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F1: Mercedes rinuncia all’appello, e non è fair play

Mercedes, come sapete, ha rinunciato al ricorso in appello per i fatti dell’ultimo GP di F1, ad Abu Dhabi. La gestione incasinata della Safety Car ha lasciato l’amaro in bocca a Toto Wolff (che si è sfogato in un incontro virtuale con i media) e Lewis Hamilton. Ma la questione legale finisce qui, dopo che a Brackley hanno deciso di non confermare l’intenzione di fare ricorso presso la FIA. E non è un gesto di fair play, ma una mossa calcolata in ottica futura. Ve lo spieghiamo qui.

F1: perché Mercedes ha rinunciato all’appello?

A dispetto di una rabbia e di una frustrazione ancora emergente, Mercedes ha rinunciato la battaglia legale contro la FIA. La prima motivazione è semplice: non c’erano margini per vincere la causa. Il Tribunale d’Appello è un organo FIA, chiamato a decidere su provvedimenti presi della direzione gara FIA. Insomma, è un giudizio su se stessa. C’è poi la questione che, una volta perso questo appello, non ci sono margini per contestarlo. Un eventuale ricorso al TAS di Losanna era fuori discussione, perché l’arbitrato si occupa solo di casi di doping per la F1. E ricorrere alla giustizia ordinaria non avrebbe portato a niente, a dispetto delle opinioni interessate di avvocati inglesi intervistati da giornali inglesi spudoratamente schierati a favore di Hamilton. Meglio lasciar perdere, e giocare di…diplomazia.


GP Abu Dhabi: la Safety Car della discordia


Un gioco politico

Dopo Abu Dhabi, la FIA ha aperto un’inchiesta interna, per comprendere cosa è andato storto nell’ultimo, incriminato giro. Una mossa che non sarebbe stata fatta, se Mercedes avesse continuato a sbattere i pugni sul tavolo. Questa è l’occasione per chiedere una revisione di certe procedure, e di negoziare qualche concessione in più. Per esempio, potrebbero “barattare” il loro gesto di sportività con l’allontanamento dell’odiato Michael Masi, o qualche ritocco a loro favore delle norme sulle power unit 2026. Una tattica meno visibile ma certamente più efficace, e anche meno costosa di una battaglia legale che si sa come inizia ma non come finisce. Speriamo che questa decisione aiuti anche a calmare i loro bollori, visto che oltre il titolo hanno perso la dignità. Tra un Wolff che sbraita ed implora come un disperato ad un Hamilton che finge di abbracciare il suo avversario, dopo che via radio aveva lamentato di essere stato “derubato“, la Mercedes ha dato l’impressione di aver perso la faccia, oltre che il titolo. Ci vediamo l’anno prossimo.

Immagine in evidenza di Mercedes AMG Formula One Team, per gentile concessione