Immaginatevi la scena: la Ferrari apre la propria casella di posta, e ci ritrova una mail con il Governo italiano come mittente. È quello che è accaduto nelle ultime ore. Il Ministero della salute, nella persona del prof. Gianni Rezza, ha scritto alla scuderia di Maranello, alla Ducati ed alla McLaren per chiedere “massima attenzione e sensibilità“. La notizia è riportata dal quotidiano “La Repubblica”.
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Perché il governo italiano scrive alla Ferrari?
Il prof. Rezza, professione epidemiologo, è il direttore generale dell’ufficio di prevenzione presso il Ministero della Salute. Il suo compito – come suggerisce il nome – è di agire per prevenire l’insorgere di malattie che possano colpire la popolazione. nella lettera in questione, Rezza ha chiesto alla Ferrari e alle altre squadre destinatarie della lettera di essere più attente al tema dei danni da sigarette, le cui aziende produttrici sono tornate nel giro come sponsor. Marchi come Mission Winnow (Ferrari) e A Better Tomorrow (McLaren), sono comparsi negli ultimi anni, alimentando diversi sospetti.
Tabaccai clandestini?
Inaugurato nel 2017, Mission Winnow è di proprietà della Philip Morris, nota in passato per la sua sponsorizzazione con il marchio Marlboro. Sul sito ufficiale Mission Winnow si presenta come un brand che promuove l’innovazione e la sostenibilità attraverso lo sport. È un concetto che vuol dire tutto e non vuol dire niente, tanto che molti paesi sospettano che si tratti di una pubblicità occulta ai prodotti da tabacco. Sulla stessa linea è A Better Tomorrow, sponsor della McLaren e di proprietà della British American Tobacco (BAT). Mission Winnow è anche sponsor della Ducati, anche se quest’anno ha lasciato il posto di title partner al colosso cinese dell’informatica Lenovo. Nella lettera, Rezza ha ricordato ai team che le categorie maggiormente esposte ai danni del fumo sono i giovani, i quali spesso guardano le gare venendo quindi attirati da questi misteriosi marchi. Il direttore dell’ufficio di prevenzione invita i destinatari a promuovere campagne di sensibilizzazione in tal senso, basandosi sulle guide dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
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