Jõao Felix: forse prima di ieri sera, questo nome diceva poco quanto niente. In realtà i calciofili per eccellenza, da tempo avevano segnato il suo nome sul taccuino, apprezzandone doti e gesta.
La scena di questa due giorni europea appena trascorsa, non può che essere sua, nonostante si tratti della minore Europa League.
Il giovane classe ’99 di proprietà del Benfica, già da un anno a questa parte, mostra giocate sensazionali, arrivando molto spesso al gol.
La sua definitiva consacrazione nel calcio che conta, è arrivata probabilmente ieri sera nel quarto di finale di Europa League contro l’Eintracht Francoforte. Il baby fenomeno portoghese, in appena un’ora di gioco, ha spazzato via le consapevolezze dei tedeschi.
La squadra del tecnico Adolf Hütter infatti, arrivava in Portogallo con i favori del pronostico, dopo aver eliminato squadre più blasonate come Inter e Shakhtar Donetsk. Tuttavia non avevano fatto i conti con Jõao Felix.
Il diciannovenne del Benfica si è infatti preso la scena dell’Estàdio da Luz di Lisbona, incantando la platea presente con giocate sopraffine e un killer instinct non comune per un ragazzo della sua età.
Alla fine dei conti, Jõao Felix ha realizzato 3 gol e fornito un assist per Ruben Dias, portandosi a casa il pallone dell’incontro e una grossa fetta di qualificazione per le sue aquile.
Con questo hat-trick, il portoghese è diventato il teenager più giovane di sempre a realizzare tre reti in Europa League. Superato Marko Pjaca, che realizzò altrettante reti in un Dinamo Zagabria-Celtic del 2015.
Sicuramente una giornata che la giovane stella del Benfica ricorderà a lungo: dopo la tripletta si è disteso sul manto verde, tra la festa dei suoi tifosi, lasciandosi andare in un pianto liberatorio.
Tuttavia la sua carriera è stata tutt’altro che facile: caso del destino vuole, i primi ad ingaggiarlo furono gli acerrimi rivali del Benfica, ossia il Porto.
Nel settore giovanile dei Dragões ha trascorso sette annate, nelle quali tuttavia non è mai riuscito a mettersi in mostra. L’avvenimento che probabilmente ha fatto svoltare la sua carriera, è stato il rifiuto proprio da parte del Porto.
La società bianco-blu infatti, nonostante sia rinomata per il grande lavoro di scouting nel mondo, decise di non puntare più su Jõao Felix.
La motivazione? Il fisico troppo esile. Dettaglio sicuramente non da sottovalutare: infatti anche un celebre calciatore argentino fu scartato nelle medesime circostanze.
Rimasto senza squadra, a fiutare l’affare fu proprio il Benfica, il quale fu fin da subito illuminato dal ragazzo cresciuto a Viseu. Tempo di ambientarsi con la nuova maglia, che inizia già a far scintille in seconda squadra.
Complice anche qualche infortunio nel reparto avanzato, il tecnico delle Aguias Bruno Lage, opta per il suo esordio in Primeira Liga. Da quel momento in poi, Jõao Felix è in pianta stabile tra i titolari nel Benfica. Ripagata in questa stagione la fiducia del tecnico, nella quale ha collezionato fino a questo momento 15 reti e 4 assist in tutte le competizioni.
Attaccante moderno, veloce e dotato di grande tecnica e visione di gioco. Può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco e agire anche da trequartista. Per movenze e caratteristiche di gioco, ricorda molto il suo connazionale Rui Costa.
In patria però, azzardano addirittura paragoni più importanti: è considerato infatti il nuovo Cristiano Ronaldo. La nazionale lusitana già sogna un futuro roseo con Jõao Felix tra le proprie file.
I grandi club europei, sempre vigili quando si tratta di potenziali fenomeni, già da tempo hanno messo gli occhi sull’astro nascente del calcio portoghese.
Real Madrid, Juventus e Manchester United su tutte hanno avviato i primi contatti con l’entourage del calciatore e con il club lusitano. Il loro intento è quello di intavolare fin da subito una trattativa per poter bruciare la concorrenza.
Tuttavia il Benfica, da sempre bottega cara in sede di mercato, si è già cautelato fissando una clausola rescissoria a 120 milioni di euro.
Al momento quindi, sono gli Encarnados a coccolarsi il loro giovane fenomeno, affidando a lui le chiavi del loro destino in Portogallo e in Europa.
I bianco-rossi puntano forte sul nuovo enfant prodige del calcio portoghese, per portare un trofeo europeo a Lisbona che manca dal lontano 1962, per rompere la ‘maledizione’ di Béla Guttmann.
Michele di Vincenzo