Tanta attesa, tante aspettative e tanti sogni, ma i Mondiali in Qatar stanno creando anche tantissime polemiche. Infatti molte Nazionali stanno polemizzando apertamente per le tante violazioni dei diritti umani durante la costruzione degli stadi e degli hotel che accoglieranno le squadre partecipanti. La FIFA finora non ha detto nulla, ma le tante denunce fatte dai lavoratori non possono restare silenti, e quindi le varie Federazioni nazionali stanno prendendo l’iniziativa facendosi sentire.
CHE COS’E SUCCESSO IN QATAR PER CREARE TANTO SCALPORE?
I Mondiale in Qatar sono un avvenimento storico, già solo per il fatto che viste le alte temperature medie nella stagione estiva dello Stato dovranno essere disputati in inverno. Per il Paese è un avvenimento molto importante, che dà grande risalto e importanza a questo Stato emergente. Durante i lavori però sono state più e più volte segnalate gravi violazioni dei diritti umani, che hanno fanno scalpore e creato tante polemiche nel Mondo del calcio e non solo. Infatti le associazioni Internazionali hanno più volte denunciato le grandi violazioni compiute negli Emirati durante i lavori di costruzione degli stadi che ospiteranno la Coppa del Mondo. Infatti sono state segnalate almeno 6500 denunce da parte degli operai coinvolti nei lavori.
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LA POLEMICA PORTATA AVANTI DALLE SQUADRE
Con la FIFA che finora non si è espressa e non si è fatta sentire ci hanno pensato le squadre Nazionali a porre l’attenzione sull’argomento. Infatti più di una squadra, durante la disputa delle partite di qualificazione, ha polemizzato su quanto è accaduto e sta accadendo nella Nazione ospitante. Le accuse mosse dal Guardian, quotidiano inglese, e dall’organizzazione internazionale Amnesty International hanno avuto voce con i gesti dei calciatori sul campo. Per prima la Norvegia, prima di disputare una gara di qualificazione appunto, ha sfoggiato una maglia con annessa scritta polemica. Il gesto è stato fatto per condannare le gravi violazioni che abbiamo spiegato in precedenza. Successivamente si sono mosse anche Olanda, Danimarca e Germania.
LA FIFA PER ORA TACE
La FIFA, che non appoggia le manifestazioni politiche sui campi da calcio, per ora non ha commentato gli episodi. Resta il fatto che questo gesto dimostra che i calciatori andranno sì in Qatar ma che sono vicini ai tanti lavoratori che hanno preso parte ai lavori. Inoltre sicuramente si muoveranno ancora per dar voce a queste persone. Il boicottaggio proposto da alcuni non crediamo sia realizzabile. In ogni caso ci si muoverà in qualche altro modo nei prossimi mesi per non chiudere la questione senza dire nulla.
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