Una partita delicata da vincere a tutti i costi per non ritrovarsi subito fuori da Euro 1988. È questo il clima che si respira tra gli azzurri quando il 14 giugno scendono in campo a Francoforte per disputare Italia-Spagna. Dopo il pareggio per 1-1 contro i padroni di casa della Germania Ovest, la nazionale guidata da Azeglio Vicini ha bisogno di un successo per non dire addio prematuramente alle speranze di qualificazione alle semifinali. E la gara viene risolta nel secondo tempo da Gianluca Vialli che, con la sua marcatura, stende le «Furie rosse» e ad un turno dalla fine della fase a gironi mette al sicuro l’Italia da qualsiasi brutta sorpresa.
La Nazionale italiana compie 110 anni
La Nazionale italiana arriva in Germania per disputare il campionato europeo 1988 con l’obiettivo di mettersi definitivamente alle spalle la delusione del mondiale messicano del 1986, quando è arrivata l’eliminazione già agli ottavi di finale ad opera della Francia. L’organico selezionato da Vicini presenta un buon mix di giovani di talento e calciatori esperti. Tutti gli occhi sono puntati sui «gemelli del gol» della Sampdoria, Gianluca Vialli e Roberto Mancini, ma alle loro spalle hanno dei compagni di squadra ben navigati come Zenga, Bergomi, Ancelotti e Baresi. Tra gli astri nascenti del calcio internazionale figurano invece Paolo Maldini e Roberto Donadoni.
Italia-Spagna del 14 giugno 1988 è un po’ una riproposizione della sfida che si era disputata due anni prima agli europei Under 21. In quella circostanza erano stati gli iberici a trionfare, dunque adesso gli azzurri cercano di prendersi anche una piccola rivincita sportiva. Le due formazioni si assomigliano per caratteristiche, poiché anche nel caso delle «Furie rosse» di Emilio Butragueno si tratta di una compagine che unisce ai giovani talenti dei fuoriclasse già acclamati.
Italia-Spagna 14 giugno 1988: basta Vialli per piegare gli iberici
Fin dall’inizio di Italia-Spagna, i ragazzi di Azeglio Vicini dimostrano che sono in grado di ripetere la prestazione di personalità fornita contro la Germania Ovest: controllo del match e gestione della palla, anche se manca un pizzico di cinismo in fase offensiva. Contro gli spagnoli subito si mette in mostra il ventenne Paolo Maldini che in difesa non lascia alcuno scampo a Michel, campione affermato della rinomata Quinta del Buitre del Real Madrid degli Anni Ottanta, formata da Butragueno, Sanchìs, Martin Vazquez e Pardeza, quest’ultimo non convocato per Euro 1988.
L’Italia cerca soprattutto nel secondo tempo di concretizzare la sua prevalenza territoriale con la rete del vantaggio. Vialli ci va molto vicino al 69° quando però conclude al lato della porta avversaria. L’attaccante della Sampdoria fa molto meglio dopo appena quattro minuti quando, su velo di Altobelli a un assist di Ancelotti, riesce a superare Zubizarreta con un preciso diagonale rasoterra. La Spagna non riesce a rendersi molto pericolosa, e così gli azzurri conquistano un importante successo che di fatto apre le porte alle semifinali.
Nel match successivo la nazionale italiana regola la Danimarca per 2-0 con i gol di Altobelli e De Agostini. In semifinale, poi, incappa nell’Unione Sovietica che supera l’Italia per 2-0 con Litovcenko e Protasov. La finale si disputa a Monaco di Baviera e vede l’Olanda battere i sovietici con il punteggio di 2-0 firmato da due autentici fuoriclasse, Gullit e Van Basten. I Paesi Bassi vincono così Euro 1988.