Il 2 agosto 1998 è una data memorabile per il ciclismo italiano e internazionale. È questo, infatti, il giorno in cui Marco Pantani trionfa al Tour de France, riportando la maglia gialla in Italia 33 anni dopo Felice Gimondi. Dopo lo scalatore di Cesenatico, soltanto Vincenzo Nibali è riuscito a trionfare alla Grande Boucle. Il Pirata Pantani con questo successo entra di diritto nella leggenda, diventando uno dei pochi campioni delle due ruote a mettere a segno Giro d’Italia e Tour nello stesso anno. Nel nostro Paese, prima di lui ci era riuscito soltanto Fausto Coppi.
Il Tour de France del 1998 è una corsa particolare sotto diversi aspetti. Innanzitutto tra i corridori è presente Marco Pantani che, dopo diversi episodi sfortunati tra incidenti e infortuni, il 7 giugno è riuscito ad aggiudicarsi il Giro d’Italia, imponendosi così ancora di più come uno dei migliori scalatori al mondo.
La competizione transalpina resta nella storia per il bellissimo ed emozionante duello tra i due fuoriclasse in gara: da un lato il Pirata Pantani, dall’altro il tedesco Jan Ullrich. Si tratta di due antagonisti diversi in tutti i sensi: il campione italiano è snello e agile in bicicletta, le aspre salite sono il suo pane quotidiano ed è molto abile anche in discesa, mentre fatica a cronometro. Il gigante di Rostock è imponente sotto il profilo fisico, è un esperto cronoman e sa muoversi bene quando la strada sale verso l’alto, anche se su questo terreno non ha la stessa classe del rivale della Mercatone Uno. Ullrich è reduce dal successo alla Grande Boucle del 1997, dove Pantani si era piazzato terzo.
C’è un altro aspetto che caratterizza la corsa francese del 1998 e che purtroppo esula dai confronti tra corridori. Ancor prima del via alla gara, scoppia lo scandalo Festina. Un massaggiatore del team viene fermato alla dogana tra Belgio e Francia dove viene trovato in possesso di alcuni prodotti dopanti. Da qui si evince che la squadra (ma probabilmente anche altre) utilizza farmaci illeciti all’insaputa degli atleti per migliorarne le prestazioni. In seguito a questa vicenda tutta la Festina lascia il Tour de France e i ciclisti organizzano uno sciopero, lamentando controlli disumani e minacciando che non avrebbero portato a termine la competizione. Ai nastri di partenza si presentano 189 atleti (altri team hanno rinunciato oltre alla Festina) e a Parigi arriveranno in 96. Dalle inchieste successive emergerà che in quel periodo si faceva ampio ricorso all’eritropoietina (EPO) un ormone che favoriva un incremento delle performance e che non risultava durante i test antidoping.
Tour de France 1998: il testa a testa Pantani-Ullrich
Il percorso del Tour de France 1998 prevede ben 100 chilometri complessivi a cronometro, oltre a numerose tappe di montagna. Il favorito è Jan Ullrich e in pochi pensano che Marco Pantani possa contrastare il Kaiser tedesco. Il fuoriclasse italiano, del resto, dopo aver conquistato il Giro d’Italia aveva detto che non si sarebbe presentato alla Grande Boucle e quindi non aveva in programma alcun piano di allenamento. Ci aveva ripensato in un secondo momento, dicendo che avrebbe partecipato al Tour per rispettare una promessa fatta a Luciano Pezzi, dirigente della Mercatone Uno (la squadra di cui indossava la casacca) che era venuto a mancare pochi giorni dopo la conquista della maglia rosa. Dunque il Pirata arriva in Francia con neppure due settimane di preparazione e senza aver corso in altre competizioni dalla fine del Giro.
Marco Pantani vince il suo primo Giro d’Italia nel 1998
La gara francese parte in realtà da Dublino, con un cronoprologo che vede Pantani concludere al 169° posto e già con una decina di secondi di distacco da Ullrich. Il 18 luglio, al termine della cronometro della settima frazione, è proprio il tedesco a balzare in vetta alla classifica generale. Lo scalatore romagnolo è invece 43° e accusa circa cinque minuti di svantaggio. Dopo tre giorni, però, arriva un appuntamento molto più congeniale al ciclista italiano, ovvero la tappa pirenaica con arrivo posto a Luchon.
Il Pirata Pantani si lancia all’attacco sul Col de Pereysourde e riesce a rosicchiare una ventina di secondi in classifica. Fa ancora meglio il 22 luglio quando giunge primo al traguardo di Plateau de Beille e guadagna circa due minuti su Ullrich. Nonostante ciò, l’avversario tedesco è sempre in maglia gialla e può ancora contare su un bottino di tre minuti di vantaggio. La storia però si fa leggenda il 27 luglio in occasione della frazione che da Grenoble giunge a Les Deux Alpes.
In una giornata fredda e piovosa, a circa 50 chilometri dall’arrivo, dal centro del gruppo Marco Pantani scatta fulmineo e va all’attacco, affrontando l’aspra salita del Galibier che giunge fino a 2.642 metri di altezza. Ullrich cerca di tenere il passo ma deve arrendersi. Giunto in cima, il campione romagnolo ha già distanziato la maglia gialla di tre minuti, ma in discesa e nella salita seguente il bottino del Pirata si fa ancora più ricco: arrivano vittoria di giornata e leadership, con il Kaiser che taglia il traguardo con addirittura nove minuti di ritardo. È il capolavoro di Marco Pantani.
Jan Ullrich prova a rifarsi al successivo arrivo in quota ad Albertville. Qui il gigante tedesco va al comando proprio insieme al Pirata Pantani che, a pochi metri dalla conclusione, con un gesto di grande sportività rinuncia alla volata e lascia la vittoria al suo antagonista.
Il Pirata Pantani resiste a cronometro: il 2 agosto 1998 il Tour de France è suo
Il 29 luglio è una giornata davvero nera per il mondo del ciclismo. La polizia francese effettua dei controlli e perquisizioni nelle camere degli alberghi in cui alloggiavano le squadre e vengono rinvenute diverse sostanze dopanti illecite. Scattano alcuni arresti e gli atleti protestano vibratamente affermando di essere stati trattati «come bestiame». Diversi team abbandonano il Tour de France e si teme che possa esserci una sospensione della corsa. Nonostante ciò si riesce ad andare avanti e per fortuna ci sono le imprese dei due grandi protagonisti, Pantani e Ullrich, ad infiammare gli appassionati e ad accendere le emozioni.
Il 1° agosto è in programma una cronometro di 52 chilometri. È il punto debole di Marco Pantani che prende il via in maglia gialla. L’asso della Mercatone Uno, che può contare su più di cinque minuti di vantaggio sullo specialista Ullrich, compie un mezzo miracolo e perde circa due minuti e mezzo, mettendo di fatto in cassaforte il primato. Al termine della frazione, ai microfoni della stampa dice: «Quando punto i piedi sono un osso duro».
Si arriva così alla passerella finale del 2 agosto 1998 e al traguardo di Parigi con Marco Pantani vincitore del Tour de France. Alla premiazione sul podio viene raggiunto da Felice Gimondi che fino a quel momento era stato l’ultimo italiano a trionfare alla Grande Boucle. Ma il campione di Cesenatico ha fatto di più, ha piazzato la doppietta Giro e Tour come Fausto Coppi. Ed è leggenda.