Puniti da un egiziano. Come fosse una delle celebri dieci piaghe d’Egitto, il goal di Momo Salah, esterno destro del Liverpool con motorino incorporato, si abbatte sui propositi europei del Napoli con la stessa intensità di un’invasione di cavallette e condanna gli uomini di Ancelotti all’Europa di “serie B”. Che la partita non si presentasse certo agevole lo si era capito, più che per i banalissimi giudizi della vigilia, all’entrata in campo delle squadre, con la formidabile Kop a squassare irrealmente il cielo di Liverpool e ad incitare calorosamente i padroni di casa. I tifosi sono il dodicesimo uomo in campo: ad Anfield mai luogo comune fu più azzeccato.
Tuttavia i partenopei almeno inizialmente sembrano non soffrire particolarmente l’atmosfera e mettono alle corde gli inglese con ripartenze ficcanti ispirate da Ruiz, rifinite da Mertens e finalizzate dagli inserimenti di Hamsik: è proprio una conclusione dello slovacco il primo squillo del match, con la palla che sorvola di poco la traversa ad Allison battuto. Con lo scorrere dei minuti emerge lampante la clamorosa personalità del Napoli, cresciuta vertiginosamente e basata sui risultati conseguiti lungo tutto il girone: la partita più che l’ultimo di un girone di Champions sembra esserne una sua semifinale. E in partite di questo tipo, si sa, i dettagli fanno la differenza. Al minuto 34 Salah, ispiratissimo, fa secchi Mario Rui e Koulibaly e trafigge con un velenoso diagonale Ospina, poco reattivo nella circostanza e ingannato dalla traiettoria dell’ex Roma. Si va al riposo con una certa dose di amarezza. Mentre si attendono poi buone nuove da Belgrado (che non arriveranno), il Napoli rientra in campo con la consapevolezza di dover segnare per centrare l’agognata qualificazione.
Tuttavia la ripresa diventa una tipica partita inglese: ribaltamenti continui di fronte, occasioni da una parte e dall’altra, pathos, brividi e tensione. In un contesto del genere, il centrocampo del Napoli, abituato a tenere il pallino del gioco per poi velocizzare con verticalizzazioni improvvise, perde la bussola di fronte al dinamismo ospite, con Wijnaldum che sale in cattedra sormontando Hamsik e compagni. L’unico che prova a tenere botta è Allan, le cui caratteristiche ben si sposano con l’andamento del match. Fino al minuto 75 è quindi un monologo dei padroni di casa, con Ospina che si prende la palma del migliore con 3 interventi prodigiosi su Salah e Manè. Passata la tempesta e bravo a resisterle, il Napoli di Ancelotti, che intanto ha inserito Milik al posto di un positivo Mertens, riprende il filo del discorso e crea una clamorosa palla goal sull’asse Insigne-Callejon; lo spagnolo però da zero metri spedisce alto il perfetto invito del compagno, facendo disperare i tanti tifosi napoletani presenti a Liverpool. Come se non bastasse, arriva nel concitato finale (92’) la palla della qualificazione ma Milik, dopo uno splendido aggancio su punizione dalla sinistra, spara addosso ad Allison le ultime speranze del popolo partenopeo. Al triplice fischio gioia e tripudio sui volti inglesi, rabbia e rimpianti su quelli dei napoletani. L’amarezza però dura poco: nel post-partita Ancelotti rilancia le ambizioni dei suoi e dichiara caccia grossa all’Europa League. Nonostante tutto, c’è ancora vita sul pianeta Napoli.
TABELLINO
LIVERPOOL – NAPOLI 1-0
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Arnold (45′ st Lovren), Matip, van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner (39′ st Fabinho); Salah, Firmino (34′ st Keita), Manè
Allenatore: Klopp
NAPOLI (4-3-3): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Rui (25′ st Ghoulam); Allan, Hamsik, Ruiz (17′ st Zielinski); Callejon, Mertens, Insigne
Allenatore: Ancelotti
Marcatori: 34′ Salah
Arbitro: Kassai
Ammoniti: van Dijk, Salah, Robertson, Manè, Koulibaly