La Premier League, o meglio un sistema collaudato e premiato che negli ultimi anni, a partire dal 2017 domina la scena Europea nelle maggiori competizioni Uefa. Non tutto affidato al caso. Un calcio solido, di pubblico dominio, che sforna campioni, la Premier League risulta in pole anche nella produzione dei giovani talenti.
La Premier League sforna giovani talenti perché?
I diritti tv hanno assunto un ruolo sempre più importante per il calcio europeo. Cifre sempre maggiori che hanno un impatto importante anche sulla disparità di risorse tra le squadre: non solo però le cifre distribuite, ma anche il modo in cui i soldi vengono distribuiti incidono sull’equilibrio e sulla concorrenza nei singoli campionati. Tale impatto nella gestione del denaro è frutto di anni di ponderata e accurata gestione dei ricavi. Una sana e democratica gestione del denaro, o meglio dei diritti TV, ha generato un benessere pervasivo nelle risorse e nelle strutture, la cui ridondanza si riflette nella crescita di giovani di spessore e grande qualità. Calciatori come Foden, classe 2000, Maunt, classe ’99, sono di primissimo livello, emblema di un sistema che investe sui giovani e che permette anche alle “piccole” di sfornare giocatori di grande impatto sulla scena internazionale. La ramificazione delle risorse incide su tutto. Il settore giovanile primeggia per la seconda edizione della Youth League ed è il Chelsea FC a vincere. Le strutture primeggiano nella preparazione, non a caso la condizione fisica delle squadre, soprattutto nelle fasi finali delle competizioni prende la distanza.
Occhi puntati in Premier League
Secondo questo principio è doveroso tenere accese sirene oltremanica. Sulla scia di Bukayo Saka troviamo di seguito molte potenziali star adolescenti che potrebbero uscire fuori proprio nella stagione entrante. Carney Chukwuemeka, si dice sia il miglior classe 2003, paragonato a Paul Pogba, si è guadagnato le attenzioni di Manchester United, Liverpool, Bayern e Juventus. Attualmente di proprietà dell’Aston Villa. Michael Olise, appena 19enne, acquistato dal Crystal Palace per la cifra di 8 milioni di sterline, con 12 gol e sette assist per il Reading la scorsa stagione, premiato miglior giovane della serie cadetta.
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Dal “Kantè di Scozia” al nuovo Martial tutti i baby prodigi
Altro astro nascente in cerca di consacrazione è Billy Gilmour. Definito il “Kantè di Scozia”, si ispira a Fabregas. Spalle strette, fisico longilineo ma tanta abilità con e senza il pallone, in prestito al Norwich dove poter trovare la continuità. Anthony Elanga, il nuovo Martial, rapido e con fiuto del gol, protagonista della pre-season dello United, può agire sia da esterno che come prima punta, è definito la nuova stella dell’Accademy. Ademipo Odubeko, classe 2002, del West Ham, attaccante con grandi prospettive e margine di crescita. Folarin Balogun, nuovo astro nascente del vivaio dell’Arsenal, classe 2001, molto bravo ad attaccare la profondità grazie alla sua importante velocità. Il suo esordio della fase a gironi dell’Europa League, lascia il segno con 2 gol ed 1 assist, i “Gunners” hanno appena rinnovato il suo contratto per altri 4 anni.