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Giuliana Salce: pioniera della marcia femminile

17 record del mondo, un titolo di Campionessa Mondiale, il merito di aver costruito intorno a sè un movimento. Giuliana Salce è stata l’antesignana della marcia femminile. Una specialità che avrebbe portato all’Italia ancora grandi risultati.

Il 9 marzo del 1983, al chiuso dell’impianto indoor di Milano, stabilisce la migliore prestazione mondiale su 5 chilometri. Demolisce il precedente limite di circa 15 secondi. 23’31″47 il suo tempo finale, 23’46″2 il precedente.

Il primo tempo omologato come “Record del Mondo”, non più semplicemente “prestazione”, arriva sette mesi più tardi il 1 ottobre a L’Aquila. Oltre 20 secondi in meno del tempo ottenuto dalla russa Deverinskaya l’anno prima.

La Salce ha dimostrato di poter competere ad altissimi livelli su distanze diverse. Saranno però i 3 chilometri che le regaleranno le maggiori soddisfazioni. L’oro ai Mondiali Indoor di Parigi nel 1985, l’argento nella stessa competizione due anni più tardi a Indianapolis e identico metallo per la medaglia agli Europei Indoor di Lièvin sempre nel 1987.

A far da cornice, 5 titoli italiani conseguiti tra 5 e 10 chilometri all’aperto e ben 7 titoli nazionali consecutivi dal 1981 al 1987 nei 3 chilometri di marcia indoor.

Si ferma dopo i Campionati Mondiali di Atletica Leggera di Roma nel 1987. Un infortunio patito in allenamento non le ha permesso di arrivare al massimo della condizione. Faticherà a condurre la gara che la vede sempre nelle posizioni di rincalzo. Nonostante tutto, la sua tenacia le fa tagliare il traguardo, ma solo al 18° posto.

La seconda stagione agonistica di Giuliana Salce la vedrà usare i piedi per spingere i pedali di una bicicletta. Inanellò una serie di successi ma incappò anche nelle lusinghe del doping. Non durò molto, ma abbastanza da farle capire che non era cosa per lei. Decise di autodenunciarsi, di denunciare medici e allenatori che le avevano procurato le sostanze proibite.

Si sarebbe aspettata riconoscenza? Può darsi. Lei stessa racconta che nella realtà andò a sbattere contro un muro, forse più di uno. Si chiusero tutte le porte anche quelle lavorative, aprendo portoni a sacrifici e difficoltà.

Della sua storia, delle sue vicende personali, dolorose, si parla in un libro di recente uscita intitolato “Tacco e Punta Giuliana, Tacco e Punta!”