Destro infila due volte Donnarumma e il Milan, per due volte, è costretta a rincorrere il Grifone. Mentre l’Inter, nonostante l’opaca prova contro il Napoli, trova i tre punti, con un penalty di Lukaku (1-0). I nerazzurri ora sono ad un solo punto dal Milan. Juve e Atalanta, invece, nell’altro match clou della giornata, pareggiano 1-1. In classifica avanza pure la Roma che nel posticipo, batte un un derelitto Torino per 3-1.
Destro si ricorda di essere un calciatore
In Campionato l’ultima sconfitta del Milan risale all’8 marzo, in una partita contro il Genoa (1-2). E, mercoledì, proprio contro i rossoblù, la squadra di Pioli, ha rischiato seriamente di capitolare per la prima volta, in questa stagione. Mattia Destro sigla una doppietta, che non gli accadeva dal 2017, da quando giocava con la maglia del Bologna, il Milan recupera due volte lo svantaggio, ma sul finire della gara, se non fosse per Donnarumma, che compie un vero prodigio per sventare una conclusione di Scamacca, i rossoneri avrebbero perso la partita. Genoa-Milan finisce così 2-2, con la doppietta di Destro e i gol di Calabria e Kalulu.
Per il Milan, questo, è il secondo pareggio consecutivo. In due giornate, il Diavolo lascia quattro punti all’Inter, che ora è lì ad un solo punto. A Genova, il Milan, ha dovuto ancora fare a meno di Ibrahimovic, ma Pioli ha dovuto anche sopperire alle assenze di Theo Hernandez e Kjaer. La squadra sa reagire alle difficoltà, era stato così anche domenica con il Parma e qualche settimana fa con il Verona. Ma il tecnico parmigiano, se vuole cullare il sogno di cucire al petto il tricolore alla sua truppa, ha bisogno dei suoi migliori giocatori e dei migliori interpreti del ruolo. Magari, un giocatore in stato di grazia come Destro non lo troverà ogni domenica, ma occorre che uomini come Ibra, Theo Hernandez, Kjaer, siano sempre in campo. Il Milan non può prescindere da alcune personalità.
Inter sempre più vicina alla vetta
Mercoledì contava solo vincere e l’Inter si è imposta sul Napoli (1-0). Ma la prova degli uomini di Conte, contro quelli di Gattuso, è stata tutt’altro che esaltante. I partenopei avrebbero meritato, minimo, di impattare la gara, invece rientrano a Fuorigrotta con le pive nel sacco. Il Napoli, sul rigore decretato da Massa, al 27′ della ripresa, perde anche Insigne per proteste e perde l’opportunità di giocare alla pari contro l’Inter. Gli uomini di Gattuso comunque non demordono mai, creano parecchie iniziative per cercare il pari, ma la sfortuna e un Super Handanovic, gli negano di arrivare almeno al pareggio.
L’Inter è alla quinta vittoria di fila in Campionato. Per il Napoli invece è una sconfitta che ha il sapore del rammarico. Per i partenopei questa è la quarta sconfitta della stagione (Juventus, Sassuolo, Milan, Inter). Si potrebbe dire che ha quasi esaurito il bonus stagionale di sconfitte. Ma se la squadra di Gattuso diventa consapevole delle proprie forze, non è detto che non possa rientrare nel giro delle squadre che si giocheranno lo scudetto in primavera. Ad oggi i punti di distacco dalla vetta sono solo cinque.
Atalanta rimane una realtà del calcio italiano
Contro l’Atalanta di Gasperini, la Juve non gioca la miglior partita, ma alla fine può recriminare di non aver portato in porto la gara (1-1). Cristiano Ronaldo si fa parare un rigore da Gollini, poi Morata non riesce a battere il portiere orobico, una volta lanciato solo a rete. Da parte sua, l’Atalanta, può dire di aver disputato un’ottima gara allo Stadium. Se la Juve ha avuto le occasioni più sacrosante per far sua la partita, la Dea ha messo alle strette i bianconeri, giocando buona parte dei novanta minuti all’attacco. L’Atalanta è ormai da considerarsi una delle migliori realtà della Serie A.
In primavera, a giocarsi lo scudetto, potrebbero trovarsi anche loro. Tra le sette squadre, che possono vantare una chance per conquistare il titolo, la squadra di Gasperini è sicuramente la compagine che sa sviluppare il miglior gioco. E si può dire che è anche la squadra che ha il gioco più collaudato. Infatti, tra i sette mister che possono ambire alla conquista del tricolore, il Gasp, è quello con la militanza più lunga presso il club che stanno ora allenando (5 stagioni).
La Roma si affaccia in zona Champions League
La Roma di Fonseca batte un Toro ormai allo sbando e aggancia la Juve al terzo posto della classifica. I giallorossi vincono contro i granata di Giampaolo, giocando per quasi 80′ undici vs dieci. Il Toro può recriminare sulle decisioni un po’ avventate del direttore di gara, Abisso, che dopo appena 14′ spedisce negli spogliatoi Singo per doppia ammonizione. E anche sugli sviluppi del primo gol capitolino, il palermitano è reo di non andare a verificare al Var un’azione che avrebbe potuto invalidare il gol, per un precedente fallo su Belotti. La squadra del Presidente Cairo ora si trova all’ultimo posto in classifica e domenica, la partita contro il Bologna, potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per Giampaolo per rimanere sulla panchina dei granata. Ieri, all’Olimpico, il mister abruzzese ha stravolto la squadra, escludendo dagli undici titolari nomi del calibro di Sirigu, Nkoulou, Rodriguerz, Rincon, Zaza.
Per il Toro quest’anno sembra non esserci pace. Dalle contestazioni per la campagna acquisti dell’estate si è passati alle voci di diatribe tra i giocatori e la Società. Dopo la partita contro la squadra di Mihajlovic qualcosa sicuramente cambierà in casa granata. Si aspettano pure dei rinforzi per gennaio, altrimenti lo spettro della B potrebbe diventare poi una realtà.