Ai posteri, la sfida tra Manchester City e Tottenham sarà ricordata per i prossimi decenni. Spesso per partita perfetta si indica uno 0-0, con difese arcigne e tanta tattica. Questo derby inglese, valevole come ritorno dei quarti di finale di Champions League, è stato l’esatto contrario.
In questa notte magica all’Etihad Stadium di Manchester, abbiamo constatato quanto le squadre inglese abbiano voglia di rivalsa, per ripercorrere le orme del Chelsea di Di Matteo, ultimo team a portare la coppa dalle grandi orecchie oltremanica.
Descrivere la bellezza di questo spettacolo – perché si è un vero e proprio spettacolo quello andato di scena questa sera -, è assai difficile.
In 90 minuti le due squadre hanno mostrato tutto ciò che di bello c’è nel calcio. Gol, festa, tensione, tecnica, dramma: tutto ciò è racchiuso in questo City-Tottenham.
Gli Spurs arrivati all’Etihad privi del loro bomber Harry Kane – stagione finita per lui -, vogliono difendere l’1-0 maturato al New White Hart Lane.
Invece i padroni di casa, puntano a ribaltare il risultato per poter continuare a cullare il sogno Champions, diventato quasi una sorta di maledizione per la squadra di Pep Guardiola.
Fuochi d’artificio erano previsti alla vigilia, e il pubblico ha avuto il suo spettacolo. Già dal calcio d’inizio, le due squadre viaggiavano a velocità supersonica
Al primo affondo i Citizens passano già in vantaggio: apertura sulla sinistra per Sterling, dribbling a rientrare e destro all’angolino.
Si prospetta una serata in discesa per il City? Macché.
Il match winner dell’andata Heung-min Son è in serata di grazia anche a Manchester: al coreano bastano appena 180 secondi per ribaltare risultato e qualificazione.
Prima infila Ederson tra le gambe con un tiro dal limite, dopo finalizza un contropiede da manuale con un meraviglioso tiro a giro sotto il sette. In entrambe le reti non impeccabile Laporte.
Giusto per ricordarlo, siamo solo al minuto numero 9.
Chiunque dopo un colpo del genere crollerebbe, ma non il City di Guardiola. I Citizens continuano a martellare come se fossero sullo 0-0. Puntuale due minuti dopo arriva il gol del pareggio: Bernando Silva all’interno dell’area di rigore spiazza Lloris grazie alla decisiva deviazione di Rose.
A questo punto servirebbero ulteriori due gol per la qualificazione del City. Il pubblico ci crede e i giocatori anche. Gli Spurs appaiono in difficoltà e al 21′ arriva il tris dei padroni di casa: assist al bacio di De Bruyne per l’accorrente Sterling che deve solo appoggiare in rete.
3-2 City dopo appena 21 minuti di gioco, ma la serata ha ancora tanto da raccontare. Il Tottenham assaporando il pericolo, torna a proporsi dalle parti di Ederson risultando pericolosissimo con Son prima e Sissoko poi.
Proprio il francese, è poi costretto a lasciare il terreno di gioco, costringendo Pochettino ad un primo cambio forzato.
Sul finire di tempo il City cerca il gol qualificazione senza grossa fortuna. Solo il duplice fischio del direttore di gara Cakir ferma l’arrembaggio della squadra di Guardiola.
L’atteggiamento spregiudicato e ultra offensivo dei Citizens continua anche nella ripresa. Lloris è miracoloso in due occasioni su De Bruyne e Aguero.
Tuttavia El Kun ha iniziato a prendere le misure con il gol, che arriva al 53′: giocata da fuoriclasse di De Bruyne che serve l’argentino, il quale scarica un terrificante bolide che batte Lloris sul proprio palo.
4-2 City e semifinale momentaneamente raggiunta. Guardiola cerca di abbassare i ritmi e contenere il risultato inserendo Fernandinho, mentre Pochettino si gioca il tutto per tutto offrendo una chance a Fernando Llorente.
Il calciatore basco, ex Juventus, sfiora subito il gol: solo un reattivo Ederson gli nega la gioia. Appuntamento tuttavia rimandato solo di una manciata di minuti. Infatti sugli sviluppi di un corner, la palla carambola alle spalle del portiere brasiliano del City, con tocco decisivo dell’attaccante spagnolo che mette in rete il 4-3.
Ma le sorprese non cessano di esserci. L’arbitro Cakir viene immediatamente richiamato dal Var italiano Irrati. Dopo un attenta analisi, il fischietto turco convalida il gol, ritenendo il tocco di Llorente con la coscia e non con la mano.
Il settore ospiti dietro la porta del City esplode di gioia, mentre il pubblico di casa mugugna contro la decisione del direttore di gara.
La qualificazione pende nuovamente dalla parte degli Spurs. Pochettino cerca di ricompattare la squadra, mentre Guardiola inserisce anche Sanè per il forcing finale.
Il Tottenham è tutto asserragliato nella propria area di rigore, ma resiste agli attacchi del City.
Finita qui? Ma no.
Per una partita così incredibile, il finale non poteva essere affatto anonimo.
Terzo minuto di recupero: Guardiola vorrebbe entrare in campo per spingere i suoi al gol, che però non arriva. Fin quando Sterling non si inventa una serpentina da capogiro in area e trafigge Ederson.
5-3, è tutto vero? Questo forse si saranno chiesti i tifosi Citizens.
Il suolo della città di Manchester avrà probabilmente tremato in quel momento. Sterling corre come un matto verso la sua curva festosa.
Può qualcosa rovinare questo bel momento ?
Ebbene si. la tanto richiesta tecnologia, o meglio Var, dopo questa sera sarà ricordata a lungo anche oltremanica.
Cakir viene richiamato nuovamente a vedere il monitor, per un precedente offside di Aguero al gol. Mentre l’arbitro turco si avvicina al campo per decretare la sua decisione, l’Etihad Stadium piomba in un incredibile silenzio, che cela una tensione pazzesca al suo interno.
Il direttore di gara alza il braccio, annullando il gol al City per offside. Qui ha inizio lo psicodramma del City e di Pep Guardiola, che nei due minuti rimanenti non riesce a trovare il gol qualificazione, venendo eliminato.
Si ferma per la terza volta consecutiva ai quarti di finale il cammino Champions dei Citizens. Una gioia immane invece per gli Spurs, Pochettino ed i propri tifosi, per una qualificazione insperata e rocambolesca.
Il Tottenham infatti, si ritrova in semifinale dopo essere stato ad un passo dall’eliminazione durante la fase ai gironi. I bianco-blu arrivano tra le Fab Four per la prima volta dal 1962, quando vennero eliminati dal Benfica di Eusebio.
Sulla strada che li separa dalla finale del Wanda Metropolitano c’è ora l’Ajax, autentica sorpresa del torneo. Tuttavia la squadra di Pochettino ha dimostrato, nonostante le molte defezioni a causa degli infortuni, di poter impensierire chiunque.
Ahh quanto è bella la Champions League.