stagionale) con Callejon, che di testa centra il montante su perfetto suggerimento di Insigne.
Il ritmo delle due squadre rimane altissimo, con i padroni di casa che pagano il periodo no di Koulibaly, lento nelle marcature e parecchio spaesato nel guidare la linea difensiva. Wober sfiora il raddoppio (16’), ma è Lozano a trovare il preziosissimo pari a due minuti dallo scadere del primo tempo con un chirurgico destro all’angolino dal limite dell’area. È l’episodio che manda le squadre al riposo col risultato giustamente in equilibrio.
All’inizio della ripresa Ancelotti manda subito in campo Luperto al posto dell’acciaccato Mario Rui e si affida totalmente alla fantasia del messicano Lozano, che a metà secondo tempo sfiora la vantaggio con un bel tiro dai venti metri. Gli austriaci però non arretrano di un millimetro, spinti anche e soprattutto dalla velocità del neo-entrato Mwepu che manda spesso in crisi la distratta difesa partenopea.
Insigne, un po’ in ombra, tenta di riscattarsi con un bel tiro dal limite: la parabola supera il numero uno ospite ma si stampa incredibilmente sul palo (80’). Gli assalti finali dei padroni di casa risultano vani e il gelo col quale il San Paolo accompagna il fischio finale di Marciniak fotografa perfettamente lo stato d’animo in casa Napoli: la convalescenza continua e la cura non sembra poi così vicina.
Napoli – RB Salzburg 1-1
Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Rui (1’st Luperto); Callejon, Ruiz, Zielinski, Insigne; Mertens (28′ st Milik), Lozano (41′ st Llorente). Allenatore: Ancelotti
RB Salzburg (5-3-2): Carlos; Pongracic (1′ st Mwepu), Onguene, Wöber; Kristensen, Miramino (16′ st Ashimeru), Junuzuvic, Szoboszlai, Ulmer; Haaland (30′ st Daka), Hee-Chan. Allenatore: Marsch Ammoniti: Onguene, Zielinski, Pongracic
Marcatori: 11′ rig. Haaland, 43′ Lozano Arbitro: Marciniak