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Indianapolis 8 hrs: la rivincita di Audi contro la Ferrari

Audi ha forse perso la battaglia, ma non la guerra dell’IGTC. Dopo essere stata battuta dalla Ferrari alla 24 ore di Spa, la casa degli Anelli si prende la rivincita alla Indianapolis 8 hrs, secondo appuntamento dell’Intercontinental GT Challenge. Chritsopher Haase, Patric Niederhauser e Markus Winkelhock conquistano il successo battendo le 488 GT3 di AF Corse. Il team italiano schiera per l’occasione due 488, ma entrambe mancano il podio tra errori ed incidenti. In seconda posizione ci finisce quindi la Mercedes AMG GT3, grazie alla AKKA ASP. Raffaele Marciello, insieme a Daniel Juncadella e Timur Boguslavskiy portano la Stella alla piazza d’onore. Chiude il podio la Lamborghini del K-PAX Racing, con gli ufficiali Mirko Bortolotti e Andrea Caldarelli, coadiuvati dal sudafricano Jordan Pepper.


24 ore di Spa: è trionfo per il Cavallino


Indianapolis 8 hrs: cosa succede in gara?

La Ferrari domina allegramente le prime tre ore di gara, caratterizzate da un andamento lineare e senza safety car. Niklas Nielsen, Come Ledogar ed Alessandro Pier Guidi sono i tre moschettieri di Spa, chiamati per guidare la Ferrari numero 51 a Indy. Il trio si scambia la prima posizione con la vettura gemella numero 71, affidata a Callum Ilott, Alessio Rovera ed Antonio Fuoco. La 51 collide poi con una GT4, dovendo scontare uno stop&go. A 90 minuti dalla conclusione, la Safety Car rimette in gioco l’Audi e la Mercedes, con la Lambo subito a seguire. La girandola di pit stop premia Marciello, che al restart conduce il gruppo. Ma “Lello” commette una sbavatura in curva 6, prestando il fianco a Niederhauser. Il duello di sportellate tra le tedesche apre un varco ad Ilott, che riporta la Ferrari in testa. Ma Callum commette un errore imperdonabile a 50 minuti dalla fine, quando sbaglia il doppiaggio di una GT4 in curva 1. L’inglese tampona la vettura danneggiando pesantemente la 488 numero 71. Ritorna in pista la Safety Car, e nel trambusto ne approfitta un’altra Audi, quella del team WRT. Dries Vanthoor, assieme a Christopher Mies e Charles Weerts si difende dalla Mercedes Bamboo di Jules Gounon, poi tamponata al restart. Mantengono la testa fino alla safety successiva, prima di dover scontare un drive through per non aver eseguito le istruzioni della direzione gara. Questo porta Niederhauser in testa, che nel finale deve gestire quasi 12 secondi di vantaggio su Marciello. L’Audi WRT concluderà la corsa in sesta posizione assoluta, dietro alla Ferrari 51 autrice di una furiosa rimonta.

Le altre classifiche

La gioia di Sainteloc è doppia: oltre alla vittoria assoluta (che permette ad Audi di allungare in campionato sulla Ferrari), il team francese si aggiudica anche la gara della Silver Cup, categoria riservata agli equipaggi semi-amatoriali. Aurelien Panis (figlio dell’ex pilota di F1 Olivier Panis) porta la R8 LMS alla quarta posizione assoluta, assieme al francese Lucas Legret ed al belga Nicolas Baert. Il podio è completato da due Acura NSX: la seconda classificata è del Compass Racing, con l’ufficiale Honda Mario Farnbacher, ed i piloti di casa Ashton Harrison e Matt McMurry. L’altra è del Racers Edge Motorsport di Jacob Abel, Dakota Dickerson e la lady texana Taylor Hagler. La categoria Pro/Am è invece appannaggio della Mercedes, con il team SunEnergy1 di Kenny Habul. Il pilota australiano, imprenditore del settore dei pannelli solari, domina la classifica con l’austriaco Martin Konrad ed il canadese Mikael Greiner. Terza la Lamborghini del Tr3 Racing, con il nostro Giacomo Altoè. Bill Auberlen, veterano della serie IMSA, conquista il successo nella classe GT4, con la BMW M4 del BimmerWorld Racing e con i compagni Chandler Hull e James Clay. Presente anche Conor Daly, asso della IndyCar che prende parte alla 8 ore con una BMW GT4. Il pilota nativo dell’Indiana conclude la corsa in 31esima piazza assoluta, 12esimo nella sua classe.


Classifica di gara