Ibrahimovic e Rebic, con una doppietta a testa, annientano il Crotone (4-0).
Così il Milan ha risposto ad Inter e Juve che, nelle serate precedenti, avevano battuto con lo stesso risultato di 2-0, Fiorentina e Roma. Le tre regine del Campionato italiano allungano così anche su Roma, Napoli e Atalanta, prenotando un posto per la massima competizione continentale del prossimo anno.
Per la zona Champions si fa largo la Lazio di Simone Inzaghi, che con il successo di misura sul Cagliari (1-0) aggancia per la prima volta nella stagione il quarto posto.
Ibrahimovic e Rebic abbattono il Crotone
In principio di gara il Milan ha giocato un po’ alla chetichella contro il Crotone di Stroppa. Poi Ibra, alla mezz’ora, ha preso per mano la squadra ed è andato a costruirsi da solo il primo gol (suo 500° con le maglie dei club). L’asso svedese ha iniziato un’azione chiamando in causa Leao. Il portoghese investito dal compito di fornirgli l’assist vincente, ha trovato il corridoio giusto per il passaggio e così Ibra ha bucato Cordaz. Segnato il gol, il Crotone ha poi mostrato tutta la sua fragilità e Ibrahimovic e Rebic l’hanno poi finito.
Per il Milan questa è la quindicesima vittoria su ventuno turni di Campionato. Il prossimo turno per la squadra di Pioli ci sarà ancora un avversario non irresistibile, seppur si tratti della terribile matricola Spezia di Italiano. Dopo questa giornata arriveranno però per il Milan i grandi impegni: domenica 21 febbraio, il derby con l’Inter e la domenica successiva, il temibile scontro dell’Olimpico contro la Roma di Fonseca. Per Pioli sarà un esame della verità. Se per caso i rossoneri dovessero mai fare nove punti nelle prossime tre partite. La squadra rossonera diventerebbe – per davvero – la squadra da battere, di questo Campionato 2020/21. Inter e Juve sono avvisate.
L’Inter rimane in vetta alla classifica per sole 48 ore
Conte, dopo la vittoria sulla Fiorentina, non aveva certo cullato la speranza di rimanere in vetta al termine di questa giornata di Campionato. Ma il successo dell’Inter sul Giglio, dopo sette anni, ha reso sereno l’ambiente interista. Visti gli ultimi precedenti con la squadra viola a Firenze, i nerazzurri hanno preferito chiudere anzitempo la partita (31′ Barella, 52′ Perisic). La scorsa stagione Vlahovic aveva pareggiato al 92′. Nella stagione 2018/19 Veretout aveva pareggiato su rigore al 101′, dopo undici minuti di recupero e, ancora, nella stagione 2017/18, il Cholito Simeone aveva agguantato l’Inter al 91′. Dunque, Conte, un’ulteriore beffa, negli ultimi minuti, non l’avrebbe certo più digerita.
Salvo qualche rischio, corso verso la fine della prima frazione gara, questa partita, per l’Inter, è stata comoda, quasi come camminare sul velluto. La squadra di Prandelli non ha quasi mai impensierito la retroguardia nerazzurra e l’Inter ha sempre tenuto il controllo della gara. Per Conte è importante che Perisic riesca ad interpretare con efficacia il proprio ruolo, sulla sua fascia di competenza. Il croato a Firenze ha sì segnato il gol del raddoppio. Ma sono ancora troppi gli errori commessi dal giocatore: sia in fase di impostazione, sia in fase di palleggio e in fase di esecuzione degli schemi difensivi. La rete realizzata sicuramente darà linfa al percorso di crescita di Perisic. Ma conoscendo Conte, non si farà certo intenerire da un gol.
Pirlo e Ronaldo rilanciano l’avviso a Milano
La Juve batte la Roma, la supera in classifica e conquista il terzo posto, subito a ridosso delle milanesi. Per i bianconeri è la decima vittoria in undici partite ufficiali. L’unico scivolone, seppure importante, è quello del 17 gennaio a San Siro contro l’Inter di Conte. Il gioco di Pirlo ancora non incanta, però una certa carica agonistica incomincia ad intravvedersi. Ronaldo, poi, sembra intramontabile. Anche sabato ha aperto le marcature e, poi, ha fatto il centravanti, con Morata a sostegno. Tra lui e Pirlo si vede: c’è empatia. Il portoghese lo riconosce come grande uomo di calcio. Se Sarri non era mai riuscito a fargli fare quel ruolo, con Pirlo si vede che la situazione è cambiata. Questo è un grande segnale per tutto l’ambiente bianconero. Ribadiamo che l’obiettivo principale della Juve è la Champions. Ma se il Campionato sarò il banco di prova per la massima competizione continentale, le milanesi devono stare davvero attente: il potenziale Juventus è devastante. Intanto in Europa sembra stia diventando devastante il City di Pep Guardiola. A breve vedremo che succederà.
Alla coppia Ibrahimovic-Rebic risponde la Scarpa d’Oro Ciro Immobile: Lazio in zona Champions
Per la Lazio è la sesta vittoria consecutiva in Campionato. Ai successi sulla Fiorentina (2-1), Parma (0-2), Roma (3-0), Sassuolo (2-1) e Atalanta (1-3), si aggiunge quello di misura, di ieri sera, sul Cagliari di Di Francesco (1-0). Con questa vittoria sui rossoblu sardi, la Lazio aggancia la Roma al quarto posto in classifica e, virtualmente (visto il primo scontro con i rivali romanisti), oggi potrebbe partecipare alla Champions della prossima stagione.
Nel posticipo serale di ieri sera, per la Lazio di Simone Inzaghi, non è stato facile battere la squadra di Di Francesco. Seppure con un solo punto conseguito nel 2021, il Cagliari ha dato gran filo da torcere alla Lazio. Ma ancora una volta i biancocelesti hanno dimostrato una grande maturità, costruendo la propria vittoria minuto dopo minuto. Al gol di Immobile, Simone Inzaghi ha poi difeso il risultato di 1-0 mandando in campo Akpa-Akpro al posto di Luis Alberto e Lulic al posto di Lazzari. A dimostrazione della consapevolezza di quanto fosse difficile questa gara. Se per cercare il gol, Simone Inzaghi aveva portato Milinkovic-Savic quasi a ridosso di Immobile e Correa, perché era l’unica soluzione per soverchiare il castello difensivo eretto da Di Francesco. Con il vantaggio, il mister laziale, ha poi provveduto ad inserire degli interditori nella mediana di centrocampo, per evitare che i vari Naingollan, Nandez, Marin, prendessero troppo gioco per il rettangolo di gara. La Lazio così ha vinto la sua sesta partita consecutiva e domenica andrà a far visita all’Inter, in uno scontro che promette già scintille.