[3] R. Federer b. T. Sandgren 6-3 2-6 2-6 7-6(8) 6-3
Australian Open – Day 9
Immenso, caparbio, arcigno, mai domo: forse siamo ripetitivi e riduttivi, ma questo è solo un sunto per descrivere Roger Federer. A trentanove primavere questo signore qui delizia ancora le platee con colpi esagerati e una forza di nervi fuori dal comune.
Non desta quindi scalpore annoverarlo tra i più forti di sempre in questo sport, se non il migliore. E anche in prossimità dei suoi quattro decenni di vita, questo non è assolutamente cambiato. Anzi qui entra in gioco anche la sua volontà, la voglia di spingersi oltre quello che è il suo fisico. E questo Roger Federer lo fa fin troppo bene.
Lo stesso pensiero avrà avuto il suo avversario nei quarti di finale agli Australian Open, quel Tennys Sandgren giustiziere degli azzurri Matteo Berrettini e Fabio Fognini.
‘Ma questo come diamine fa’, sarà risuonato nella testa dell’americano: non sei solo Tennys, ce lo chiediamo tutti.
Roger l’ha fatto ancora: dopo lo spavento nel terzo turno contro John Millman – recupero da 8-4 al super tie-break – questa volta è stato con un piede e quattro dita lontano da Melbourne Park.
7 match point annullati al suo avversario nel quarto set, a cui si aggiunge un disperato quanto incredibile recupero da 6-3 al tie-break. Una forza della natura, anche se un grosso aiuto l’ha ricevuto anche dallo stesso Sandgren.
Premettiamo che il tennista di Gallatin è un gran bel giocatore e le sue qualità non sono affatto da n.100 al mondo – da lunedì entrerà in Top 50 –
Un giocatore stilisticamente un pò rozzo, poca mobilità nei movimenti, ma un gran bel dritto e un ottimo servizio. Per informazioni chiedere ai due migliori giocatori del tennis italiano.
In più mettici anche un Roger a metà servizio, con un vistoso problema all’adduttore della gamba destra che ne ha limitato i movimenti e le percentuali con la seconda di servizio.
Infatti nel corso del match l’elvetico ha chiesto a più riprese l’intervento del fisioterapista.
Ma l’occasione avuta da Tennys è stata fin troppo grossa, una di quelle chance che probabilmente capitano una volta nella vita – ci auguriamo per lui di no –
Ha forse sentito l’odore del colpo grosso il buon Sandgren, l’opportunità di sfilare almeno per un giorno la corona dalla testa del re di questo sport.
Ma così come capitato anche a Millman, il ‘braccino’ prende il sopravvento in queste occasioni. Infatti in almeno tre match point le scelte del ragazzo del Tennessee sono rivedibili.
Nel sfruttare gli errori altrui poi Roger è un falco, minando in seguito le certezze del suo avversario. Infatti dopo l’incredibile recupero del quarto set, l’equilibrio si è polverizzato e il match è andato via inesorabile verso i suoi titoli di coda.
Da un lato un Sandgren ormai distrutto psicologicamente, dall’altro un Federer rinvigorito dagli schiamazzi della Rod Laver Arena.
Questo primo quarto di finale si conclude quindi dopo cinque set e tre ora e mezza di gioco con il punteggio di 6-3, 2-6, 2-6, 7-6(8), 6-3.
Federer vince così il quindicesimo quarto di finale – su 15 – disputati a Melbourne Park e vola in semifinale. Ora la settima affermazione in Australia non è così utopistica, anche se nel mezzo incontrerà Novak Djokovic.
Il serbo infatti rifila un comodo 3-0 a un redivivo Milos Raonic, imponendosi come uomo da battere per la conquista del trofeo.
Nel dopo partita un Federer esausto e dolorante ha ammesso gli eventi fortunati che hanno caratterizzato il suo quarto di finale: ‘Sono stato fortunato,non meritavo di vincere. Ma credo nei miracoli’.
Farà sicuramente fatica a dimenticare questa notte Tennys Sandgren, che però si è giocato benissimo le sue carte contro un tizio da 20 Slam in bacheca.
L’ottima prestazione dell’americano si evince anche da questa particolare statistica: solo una volta in carriera Federer aveva vinto un incontro aggiudicandosi meno punti (161 a 162) e meno game (23 a 24). Un evento unico quanto raro che si era verificato solo nella super finale di Wimbledon 2009 vinta contro Andy Roddick.
Questa notte sarà invece il turno degli ultimi due quarti di finale, che delineeranno la griglia completa delle semifinali.
Australian Open – Quarti di finale
[3] R. Federer b. T. Sandgren 6-3, 2-6, 2-6, 7-6(8), 6-3
[2] N. Djokovic b. M. Raonic 6-4, 6-3, 7-6(1)
[7] A. Zverev VS [15] S. Wawrinka
[5] D. Thiem VS [1] R. Nadal
Quarti di finale donne –
Continua la caccia al primo successo tra le mura amiche di Ashleigh Barty. L’australiana rifila un secco 2-0 a Petra Kvitova e accede alle semifinali. Dura solo un set la ceca, per poi sciogliersi nel secondo parziale.
La n.1 al mondo incrocerà ora Sofia Kenin, che con un’ottima prova mette fine al sogno della tunisina Ons Jabeur. Per l’americana si tratta della prima semifinale Slam in carriera.
Questa notte gli ultimi due quarti di finale.
[1] A. Barty b. [7] P. Kvitova 7-6(6), 6-2
[14] S. Kenin b. O. Jabeur 6-4, 6-4
[3] S. Halep VS [28] A. Kontaveit
[30] A. Pavlyucenkova VS G. Muguruza