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GP Argentina: un’Aprilia bella da impazzire

Il brutto anatroccolo si è trasformato in un cigno. Il weekend del GP d’Argentina è stato quello del riscatto dell’Aprilia, la quale ha festeggiato il suo primo trionfo in MotoGP. Merito della RS-GP, ormai al livello delle migliori, ma merito anche e soprattutto di Aleix Espargaro, che ha creduto in questo progetto fino in fondo. Proprio il pilota di Granollers ha portato al primo posto la V4 veneta, battendo la superba Ducati. Eloquente il commento di Jorge Martin a fine gara: “C’è qualcosa che non torna“, ha detto il madrileno a Motorsport.com, “siamo stati sorpassati dall’Aprilia in rettilineo“.


GP Argentina, MotoGP: Espargaro e Aprilia ballano il tango


GP Argentina: la “cenerentola Aprilia” adesso fa paura?

Nel weekend accorciato di Termas de Rio Hondo la Aprilia ha mostrato fin dalle prove libere di essere stata la moto da battere. Con coppia di gomme hard-soft Espargaro aveva il ritmo migliore del lotto. La partenza così così ha un po’ complicato i piani del rider di Granollers, ma la sua fiducia era così alta che non si è scomposto. Ha inseguito Martin per 18 giri, poi ha provato più volte a superarlo. In staccata la Ducati è sembrato avere qualcosina in più dell’Aprilia, con Aleix costretto a diversi lunghi. Ma era solo questione di tempo: al 21esimo giro, l’ennesimo tentativo di sorpasso in staccata è finalmente andato in porto. Martin non aveva mezzi per contrastare Espargaro, che ha vinto la gara con mezzo secondo di vantaggio. Aprilia ha lasciato l’Argentina con un hat trick: pole position, vittoria, e giro più veloce. Una dimostrazione di forza impressionante. Con una ciliegina sulla torta: la leadership di Espargaro nel mondiale piloti, davanti agli ufficiali di KTM, Ducati e Yamaha.

Tanti sforzi finalmente ripagati

Al muretto box, l’emozione che regna sovrana è la gioia. Non tanto per il successo in sé quanto per il duro lavoro compiuto in passato. Un lavoro che è stato finalmente ricompensato. “Quando sono arrivato qui sei anni fa, l’Aprilia aveva vinto 54 Mondiali, ma la moto prendeva un secondo, la squadra finiva sempre ultima e nessuno voleva correre per questo team“, ha detto Espargaro a Corsedimoto. “Ci abbiamo impiegato un po’, più di quello che mi immaginavo, ma ce l’abbiamo fatta“. Parole che riassumono le fatiche ed i quattrini spesi per trasformare la RS-GP da bidone a gioiello. L’unico aspetto negativo di questa vicenda è che Aprilia potrebbe presto perdere le concessioni. Nello speciale score, bastano cinque punti per dire addio al regime speciale di sviluppo illimitato. Con il podio di Silverstone dello scorso anno, la casa veneta ha già preso un punto. Altri tre li hanno conquistati con la vittoria di Termas. A questo punto, basta un altro podio per perdere le concessioni. A questo punto, Aprilia deve sfruttare il suo vantaggio fino all’osso, e preparare il test team all’eventuale cambio di regime. Altrimenti, nel 2023 rischiano di fare la fine della KTM del 2021. Ma per pensare a questo c’è ancora tempo: ora bisogna festeggiare, con un occhio puntato su Austin. Dove Aleix ha già promesso di concedere il bis…