Inizia l’ultima settimana del Giro d’Italia 2019. La 16°, nonostante l’annullamento della scalata al Passo Gavia, resta pur sempre la tappa del Mortirolo
16° Tappa Lovere-Ponte di Legno (226 km)

Dopo il secondo ed ultimo giorno di riposo, il Giro d’Italia 2019 riprende per l’ultima e decisiva settimana. Si riparte da Lovere, per una tappa modificata solo pochi giorni fa, con il Passo Gavia (Cima Coppi della corsa) eliminato a causa del rischio slavine
Nonostante questo, la 16esima resta pur sempre la tappa del Mortirolo, oltre ad altre salite complicate da affrontare. Si parte in salita, con i primi 13 km in falsopiano, prima dell’attacco al Passo della Presolana (11 km al 6%) prima asperità di giornata
Dopo una breve e ripida discesa, ecco la Croce di Salven, salita più semplice e irregolare (9 km al 4%) che non dovrebbe fare molta differenza. Altro tratto in discesa, più lungo ma meno difficile, e poi i corridori attraverseranno Malegno e Campo di Ponte, prima che la corsa torni a salire
Il Cevo (3° categoria, 11 km al 6%) è il 3° GPM di giornata, con lo scollinamento posto a più di 100 km dall’arrivo. E’ chiaro che salvo sorprese, anche questa salita dovrebbe passare senza dare troppi scossoni al gruppo. Si scende poi verso Malonno, attraversando Forno Allione, e poi a tutta velocità verso il traguardo volante di Edolo
Da questo punto in avanti si riprende a salire, con l’ascesa dell’Aprica (3° categoria, 15 km al 4%) lunga ma con pendenze facilmente domabili dai corridori di classifica. Infine, dopo il secondo traguardo volante (a Mazzo di Valtellina) inizia la salita regina di questa 16esima frazione, il Mortirolo
Quasi 12 km al 11% di pendenza media, una salita vera, che farà male a molti. Terreno perfetto per tutti quegli uomini di classifica attardati, che hanno voglia di rientrare nei giochi per il podio, o per il successo finale. Allo scollinamento mancheranno poco meno di 30 km alla conclusione, molti dei quali in discesa, prima che la strada torni a salire per il tratto finale che porta a Ponte di Legno per l’arrivo
I favoriti

VINCENZO NIBALI: In questo momento è il più in forma tra gli uomini di classifica. Nella tappa di Como attacca più volte, sia in salita che in discesa, riuscendo a recuperare terreno su Primoz Roglic, Bauke Mollema e Rafael Majka. Se vuole vincere questo Giro, il Mortirolo è una delle ultime occasioni per fare la differenza
RICHARD CARAPAZ: La maglia rosa sta bene, molto bene. Quando Nibali attacca in salita, durante la 15esima tappa, l’ecuadoregno gli va dietro senza troppe difficoltà. In discesa si stacca per evitare problemi, ma in pianura mostra tutta la sua ottima forma, andando a riprendere il siciliano. Carapaz sta bene, i suoi avversari, vedendolo correre, un po meno

PRIMOZ ROGLIC: Lo sloveno del Team Jumbo è diventato una statua. Nibali lo attacca in salita? Lui lo segue con il suo passo senza batter ciglio. Il siciliano lo provoca in conferenza? Lui non risponde. Carapaz va a sfilargli la maglia? Lui non si preoccupa, resta a ruota, ben sapendo che lui, a differenza di molti altri, ha una cronometro su cui fare affidamento. A patto però di evitare di incappare in altre situazioni come quelle della tappa di Como