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Francia-Italia 2-1: il 2 luglio 2000 il golden gol di Trezeguet spegne i sogni europei azzurri

La Nazionale italiana di calcio non ha un buon rapporto con i campionati europei. Appena un titolo conquistato nel lontano 1968 e poi tante delusioni. Tra queste ce n’è una che ha lasciato il segno nella storia azzurra. Infatti il 2 luglio 2000, durante la finale Francia-Italia, quando al 90° minuto Maldini e compagni erano in vantaggio per 1-0 sembrava ormai tutto pronto per il trionfo e la festa. Invece a pochi minuti dalla fine del match è arrivato il clamoroso pareggio dei transalpini che ha trascinato il confronto fino ai supplementari, quando i «galletti» hanno poi completato la rimonta con il golden gol di Trezeguet che ha regalato il successo ai francesi e tanta amarezza ai ragazzi del CT Dino Zoff.

L’atto conclusivo dei campionati europei del 2000 in Belgio e Olanda si gioca il 2 luglio allo stadio De Kuip di Rotterdam. Francia-Italia è un match particolarmente sentito soprattutto nel clan azzurro: due anni prima, nel 1998, sono stati proprio i francesi ad eliminare gli italiani ai quarti di finale del campionato del mondo dopo i calci di rigore, con gli errori di Albertini e Di Biagio che sono risultati fatali. Dunque, c’è tanta voglia di riscatto e di restituire il «favore ai transalpini». Soprattutto però c’è un trofeo da alzare al cielo che manca in bacheca dal 1968.

Francia-Italia 2-1: Trezeguet condanna gli azzurri.

La Nazionale italiana è arrivata all’ultimo atto di Euro 2000 dopo l’epica affermazione contro l’Olanda padrona di casa, eliminata ai rigori e grazie anche ad una prestazione maiuscola e indimenticabile del portiere Francesco Toldo. La Francia è riuscita invece a regolare dapprima la Spagna per 2-1 ai quarti di finale, quindi il Portogallo del fuoriclasse Luis Figo e di Rui Costa, ancora una volta con il risultato di 2-1 ma stavolta maturato durante i tempi supplementari. I pronostici della vigilia sono tutti per le stelle transalpine: da Henry a Trezeguet, passando per Desailly e Zidane.

Francia-Italia 2-1: Delvecchio illude gli azzurri, Trezeguet consegna la coppa ai francesi

Francia-Italia del 2 luglio 2000 è una finale dei campionati europei degna di questo nome per i numerosi campioni che possono annoverare le due formazioni. Dino Zoff schiera gli azzurri con un modulo 5-3-2 con Toldo tra i pali, Pessotto e Maldini sulle fasce, al centro della difesa c’è il muro formato da Cannavaro, Nesta e Iuliano. Sulla mediana giocano Albertini e Di Biagio che supportano Fiore, il quale in fase offensiva funge da trequartista per le due punte Totti e Delvecchio.

Il CT francese Lemerre risponde con un 4-2-3-1 che annovera Barthez in porta, i terzini Thuram e Lizarazu e la coppia centrale formata da Desailly e Blanc. Deschamps e Vieira costituiscono la diga di centrocampo, e sulla trequarti agiscono Djorkaeff, Zidane e Henry. La punta centrale è Dugarry.

La gara comincia a rilento con le due avversarie che prediligono innanzitutto una fase di studio: il più pericoloso è Henry tra le fila francesi che sfiora il palo con un tiro/cross, mentre Vieira da una parte e Albertini dall’altra si fanno notare per dei tiri dalla lunga distanza. Alla fine di un primo tempo tutt’altro che spumeggiante il risultato è inchiodato sullo 0-0. Nella ripresa di Francia-Italia gli uomini di Lemerre provano a rompere gli indugi guidati da un ispirato Henry. Gli azzurri, sornioni, colpiscono e non sbagliano al minuto numero 55 quando Pessotto s’invola sulla destra, fa partire un cross al bacio che Marco Delvecchio trasforma in gol con un tap-in vincente. È tripudio Italia.

La Francia subisce il colpo ma non per molto, e così riprende a macinare gioco e tentativi d’attacco. Intanto attenzione alle sostituzioni: Zoff manda in campo Del Piero, Montella e Ambrosini, e Lemerre risponde con Wiltord, Trezeguet e Pires… gli uomini del destino. La Nazionale italiana può contare sulla sua solida difesa sorretta da Cannavaro e Nesta e riesce a rintuzzare tutte le manovre offensive degli avversari che più passano i minuti e più si innervosiscono. E quando Del Piero ha sui piedi il pallone del potenziale 2-0 tutti pensano che ormai il match stia per finire, ma invece l’attaccante della Juventus sbaglia clamorosamente dinanzi a Barthez.

La festa azzurra sembra ormai vicina, i tempi regolamentari stanno per scadere e si sta entrando in pieno recupero quando la fortuna volta le spalle all’Italia. Wiltord riesce a controllare la palla di petto in area, se la porta avanti e lascia partire un tiro di sinistro e di controbalzo: la sfera passa sotto le gambe di Nesta e sotto la mano di Toldo che questa volta non può fare miracoli come aveva già fatto con l’Olanda, e la Francia pareggia a pochi giri di lancette dalla conclusione della partita. Un match riequilibrato inaspettatamente che dà nuova linfa ai transalpini e, all’opposto, rappresenta un duro colpo per gli azzurri.

La Francia è campione d’Europa nel 2000.

Si va ai tempi supplementari e si intuisce subito che l’inerzia della partita è cambiata: rivitalizzata dalla rete a tempo scaduto di Wiltord, la Francia sembra più pronta atleticamente ma soprattutto mentalmente. L’Italia prova a resistere, ma quando Pires scatta lungo l’out di sinistra, lascia partire un cross ben calibrato che Trezeguet sfrutta scoccando un tiro preciso di sinistro che si insacca sotto la traversa, non c’è più nulla da fare: è il golden gol (il primo che segna vince) che consegna il titolo di campione d’Europa alla Francia e fa cadere tutti i sogni dell’Italia. Una sconfitta che brucia e lascia senza parole se si pensa che al 90° minuto il risultato era di 1-0 per la Nazionale italiana.

Mondiali di calcio: il 24 giugno è la data nera della Nazionale italiana

Dopo il 1998 e il 2000 la Francia diventa una sorta di tabù per l’Italia. Ma per fortuna sei anni dopo, ai campionati del mondo del 2006 in Germania, il destino ha voluto restituire alla squadra italiana ciò che le aveva tolto negli anni precedenti, con la finale di Berlino vinta ai calci di rigore proprio contro i francesi con un penalty sbagliato (guarda caso) proprio da un «certo» David Trezeguet.