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GP Mugello – Interviste ai piloti nel post gara

GP Mugello – Dopo la festa del podio, ecco le dichiarazioni dei piloti nel post gara del GP d’Italia vinto dal nostro Danilo Petrucci.

Danilo Petrucci: “E’ grandioso, ma non ho ancora realizzato di aver vinto. E’ stato strano, perché la gara alla fine è stata più facile del previsto. Vedevo che il passo non era impressionante, quindi mi sono detto che dovevo provare ad andare davanti per scremare un po’ il gruppo. Mi sono messo davanti, ma senza spingere troppo, altrimenti sapevo che sarei durato cinque giri, anche se non mi sentivo stanco. Sono andato in testa a 13 giri dalla fine e volevo iniziare a spingere a 7 dalla fine. Poi sono diventati 5 e poi 3. A quel punto sapevo che se non mi avevano ancora attaccato era perché lo avrebbero fatto alla fine”.

“Mi ero preparato bene, perché anche al penultimo giro Dovi aveva provato a passarmi alla San Donato, quindi ho cercato di non andare lungo perché sapevo che loro avrebbero frenato al massimo. Loro sono andati un po’ lunghi ed io ho visto un varco all’interno, solo che abbiamo stretto a panino Andrea. Volevo cominciare l’ultimo giro davanti, perché staccavo molto forte e pensavo che avrebbero fatto fatica a passarmi. Poi sono uscito dall’ultima curva con il timore di dover guardare anche oggi qualcun’altro sul gradino più alto del podio, ma ho iniziato a buttare dentro le marce e sono arrivato sul traguardo per prima. Probabilmente non l’ho ancora capito completamente di aver vinto, perché c’è un grande mix di emozioni”.

Marc Marquez: “Questa è una gara del campionato, bisogna farla durante l’anno, lo sapevo ed era chiaro da Le Mans che qui avrei dovuto difendermi. Farlo con un secondo posto non è male. Dall’inizio con la gomma dura anteriore non mi sentivo bene, ieri ho fatto il tempo con la media, ma con la dura faticavo di più. Solo che era l’unica che sarebbe durata per tutta la gara e sono stato costretto ad usarla. Onestamente, all’ultimo giro ero più propenso a difendere che ad attaccare. Attaccavo però sapevo di non poter passare in frenata.

Proprio prima di cominciare l’ultimo giro li ho sorpassati, si sono messi in parallelo e con la scia sono riuscito ad arrivare alla fine del rettilineo con più velocità di quella che mi aspettassi, così sono andato un po’ largo. Ho visto che Dovi era all’interno e ho dovuto chiudere la porta, sapevo che Petrucci si sarebbe messo davanti, ma mi andava bene.Perciò ho deciso di difendere e provarci all’ultima curva prima del rettilineo principale. Ma siamo arrivati qui con 8 punti di vantaggio e ce ne andiamo con 12, è una cosa positiva”

“Resta Catalunya come gara pro Ducati, ma l’importante è stare lì quando si soffre. Diranno che ho perso di nuovo la gara all’ultima curva, ma sto lì e questo è l’importante. Manca Montmeló, vedremo come va, le gomme saranno importanti e bisognerà vedere come le gestiremo”.

Andrea Dovizioso: “La gara è andata molto bene, noi siamo stati molto bravi e veloci. Se guardiamo tutte le prove ci sono stati molti piloti che sono stati in grado di infrangere il record, quindi questo significa che abbiamo lavorato bene nel corso del weekend. Io e Danilo abbiamo fatto una gran gara resa difficile dalla carenza di grip che non consentiva di spingere sin dall’inizio. Purtroppo non ne avevamo di più per staccare gli altri e questo è stato l’aspetto negativo. Marquez accelerava meno ma frenava più o meno come noi e riusciva ad avere più percorrenza. Con un mix di queste caratteristiche riusciva a stare con noi”.

“E’ stato molto furbo quando ci ha provato. Se avessi chiuso la curva sarei finito su Marc. Quando sei all’interno non vedi quello che succede all’esterno. Lui ha deciso di entrare e quello che succede all’esterno sono affari degli altri. Se non avessi fatto così saremmo caduti. Si merita questo successo. Sapevo che avrebbe potuto fare meglio e lo sta facendo. Non credevo riuscisse ad entrare, in quel punto ero più preoccupato da Marc. Io stavo già rientrando e sono stato reattivo nel tirare su la moto per evitare un disastro”.

Valentino Rossi: “Ho provato a sorpassare Mir e lui mi ha chiuso, quindi ci siamo toccati e siamo finiti nella ghiaia. Poi sono tornato in pista e avevo qualche problema con la gomma davanti, credo come tutti quelli che hanno usato la dura all’anteriore, e quando sono arrivato all’Arrabiata 2 mi si è chiuso sulle buche.

“Nelle ultime due gare, Le Mans e qui, ci aspettavamo di andare bene, invece siamo stati in grande ritardo fin dal primo turno. Il venerdì di solito cerchiamo di provare delle cose per migliorare la moto. Dopo i test di Jerez, sia in Francia che al Mugello abbiamo cercato di migliorare l’accelerazione, perché siamo il team ufficiale, quindi dobbiamo cercare di fare qualcosa e naturalmente ci piacerebbe lottare per vincere le gare o per salire sul podio. Sabato mattina qui ho fatto probabilmente il mio miglior turno, perché andavo abbastanza forte e purtroppo ho sbagliato. Senza quell’errore all’ultima curva magari sarei andato in Q2 e non saremmo qui a parlare di tutte queste cose.

Rincorrere sempre è difficile, ma cercheremo di fare meglio almeno quello e di essere più veloci in prova.Purtroppo negli ultimi anni non siamo mai riusciti a migliorare, abbiamo sempre solo fatto qualche passettino, mentre i nostri rivali migliorano sempre tanto. Tocca a trovare il modo di fare qualcosa di più serio, perché sotto certi punti di vista il gap adesso è molto grande”.

Jorge Lorenzo : “Cercheremo soluzioni, non posso rivelare da chi è nata l’idea, cercheremo l’ergonomia e la posizione in moto, dobbiamo lavorare, sfruttare al massimo il tempo. In Giappone miglioreremo la posizione sulla moto, in modo da stancarmi meno ed attaccare di più in gara. La moto è quello che è adesso, non posso spingere, devo sopravvivere. Quando i piloti che decidono di seguire la mia ruota mi attaccano, non ho energie per replicare. I progressi che abbiamo fatto a Jerez e Le Mans li terremo.

Penso che non sia solo un problema ergonomico, questo è forse il cinquanta per cento della soluzione, le altre due aree dove penso che dobbiamo intervenire non saranno immediate, ma tutto si riduce a quel problema generale di fatica. Quando sono arrivato alla Ducati, la moto aveva solo motore, molta stabilità in frenata, era una moto che si sentiva molto davanti, ma che, per altri aspetti, era molto indietro, ma, a poco a poco, lavorando, ha ottenuto grandi progressi e ora la moto è molto più docile, più morbida, migliore”. 

Alex Rins: “Ho corso per vincere la gara. Non si poteva fare di più, ho provato in tutti i modi ad uscire attaccato alle Ducati. Perdevo la scia alla prima curva e dovevo recuperare in frenata. Così la gomma soffre. Abbiamo ottenuto il quarto posto qui ed in Qatar, due circuiti difficili per Suzuki, quindi direi che abbiamo superato la prova. Sono contento del risultato, sapevamo che ci sarebbe costata fatica già prima di venire qui. Però andiamo a casa con 13 punti, nella seconda parte di stagione saremo sicuramente più forti”.