Doveva essere la giornata di Valtteri Bottas, strepitoso poleman del GP di Imola, e invece la gara è appannaggio di Lewis Hamilton. Il campione del mondo in carica è autore di una gara quasi perfetta: nonostante una partenza così così, che lo vede superato sia dal compagno di team che da Max Verstappen, l’inglese esegue uno stint perfetto, gestendo magistralmente le gomme medie.
Anche la fortuna gira dalla sua parte, con la Virtual Safety Car del giro 30 causa il ritiro di Esteban Ocon. Nemmeno la Safety Car per l’uscita di pista di Verstappen ferma il sei volte iridato, che sale a quota 93 successi. E consegna alla Mercedes il settimo titolo mondiale consecutivo.
Bottas le tenta tutte per convertire la pole di ieri in una vittoria, ma si deve arrendere un’altra volta. Il finlandese parte meglio del compagno di squadra, e comanda i primi venti giri con Verstappen alle calcagna. Ma dopo il pit stop Hamilton mostra un ritmo migliore, pur percorrendo dieci giri in più con lo stesso treno di medie. La Virtual Safety Car uccide definitivamente ogni chance di vittoria, e consentono a Verstappen di superare Valtteri e passare secondo..
Verstappen, dal canto suo, è incredibile nelle sue performance, unico a reggere il passo delle Mercedes. Ma la sua gara finisce nella ghiaia al 51esimo giro, quando un detrito buca una delle sue gomme al Tamburello, mandandolo nella ghiaia. Ne risulta una Safety Car che rimescola le carte negli ultimi 8 giri, con varie sorprese.
La prima sorpresa viene da Daniel Ricciardo, che conquista un podio insperato. L’australiano di casa Renault rimane in pista durante la Safety Car, e approfitta della sosta ai box di Sergio Perez. Alla ripartenza, Daniel è bravo a contrastare la riscossa di Daniil Kvyat (che come Perez è rientrato per cambiare le gomme), ottenendo così il secondo podio in tre gare.
Kvyat fa brillare la stella dell’Alpha Tauri, che deve mandare giù il boccone amaro del ritiro di Pierre Gasly. Il francese, dopo una qualifica da urlo, è molto competitivo, ma la sua gara dura appena 9 giri per un problema di pressione dell’acqua.
Perez perde un podio quasi certo per un errore di strategia della Racing Point. Il messicano è capace come Hamilton di far durare le gomme medie per più di 30 giri, salendo quarto dalle retrovie. L’incidente di Verstappen lo fa salire al terzo posto, ma il team lo richiama ai box durante la Safety Car. Sergio perde così la posizione, e deve accotentarsi della sesta piazza. Va sempre meglio di Lance Stroll, il quale compromette la sua corsa già alla prima tornata, danneggiando l’ala anteriore per un contatto con Ocon.
Concludono la top ten le due McLaren di Carlos Sainz e Lando Norris, decisamente sbiadite negli ultimi tempi, e le due Alfa Romeo di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. Con entrambe le vetture a punti, la scuderia con sede in Svizzera festeggia nel migliore dei modi la riconferma dei piloti e della sponsorizzazione della casa del Portello.
Gp Imola, che gara è stata per la Ferrari?
La Ferrari avrebbe sperato un weekend migliore in quella che è la sua pista di casa (il tracciato è intitolato a Enzo e Dino Ferrari), ma dato il potenziale della SF1000, il quinto posto di Charles Leclerc è il massimo che si può pretendere.
Il monegasco è sempre competitivo e veloce, ma le difficoltà a scaldare le gomme anteriori, unita alle basse temperature (l’asfalto non ha mai superato i 24 gradi) non lo hanno agevolato. E’ in lotta con Daniel Ricciardo per tutta la corsa, tentando un undercut fermandosi al giro 14. La mossa non paga, e Charles rimane dietro all’australiano. Durante la Safety Car non rientra, cedendo la quarta piazza ad un Kvyat con gomme più fresche.
Il GP di Imola poteva invece essere la gara del riscatto di Sebastian Vettel. Il quattro volte iridato è autore di un primo stint perfetto, con ben 40 giri con gomme medie. Le speranze di racimolare qualche punto s’infrangono per un pit stop durato un’eternità, oltre 13 secondi. La causa è una ruota anteriore destra che non si fissava. Seb taglia il traguardo in 13esima posizione, collezionando un altro zero di una stagione stregata.
Adesso il circus si trasferisce in Turchia, una pista che ospita la F1 per la prima volta dal 2006. E dove Hamilton potrà giocare il primo match ball per aggiudicarsi il settimo titolo mondiale.