Fiorentina vs Sassuolo era anche Italiano vs Dionisi. Due allenatori con un’idea di gioco ben precisa, votata ad un calcio propositivo. Il nuovo che avanza dunque, un chiaro segnale della nuova scuola del calcio italiano che si sta staccando dalla tradizione difensivista per abbracciare un calcio nuovo.
Italiano vs Dionisi: così simili?
Entrambi nel loro curriculum hanno una lunga serie di squadre di categorie inferiori. Il primo è arrivato alla ribalta con più precocità rispetto al secondo vista la salvezza ottenuta nella stagione passata con lo Spezia. Il secondo è salito alla ribalta prima col Venezia e poi con la promozione in massima categoria con l’Empoli. Ora uno allena la Fiorentina, l’altro ha raccolto l’eredità pesante di De Zerbi al Sassuolo. Percorsi di crescita simili, due tecnici che stanno disputando ottime stagioni. Il segreto del loro successo? Un calcio basato sulla fase offensiva con possesso palla. La Fiorentina è passata dai bassifondi della classifica a cullare il sogno europeo. I neroverdi, dopo un avvio stentato, si sono ritrovati alla grande.
La gara tra Fiorentina e Sassuolo è il manifesto perfetto del nuovo che avanza.
Fiducia nei giovani
Non c’è solo la proposta di un gioco squisitamente offensivo nei due allenatori. C’è anche il coraggio dell’osare, del concedere qualcosa agli avversari per un gol in più. Oltre a ciò va aggiunto lo splendido lavoro che entrambi stanno facendo con i giovani. In un paese in cui tradizionalmente i giovani devono vivere una gavetta molto spesso infruttuosa, ci sono due tecnici che invece non hanno paura a gettarli nella mischia. Tra i viola c’è la conferma di un Vlahovic monumentale (33 gol nel 2021, è lui ad avr segnato più reti in Serie A in un anno solare negli ultimi 60 anni) e la bellissima sorpresa di un profilo intrigante come Nico Rodriguez. Nei neroverdi la continua crescita di Raspadori e l’esplosione di un giocatore come Scamacca, uno che si sta levando molte soddisfazioni dopo qualche critica durante il campionato passato.
Con due allenatori così promettenti il futuro del calcio italiano è in ottime mani.